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Martedi, 14 maggio 2024 - San Mattia ( Letture di oggi)

CAPITOLO X: LE MEMBRA DI CRISTO SONO SCINTILLANTI SPECCHI

Santa Matilde di Hackeborn

CAPITOLO X: LE MEMBRA DI CRISTO SONO SCINTILLANTI SPECCHI
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Metilde un giorno vivamente si doleva con la Beata Vergine Maria per un impedimento che pensava di aver incontrato nel servizio del Signore. “Fatti avanti, le rispose la Santissima Vergine,.,e tieniti riverente davanti a mio Figlio”. Queste parole le fecero subito intendere che, quando nel servizio di Dio sorge qualche impedimento per causa del contegno altrui verso di noi, ovvero per causa di nostre personali disposizioni provenienti da fatti esterni, da desideri o da reminiscenze, impedimento insomma di qualunque natura, dobbiamo accoglierlo come un messaggero del Signore. Dobbiamo dunque, in tal caso, portarci con riverenza davanti a Lui, e rinviare, per così dire, verso il Signore un tale impedimento con la lode e l'azione di grazie.
La Serva di Dio vide allora due specchi posti su le ginocchia del Signore; altri specchi erano pure su le vesti di Lui; sul suo petto poi vi era uno specchio così lucente che sembrava comunicare a tutti gli altri il suo splendore. Quest'immagine significava che le membra di Gesù Cristo, nelle loro azioni, risplendono per noi come specchi, perché le opere di Cristo procedono dal suo Cuore per l'amore.
I suoi piedi cioè i suoi desiderii, sono oltremodo rilucenti agli occhi nostri e ci fanno conoscere quanto i nostri passi siano lenti nelle cose divine e spesso inutili nelle cose umane. ­
Le ginocchia di Cristo sono specchi di umiltà; moltissime volte si piegarono per noi nella preghiera e si abbassarono sino a terra, come quando lavò i piedi agli Apostoli. Là possiamo riconoscere la nostra superbia, la quale ci impedisce di umiliarci, mentre non siamo che cenere e polvere.
Il Cuore di Cristo è per noi lo specchio di ardentissimo amore, in cui possiamo conoscere come il nostro cuore sia tiepido per Dio e per il prossimo.
Le mani di Cristo sono per noi specchi di opere buone e sante, e in quelle possiamo conoscere quanto siamo negligenti nell'operare il bene e pronti invece nel trasgredire i comandamenti di Dio e i doveri del nostro Stato.
La bocca di Cristo è per noi lo specchio, di soavi discorsi di lode e di azione di grazie, e vi possiamo conoscere la vanità delle nostre parole e le nostre negligenze nella preghiera e nella divina lode.
Gli occhi del Signore sono per noi specchi della verità divina; da quelli possiamo conoscere le tenebre della nostra infedeltà, le quali si oppongono in noi alla conoscenza della Verità.
Le orecchie del Signore sono specchi di obbedienza; infatti, quanto Cristo fu pronto sempre all'obbedienza verso il Padre suo, 'altrettanto adesso è sempre attento alle nostre - preghiere e sempre inclinato ad esaudirle, perciò possiamo riconoscere la nostra disobbedienza e la durezza del nostro cuore rispetto alle necessità dei poveri.