CAPITOLO VIII: IL SACRO CUORE, FIAMMA ARDENTE - UNIONE CON CRISTO
Santa Matilde di Hackeborn

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Una notte, non potendo pigliar sonno, quella pia vergine disse al
Signore: “Oh! quanto sarebbe buono e adatto per conversare con Voi,
questo tempo di silenzio!”
Il Signore rispose: “Non ti troverai
giammai in mezzo a tanta moltitudine, che tu non possa essere sola con
me se con tutto il cuore a me ti rivolgerai”. Ed ella vide come una
corona in forma di ciborio che dal cielo scendeva sul suo giaciglio e
sembrava composta di perle rosse e bianche. Quelle rosse significavano
il sangue di Gesù Cristo, il quale fu sparso con tanta profusione come
se fosse stato di nessun valore; le bianche rappresentavano la sua vita
santa ed innocente: Il Signore si mostrò pure nel mezzo della corona; e
concesse all'anima i suoi dolci abbracci rivolgendole ineffabili parole.
Il volto del Signore risplendeva come lampo di una luce di fuoco e
Metilde intese subito che dall'irradiamento medesimo di questa divina
faccia le anime ricevono come in prestito la loro bellezza e il loro
splendore.
Ella vide pure il Cuore del Signore aperto e largo circa
due palmi; il suo aspetto era quello di una fiamma ardente piuttosto che
di un braciere; il suo colore era meraviglioso mentre la sua forma
sfidava ogni descrizione. Il Signore le disse: “È mia volontà che i
cuori di tutti gli uomini siano accesi del fuoco dell'amore”.
Quando
una persona è sola, elevi senza posa il suo Cuore verso Dio, conversi
con Lui e lo desideri dal più intimo dell'anima sua, mandando verso di
Lui profondi sospiri. Questo conversare continuo con Dio accenderà nel
suo cuore il divino amore.
Quando si trova in compagnia di altri,
conservi la sua mente, per quanto è possibile, diretta verso Dio e
volentieri parli di Lui. In questo modo accrescerà sempre più il fuoco
dell'amore tanto in sé stesso quanto negli altri. Inoltre, faccia tutte
le sue azioni per Dio e per la sua lode; per amore di Dio fugga
prontamente ogni cosa che a Lui possa dispiacere, riceva volentieri ogni
cosa avversa e tutto sopporti con pazienza.
Il Signore le diede
pure questa istruzione: “Quando ti darò qualche grazia, lascerai da
parte tutte le altre cose, disimpegnandoti di tutto, onde di tale grazia
tu possa godere e fruire più liberamente e più speditamente; perché in
quell'ora non potrai fare cosa migliore.
“Quando reciti un salmo o
qualche preghiera che i Santi cantarono su la terra, essi pregano tutti
con te e per te; quando mediti o conversi con me, tutti i Santi
rallegrandosi mi benedicono”.
Durante la sua preghiera, quella
Serva di Cristo disse al Signore: “Ho mille volte desiderato di scendere
nella profondità della terra, e di là farvi sentire i miei gemiti”.
Il
Signore rispose: “A che ti servirebbe? Dovunque tu sii con i tuoi
sospiri, tu mi attiri in te. Il cuore umano non può vivere senz'aria;
così l'anima che non vive del mio spirito, è morta.
“Nel cuore
dell'uomo vi sono tre aperture: una per respirare, un'altra per ricevere
il cibo, una terza per somministrare le forze a tutto il corpo. Così
pure il cuore dell'anima ha tre porte. Per la prima attira a sé il mio
divino Spirito che mantiene la sua vita. Per la seconda rinnova le sue
forze per mezzo della parola di Dio, la quale gli viene data, come il
più solido degli alimenti, con la predicazione e le Sacre Scritture. Per
la terza, dà vigore alle sue membra per mezzo delle opere di carità;
ora, siccome l'anima non ha membra; la sua carità deve esercitarsi sui
membri della Chiesa ch'essa considererà come sue proprie membra. In tal
modo ella presenterà a Dio lodi ed azioni di grazie per i buoni;
preghiere per il progresso degli imperfetti e la conversione dei
peccatori, per gli afflitti onde siano consolati, e per le anime del
purgatorio onde siano purificate - e meritino di essere invitate ai
gaudi del Cielo”.