CAPITOLO I: L'ANELLO ORNATO DI SETTE PREZIOSE GEMME
Santa Matilde di Hackeborn

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Un giorno, quella Vergine di Cristo, non sentendo in sé la presenza del
suo Diletto, si abbandonava ai più vivi desiderii di ritrovarlo; ed Egli
ad un tratto le apparve col suo divi n Cuore aperto come la porta di
una casa grande, la quale aveva il pavimento di oro ed era. di forma
rotonda onde significare l'eternità di Dio. Il Signore stava nel mezzo. e
l'anima vicina a Lui e sembravano discorrere di molte cose.
Mentre
si cantava nella messa: “Et tibi reddetur votum in Ierusalem: E visi
renderà il voto in Gerusalemme”, ella pensava quanti voti i Santi
avessero offerto al Signore in questo mondo. La Beata Vergine Maria e
tutte le Vergini avevano offerto la castità; i Martiri, il loro sangue
prezioso; gli altri Santi, molte fatiche e devozioni; laonde Metilde si
rattristava di non aver nulla da offrire al Signore; ma la Beata Vergine
comparve alla sua destra e le donò un anello d'oro che la Santa diede
subito al Signore, il quale graziosamente lo accettò e se lo pose al
dito. Tuttavia nell'intimo del suo cuore, l'anima sospirava dicendo:
“Ah! se Egli volesse darmi il suo anello in segno di fidanzamento!”. Le
pareva che sarebbe bastato che il Signore si fosse degnato di darle al
dito anulare qualche dolore che volentieri avrebbe sopportato per tutti t
giorni della sua vita in memoria del suo mistico sposalizio con Cristo,
Il Signore le disse: “Ti dono un anello ornate di sette pietre, ne attaccherai la memoria a sette falangi delle tue dita.
1°
- “Ti ricorderai di quel divino Amore che abbassandomi dal seno di mio
Padre, mi indusse a cercarti, faticando come uno schiavo per trentatrè
anni. Quando fu vicina l'ora delle nozze, dall'amore del mio Cuore fui
venduto come prezzo di un banchetto dove donai me stesso come pane,
carne e bevanda. Durante un tal convito, io fui pure l'organo e la
chitarra con le dolci parole cadute dalle mie labbra, mentre mi resi
simile ai giullari per rallegrare i commensali, vale a dire, mi abbassai
sino ai piedi dei miei discepoli.
2° - “Ti ricorderai che al modo
dei giovani eleganti, dopo questo banchetto, incominciai una
meravigliosa danza, quando, cadendo tre volte per terra, feci quasi tre
salti tanto violenti che, bagnato di sudore, versai gocce di sangue. Con
questa danza rivestii tutti i miei compagni d'arme d'un triplice abito,
ottenendo loro la remissione dei peccati, la soddisfazione per le loro
anime e la partecipazione alla mia divina. glorificazione.
3° - “Ti
ricorderai di quell'umile amore che mi piegò verso il bacio della mia
sposa, quando Giuda ardì darmi quel bacio. Il mio Cuore in quel momento
risentì tale un amore che se il traditore si fosse pentito, della anima
sua, per questo bacio, avrei fatto la mia sposa. Allora a me univo tutte
le anime predestinate fin dall'eternità alle nozze divine.
4° - “Ti
ricorderai quali canzoni ferirono le mie orecchie per amore della sposa,
quando comparsi davanti al giudice e sentii tante false accuse contro
di me.
5° - “Ti ricorderai di quali ornamenti fui rivestito per tuo
amore: prima presi là veste bianca, poi fui vestito di porpora e di
scarlatto e fui coronato d'una ghirlanda vermiglia, cioè della corona di
spine.
6° - “Ti ricorderai come ti abbracciai quando fui legato alla
colonna, dove dai tuoi nemici ricevetti per te tante diverse percosse.
7°
- “Ti ricorderai in qual modo io mi accostai alletto nuziale della
Croce. Come un fidanzato lascia i suoi abiti ai ballerini, così
abbandonai le mie vesti ai soldati e il mio corpo ai carnefici. Poi, per
darti dolci abbracci stesi le braccia sino ai crudeli chiodi, cantando
nella camera dell'Amore sette canzoni di meravigliosa soavità. Infine,
aprii il mio Cuore, perché tu vi entrassi, quando, pigliando il sonno
dell'Amore, per te spirai su la Croce”.
Dopo ricevuto questo
insegnamento, le parve che parecchie persone della Congregazione si
avvicinassero al Signore e gli offrissero dei danari d'oro che
significavano la loro buona volontà. Ma dal petto del Signore, uscì una
fiamma che mise tosto in fusione il danaro di ciascuna, onde formarne un
fiore che da sé si poneva sul petto di quella che ne aveva fatto
l'offerta.