CAPITOLO XXIII: CRISTO SI RIVESTE DELLE PENE DA NOI SOPPORTATE E LE OFFRE AL PADRE SUO
Santa Matilde di Hackeborn
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Nel tempo che la malattia di Metilde era più penosa, il Signor Gesù
Cristo venne a rivestirla di un abito bianco, stretto da un cingolo
tessuto di seta verde con ornati d'oro, del quale le estremità pendevano
sino alle ginocchia.
Tutta meravigliata, la santa desiderava sapere
ciò che questo significasse, e il Signore glielo spiegò dicendo: “Ecco,
io mi rivesto delle tue sofferenze. Il cingolo indica che tu sei
circondata di dolori che ti arrivano sino alle ginocchia. lo stesso
assorbirò in me tutti questi patimenti; io stesso in te li S'offrirò. In
tal modo ne farò un'offerta graditissima a mio Padre, perché sono uniti
alla mia Passione. Sino all'ultimo sospiro sarò con te e non lo
renderai se non nel mio Cuore dove riposerai per sempre. Riceverò allora
l'anima tua nella mia casa con tale amore che tutte la corte celeste ne
sarà rapita di ammirazione”.
Durante quella malattia, una
volta dopo essersi comunicata, quella pia vergine disse al Signore:
“Ahimé! o dolcissimo mio Dio, come mai ho potuto invitarVi nell'anima
mia, non avendo fatto prima né orazione né bene alcuno?”
Il Signore
si degnò rispondere: “Mio Padre opera sempre sino a quest’ora, e opero
io pure (Ioan., V, 12); il Padre mio con la sua potenza compie in te
un'opera alla quale non basterebbero le tue forze; io, con la mia
sapienza, compio in te un'opera che supera la tua intelligenza; e lo
Spirito Santo, per la sua immensa bontà, compie in te un'opera che non
puoi ancora né sentire né gustare”.