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Martedi, 14 maggio 2024 - San Mattia ( Letture di oggi)

CAPITOLO XV: L'ANIMA DI METILDE TRAPASSATA DA UN DARDO D'AMORE - LA CROCE

Santa Matilde di Hackeborn

CAPITOLO XV: L'ANIMA DI METILDE TRAPASSATA DA UN DARDO D'AMORE - LA CROCE
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Essendo una volta Metilde rapita in estasi, le parve di trovarsi in una casa di meravigliosa bellezza, in cui riconobbe subito il Cuore di Cristo, perché più di una volta, come già si è visto, vi era entrata allo stesso modo.
Prostratasi a terra, trovò sul pavimento una gran Croce e su quella si distese. Ed ecco che dal mezzo di quella croce usci un dardo in oro molto affilato, il quale trapassò l'anima di Metilde da una parte all'altra, poi essa udì dal Signore queste parole: “Tutto quanto vi è sopra la terra non potrebbe formare il gaudio dell'anima: la salvezza e la gloria suprema consistono nelle pene e nelle tribolazioni”.
Tuttavia l'anima risentiva tristezza ed ansietà, perché udiva la voce del suo unico Diletto, ma non poteva vederlo. Mentre ella lo cercava con ardente desiderio, Egli le comparve davanti vestito di un abito di seta rossa, e prendendole la mano, le parlò con gran dolcezza. Ma l'anima, accorgendosi dell'estrema morbidezza della veste del Signore, domandò. ciò che potesse significare; il Signore le disse: “In quella guisa che una stoffa di seta è molle e delicata, così ogni pena e tribolazione è soave per l'anima che ama veramente il suo Dio”.
“Così sarà, riprese Metilde, nel principio della sofferenza, giacché l'anima è allora nel primo vigore del suo amore: ma quando la pena aumenterà, allora diventerà grave ed insopportabile”.
Il Signore rispose: “Senza dubbio! ma quando uno possiede una veste di seta ornata di oro e di pietre preziose, non la getta via perché è pesante, né per questo la aborrisce: la considera invece come più distinta e più preziosa. Così, l'anima fedele. non rifiuterà punto la pena per il motivo che diventa troppo acerba, perché nel patire tutte le sue virtù vengono ad essere nobilitate ed il suo merito si accresce all'infinito”.
Era questa visione il presagio di una malattia che doveva capitarle poco tempo dopo, cioè nell'Avvento, tempo questo ch'ella sempre celebrava con gran divozione ed ardenti desiderii. In quel tempo venne colpita da dolori acutissimi; ma ciò che le dava maggiore pena, era di non poter portarsi al coro né compiere le sue ordinarie devozioni.