CAPITOLO XIII: LA CUCINA DEL SIGNORE.
Santa Matilde di Hackeborn
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La liberalità del Signore aveva fatto a Metilde un dono magnifico.
Riconoscendo la propria indegnità, ella disse con un umile disprezzo di
sé stessa: “O Re generosissimo, a me non si addice un dono di tal
valore. Io sono indegna perfino di lavare le stoviglie nella vostra
cucina!
Il Signore con bontà replicò: “E che cosa sarebbero la mia cucina e le mie stoviglie che vorresti lavare?”
Non
sapendo che rispondere, Metilde tacque. Ma il Signore che talvolta
solleva una difficoltà, non già per ottenerne una soluzione, ma per dare
qualche insegnamento, risolvette la questione per mezzo di una visione
ch'Egli spiegò in questo modo: “La mia cucina è il mio divin Cuore; la
cucina, infatti, è un luogo comune aperto a tutti, agli schiavi come
alle persone libere; così pure, il mio Cuore è continuamente aperto a
tutti e disposto a dare a ciascuno ciò che può essergli grato: Il capo
di questa cucina è lo Spirito Santo, di cui la inestimabile soavità
riempie senza posa il mio Cuore con una riboccante liberalità. Le mie
stoviglie sono i cuori dei Santi e dei miei eletti, i quali
continuamente ricevono di questa inebriante sovrabbondanza del mio divin
Cuore”.
Metilde scorse d'un tratto la Beata Vergine Maria in piedi
presso il Signore, con la moltitudine degli Angeli e dei Santi. Gli
Angeli, sembravano trarre dal loro petto i loro cuori sotto la forma di
scodelle d'oro e presentarli alla liberalità del Re. E ognuno sembrava
tosto riempirsi di divina voluttà nel torrente che in grande abbondanza
sgorgava dal sacratissimo Cuore; poi, traboccanti a loro volta, i cuori
dei Santi facevano rifluire questo torrente verso la sorgente, ossia
verso il Cuore del Signore.
“Ricorri al purissimo Cuore della
verginale Madre mia, le disse il Signore; là potrai lavarti, dedicandoti
all'azione di grazie ed esaltando quella nobile fedeltà con la quale,
più di ogni altra creatura, in tutte le sue azioni ella mi restava
fermamente o piuttosto inseparabilmente unita. Quell'acqua in cui ti
sarai lavata, la berrai per il desiderio e lo zelo nell'imitare mia
Madre; similmente ti comporterai rispetto ai cuori di tutti gli altri
Santi, esaltando sempre con divozione le loro virtù e imitandole con
umiltà, secondo il tuo potere. In tal modo potrai felicemente giungere a
godere della loro società nella gloria”.