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Martedi, 14 maggio 2024 - San Mattia ( Letture di oggi)

CAPITOLO XIII: LA CUCINA DEL SIGNORE.

Santa Matilde di Hackeborn

CAPITOLO XIII: LA CUCINA DEL SIGNORE.
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La liberalità del Signore aveva fatto a Metilde un dono magnifico. Riconoscendo la propria indegnità, ella disse con un umile disprezzo di sé stessa: “O Re generosissimo, a me non si addice un dono di tal valore. Io sono indegna perfino di lavare le stoviglie nella vostra cucina!
Il Signore con bontà replicò: “E che cosa sarebbero la mia cucina e le mie stoviglie che vorresti lavare?”
Non sapendo che rispondere, Metilde tacque. Ma il Signore che talvolta solleva una difficoltà, non già per ottenerne una soluzione, ma per dare qualche insegnamento, risolvette la questione per mezzo di una visione ch'Egli spiegò in questo modo: “La mia cucina è il mio divin Cuore; la cucina, infatti, è un luogo comune aperto a tutti, agli schiavi come alle persone libere; così pure, il mio Cuore è continuamente aperto a tutti e disposto a dare a ciascuno ciò che può essergli grato: Il capo di questa cucina è lo Spirito Santo, di cui la inestimabile soavità riempie senza posa il mio Cuore con una riboccante liberalità. Le mie stoviglie sono i cuori dei Santi e dei miei eletti, i quali continuamente ricevono di questa inebriante sovrabbondanza del mio divin Cuore”.
Metilde scorse d'un tratto la Beata Vergine Maria in piedi presso il Signore, con la moltitudine degli Angeli e dei Santi. Gli Angeli, sembravano trarre dal loro petto i loro cuori sotto la forma di scodelle d'oro e presentarli alla liberalità del Re. E ognuno sembrava tosto riempirsi di divina voluttà nel torrente che in grande abbondanza sgorgava dal sacratissimo Cuore; poi, traboccanti a loro volta, i cuori dei Santi facevano rifluire questo torrente verso la sorgente, ossia verso il Cuore del Signore.
“Ricorri al purissimo Cuore della verginale Madre mia, le disse il Signore; là potrai lavarti, dedicandoti all'azione di grazie ed esaltando quella nobile fedeltà con la quale, più di ogni altra creatura, in tutte le sue azioni ella mi restava fermamente o piuttosto inseparabilmente unita. Quell'acqua in cui ti sarai lavata, la berrai per il desiderio e lo zelo nell'imitare mia Madre; similmente ti comporterai rispetto ai cuori di tutti gli altri Santi, esaltando sempre con divozione le loro virtù e imitandole con umiltà, secondo il tuo potere. In tal modo potrai felicemente giungere a godere della loro società nella gloria”.