CAPITOLO IX: IL SIGNORE LE DÀ IL SUO CUORE IN PEGNO DELLA VITA ETERNA.
Santa Matilde di Hackeborn

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Nel mercoledì di Pasqua, mentre, essa intonava la messa Venite
benedicti, si sentì inondata di un insolito ed ineffabile gaudio e disse
al Signore: “Oh fossi almeno una di quelle anime che da Voi udranno
questa dolcissima parola!”
Il Signore le rispose: “Siine proprio
certa. In pegno ti do il mio cuore; lo terrai sempre con te, e nel
giorno in cui adempirò il tuo desiderio, me lo riconsegnerai in
testimonio.
“Ti dono pure il mio Cuore come casa di rifugio, affinché
nell'ora della tua. morte non si apra davanti a te nessun'altra via
fuorché quella del mio Cuore, dove verrai a riposarti per sempre”.
Questo
dono fu uno dei primi che la santa ricevette da Dio; perciò da quel
momento essa concepì una somma divozione al Sacro Cuore di Gesù Cristo, e
quasi ogni volta che il Signore le compariva, ella da quel divin Cuore
riceveva qualche grazia speciale, come è manifesto in molti luoghi di
questo libro. Perciò Metilde ripeteva spesso: “Se si dovessero scrivere
tutti i beni che dal benignissimo Cuore di Dio mi furono donati, non
basterebbe un volume grosso come quello del Mattutino”.