CAPITOLO VI: IL DESIDERIO DELLA CONFESSIONE
Santa Matilde di Hackeborn

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La Santa, volendo un giorno confessarsi e non trovando confessore, ne
rimaneva molto afflitta, perché non ardiva ricevere il Corpo del Signore
senza aver ricevuto il sacramento della penitenza. Nell'orazione si
dolse col Signore, sommo Sacerdote, per le proprie negligenze e le
proprie colpe. Il Signore l'assicurò subito della remissione di tutti i
suoi peccati. Rendendogli grazie, la Santa gli disse: “O dolcissimo mio
Dio, e ora che ne è dei miei peccati?”
Il Signore rispose: “Quando un
Re potente viene ad alloggiare in qualche luogo, prontamente si pulisce
la casa perché nulla offenda i suoi sguardi: ma se il Re è già vicino,
dimodochè non si abbia tempo di gettar lontano le immondezze, si procura
di nasconderle in qualche cantuccio donde poi si porteranno fuori.
Così, quando tu hai il desiderio e la volontà sincera di confessare i
tuoi peccati e di non commetterli più, ai miei occhi sono cancellati a
segno che non li ricordo più, benché tu debba poi ritrattarli col farne
l'accusa nella confessione. La tua volontà e il tuo desiderio di evitare
il peccato quanto è possibile, sono come un legame che rende più
stretta la tua unione con me per il patto di una indissolubile
alleanza”.
Tuttavia, ella era ancora esitante per varii pensieri,
perché si riteneva indegna di accostarsi all'imperial banchetto offerto
dal Re dei Re; pensava da una parte come avrebbe ardito, senza la
confessione, ricevere un dono sì magnifico; d'altra parte sperava di
ricavarne conforto e consolazione. Il Signore infine le disse: “Pensa
dunque che ogni desiderio di possedermi viene da me ispirato, in quella
guisa che gli scritti e le parole dei Santi procedono e procederanno
sempre dal mio Spirito”.
Ella intese così che lo Spirito Santo le
aveva ispirato quel suo desiderio di ricevere il Corpo di Gesù Cristo;
perciò la sua fiducia si rianimò e il suo cuore riprese un coraggio tale
che le pareva impossibile incontrare ancora qualche ostacolo al suo
desiderio.
Non appena ebbe riacquistata la sua fiducia, Metilde udì i
cori degli angeli che cantavano con gioia in cielo: Confirmatum est cor
virginis: Il cuore della vergine è stato fortificato. Si accostò dunque
al delizioso banchetto del corpo e del sangue di Cristo e il Signore le
disse: “Vuoi sapere in qual modo io sia nell'anima tua?” Ella se ne
reputava indegna, tuttavia non voleva null'altro che la volontà di Dio.
Allora essa vide uscire da tutte le proprie membra un meraviglioso
splendore a guisa dei raggi del sole. Questo le fece intendere l'azione
della divina grazia nell'anima sua, e fu per lei un indizio sicuro della
divina bontà a suo riguardo.