Scrutatio

Mercoledi, 15 maggio 2024 - Sant'Isidoro agricoltore ( Letture di oggi)

CAPITOLO XXXVI: SAN BARTOLOMEO

Santa Matilde di Hackeborn

CAPITOLO XXXVI: SAN BARTOLOMEO
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Metilde, nella festa dell'apostolo San Bartolomeo, vide questo Santo in una gloria meravigliosa e, davanti a lui, una croce d'oro. Pensando ella ciò che potesse significare questa croce, il Signore le disse: “È questa la croce di cui ho parlato nel Vangelo: Chi vuol venire dietro a me, prenda la sua croce e mi segua (Matth. XVI, 24). La parte superiore della Croce indica la speranza e la confidenza con le quali vengono a me quelli che per mio amore rinunciano a sé stessi ed alle cose proprie; il braccio destro è l'amore del prossimo; il braccio sinistro la pazienza nelle avversità; la parte inferiore è la previdenza che fugge tutto quanto potrebbe allontanare l'anima da Dio. Orbene, questo mio diletto discepolo, avendo, al mio seguito ed a mia imitazione) portato con perfezione la sua croce, questa gloriosamente rialza ora la dignità che gli ho conferita in premio.
Essendole così manifestata la gloria sì grande di questo Apostolo, Metilde desiderava lodar Dio nei suoi Santi per la gloria che Egli dà a quelli che lo amano. Il Signore graziosamente si degnò di istruire in questo modo la sua divota discepola: “Loda la mia bontà verso i Santi, disse, perché ho dato loro una beatitudine così completa. che non solo sovrabbondano di beni, ma veggono ancora il loro gaudio accrescersi per la felicità dei loro fratelli. La beatitudine degli altri procura a ciascuno dei Santi maggior godimento che gli onori resi ad un figlio unico ne procurino alla madre sua, e che il trionfo e la gloria di un figlio ne procurino a suo padre. Per effetto di un'amabile carità, ogni Santo gode del merito di tutti gli altri come se fosse suo proprio.
“Nelle feste dei Santi, fu puoi dunque lodarmi per averli eletti da tutta l'eternità. Questa elezione in loro è talmente confermata che quando siano eletti per la eterna beatitudine, anche se su la terra cadano in gravi peccati, io in loro non veggo più che la gloria alla quale giungeranno.
“Puoi lodarmi inoltre per l'invito al Regno della gloria ch'io rivolgo loro da vero amico. Chi ardirà mai avvicinarsi alla mia divina Maestà senza che io lo inviti e lo attiri a me?
“Puoi lodarmi infine per la bontà con. cui lealmente divido cori loro il mio regno. Tutti li ho costituiti come sono io, Re e Regine; e procuro che regnino con tanto gaudio e tanta gloria che sembrano aver ricevuto non già la metà del mio regno, ma il regno tutto intero.
“Puoi altresì dar lode ai Santi per il gaudio con cui si rallegrano perché ora mi conoscono e veggono che li ho amati da tutta l'eternità e graziosamente li ho eletti per una tale felicità. Nessuno può scorgere i sentimenti che muovono il cuore del suo amico, come i miei eletti ricevono il potere di penetrare fino al fondo più intimo del mio Cuore é di risentire con indicibile gaudio l'affetto e l'amore che porto loro.
“Puoi ancora dar lode ai Santi per la deliziosa soavità che gustano nel lodarmi e benedirmi perché vedono la mia carità verso di loro. Infine, perché hanno tutti la piena libertà della loro volontà e possono operare con liberalità in tutto ciò che vogliono”.

Si possano inoltre onorare i Santi:
1) per quella gloriosissima, splendidissima e deliziosissima dimora per loro preparata fin dall'eternità; ossia; perché dimorano dove sta il Signore, come eredi del suo Figlio Unigenito e con Lui hanno il loro posto nel più profondo del cuore del Padre;
2) per l'effusione così dolce per la quale Dio li ha inondati delle sue divine delizie e per quel trasporto di gratitudine col quale a Dio rinviano le delizie di cui sono ricolmati;
3) per l'insigne onore che Dio fa loro nell'invitarli alla sua mensa, onde nutrirli a sazietà, senza nessun possibile disgusto, dello splendore del suo amabile volto ed inebriarli nel torrente della divina voluttà oltre i loro desiderii;
4) per la fedelissima loro rimunerazione, perché non fecero cosa tanto piccola, né sacrificio, né rinuncia per amor di Dio, che non sia da Lui ricordata e gelosamente conservata per essere premiata oltre ogni loro merito;
5) per l'eterna gratitudine nella quale sono certi che la loro gloria mai non verrà meno, ma durerà in eterno con un perpetuo aumento di gaudio e di ricompensa.