Scrutatio

Mercoledi, 15 maggio 2024 - Sant'Isidoro agricoltore ( Letture di oggi)

CAPITOLO XXXII: GLI UOMINI ASSOCIATI CON GLI ANGELI NELLA GLORIA

Santa Matilde di Hackeborn

CAPITOLO XXXII: GLI UOMINI ASSOCIATI CON GLI ANGELI NELLA GLORIA
font righe continue visite 102

Prima della festa di San Michele, la Serva di Cristo, trovandosi in unione familiare con Dio e avendogli chiesto quali omaggi dovesse rendere agli Angeli, ricevette questa risposta: “Dirai in loro onore il Pater noster nove volte, secondo il numero dei cori angelici”. Essa li recitò, e volle offrirli al suo Angelo custode nel giorno medesimo della sua festa, affinché li presentasse lui medesimo agli altri spiriti celesti.
Ma il Signor Gesù le disse con una specie di malcontento: “A me devi lasciare questo compito, perché adempierlo sarà per me cosa graditissima; sappi che ogni offerta che a me si affida arriva in cielo nobilitata dalla mia mediazione e trasformata con gran profitto, come un denaro che fosse gettato in una massa d'oro in fusione più non apparirebbe ciò che era, ma sarebbe divenuto come oro”.
Metilde vide poi un vasto scalone d'oro composto di nove gradini; la moltitudine degli angeli vi aveva preso posto: gli angeli nel primo gradino, gli arcangeli nel secondo e così di seguito, ogni ordine angelico occupando il proprio gradino. Per divina ispirazione Metilde intese che questo scalone simboleggiava la vita degli uomini.
Così nella Chiesa di Dio, chiunque adempie il proprio ufficio con fedeltà, umiltà e divozione; chiunque per piacere a Dio presta assistenza ai pellegrini o ai poveri e compie verso il prossimo tutti i doveri della carità, sarà posto al primo gradino a livello degli Angeli.
Quelli che si applicano più intimamente a Dio con la preghiera e la divozione, dando inoltre al loro prossimo istruzione. consiglio ed aiuto saranno nel secondo gradino con gli Arcangeli.
Quelli che generosamente praticano la pazienza, l'obbedienza, la povertà volontaria, l'umiltà e tutte le altre virtù, saranno nel terzo gradino con le Virtù.
Coloro che resistono ai vizi ed alla concupiscenza e disprezzano il demonio e le sue suggestioni, riceveranno il loro premio nel quarto gradino assieme con le Potestà.
I Prelati della Chiesa che amministrano con sapienza il loro ufficio, notte e giorno attendono alla salvezza. delle anime, e con gran cura fanno fruttificare i talenti che Dio ha loro affidati, riceveranno per le loro fatiche il regno della gloria nel quinto gradino, assieme con i Principati.
Quelli che, con sommissione e rispetto si inchinano davanti alla divina Maestà, e rendono, per la gloria di Dio, onore al loro prossimo; così pure quelli che, ricordandosi di essere creati ad immagine di Dio, si sforzano di rendersi a lui conformi, tenendo la carne sottoposta allo spirito ed elevando la loro anima verso le cose celesti, esulteranno nel sesto gradino, con le Dominazioni.
Coloro i quali si dedicano ad un'assidua contemplazione e con la tranquillità dello spirito conservano la purezza del cuore, offrendo a Dio una dimora pacifica e si possono chiamare il Paradiso di Dio, secondo queste parole: Le mie delizie sono distare coi figli degli uomini, e queste altre: Io passeggerò dentro a loro e vi dimorerò (II Cor. VI, 16); costoro si troveranno nel settimo gradino insieme con i Troni.
Quelli che sono superiori agli altri nella scienza e nella conoscenza e di cui lo spirito illuminato ha la fortuna di contemplare Dio a faccia. a faccia, costoro fanno rifluire verso la fonte di ogni sapienza ciò che vi hanno attinto onde insegnare ed illuminare il loro prossimo, perciò staranno nell'ottavo gradino, in compagnia dei Cherubini.
Coloro che amano Dio con tutto il loro cuore e con tutta la loro mente, s'immergono perfettamente in quell'eterno fuoco che è Dio medesimo, e diventano infine così simili a Lui che lo amano, come ne sono amati, di un amore veramente divino; amano ogni cosa in Dio e per Dio, e considerano i loro nemici come amici; nulla può separarli da Dio, nulla può fermarli, perché quanto più accanita è la guerra che il nemico muove contro di loro, tanto più si fortificano nell'amore, di cui il loro cuore è tutto infiammato; abbracciano anche gli altri con tale carità che, se fosse possibile, li renderebbero tutti perfetti nell'amor di Dio; oltre le colpe proprie, piangono i vizi ed i pecca ti altrui, perché amano e ricercano unicamente la gloria di Dio e non la loro propria: costoro staranno nel nono gradino vicini a Dio con i Serafini; occuperanno, quindi il primo posto, perché fra i Serafini e Dio non vi sono altri spiriti.

Durante la messa, Metilde vide una moltitudine di Angeli; ognuno dei quali, in forma di bellissimo giovane, stava davanti a quella tra le vergini, che gli era affidata, Alcuni portavano scettri fioriti, altri fiori d'oro; quando la Comunità faceva un inchino, su quel fiore applicavano le loro labbra in segno di pace eterna. Così fecero gli Angeli durante tutto il tempo della messa. Ma quando le Vergini si accostarono al banchetto del Re dei cieli, ciascun Angelo vi conduceva quella di cui era protettore e il Re, nella sua gloria ineffabile, teneva il posto del sacerdote; sul suo petto splendeva un gioiello ornato di un bel albero il quale si divise, e da quel dolcissimo Cuore in cui sono rinchiusi tutti i tesori della sapienza e della scienza, scorreva un purissimo rivolo in cui tutte quelle che si accostavano al divin banchetto, si inebriavano del torrente. delle divine delizie.