CAPITOLO XXXII: GLI UOMINI ASSOCIATI CON GLI ANGELI NELLA GLORIA
Santa Matilde di Hackeborn

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Prima della festa di San Michele, la Serva di Cristo, trovandosi in
unione familiare con Dio e avendogli chiesto quali omaggi dovesse
rendere agli Angeli, ricevette questa risposta: “Dirai in loro onore il
Pater noster nove volte, secondo il numero dei cori angelici”. Essa li
recitò, e volle offrirli al suo Angelo custode nel giorno medesimo della
sua festa, affinché li presentasse lui medesimo agli altri spiriti
celesti.
Ma il Signor Gesù le disse con una specie di malcontento: “A
me devi lasciare questo compito, perché adempierlo sarà per me cosa
graditissima; sappi che ogni offerta che a me si affida arriva in cielo
nobilitata dalla mia mediazione e trasformata con gran profitto, come un
denaro che fosse gettato in una massa d'oro in fusione più non
apparirebbe ciò che era, ma sarebbe divenuto come oro”.
Metilde vide
poi un vasto scalone d'oro composto di nove gradini; la moltitudine
degli angeli vi aveva preso posto: gli angeli nel primo gradino, gli
arcangeli nel secondo e così di seguito, ogni ordine angelico occupando
il proprio gradino. Per divina ispirazione Metilde intese che questo
scalone simboleggiava la vita degli uomini.
Così nella Chiesa di Dio,
chiunque adempie il proprio ufficio con fedeltà, umiltà e divozione;
chiunque per piacere a Dio presta assistenza ai pellegrini o ai poveri e
compie verso il prossimo tutti i doveri della carità, sarà posto al
primo gradino a livello degli Angeli.
Quelli che si applicano più
intimamente a Dio con la preghiera e la divozione, dando inoltre al loro
prossimo istruzione. consiglio ed aiuto saranno nel secondo gradino con
gli Arcangeli.
Quelli che generosamente praticano la pazienza,
l'obbedienza, la povertà volontaria, l'umiltà e tutte le altre virtù,
saranno nel terzo gradino con le Virtù.
Coloro che resistono ai vizi
ed alla concupiscenza e disprezzano il demonio e le sue suggestioni,
riceveranno il loro premio nel quarto gradino assieme con le Potestà.
I
Prelati della Chiesa che amministrano con sapienza il loro ufficio,
notte e giorno attendono alla salvezza. delle anime, e con gran cura
fanno fruttificare i talenti che Dio ha loro affidati, riceveranno per
le loro fatiche il regno della gloria nel quinto gradino, assieme con i
Principati.
Quelli che, con sommissione e rispetto si inchinano
davanti alla divina Maestà, e rendono, per la gloria di Dio, onore al
loro prossimo; così pure quelli che, ricordandosi di essere creati ad
immagine di Dio, si sforzano di rendersi a lui conformi, tenendo la
carne sottoposta allo spirito ed elevando la loro anima verso le cose
celesti, esulteranno nel sesto gradino, con le Dominazioni.
Coloro i
quali si dedicano ad un'assidua contemplazione e con la tranquillità
dello spirito conservano la purezza del cuore, offrendo a Dio una dimora
pacifica e si possono chiamare il Paradiso di Dio, secondo queste
parole: Le mie delizie sono distare coi figli degli uomini, e queste
altre: Io passeggerò dentro a loro e vi dimorerò (II Cor. VI, 16);
costoro si troveranno nel settimo gradino insieme con i Troni.
Quelli
che sono superiori agli altri nella scienza e nella conoscenza e di cui
lo spirito illuminato ha la fortuna di contemplare Dio a faccia. a
faccia, costoro fanno rifluire verso la fonte di ogni sapienza ciò che
vi hanno attinto onde insegnare ed illuminare il loro prossimo, perciò
staranno nell'ottavo gradino, in compagnia dei Cherubini.
Coloro che
amano Dio con tutto il loro cuore e con tutta la loro mente, s'immergono
perfettamente in quell'eterno fuoco che è Dio medesimo, e diventano
infine così simili a Lui che lo amano, come ne sono amati, di un amore
veramente divino; amano ogni cosa in Dio e per Dio, e considerano i loro
nemici come amici; nulla può separarli da Dio, nulla può fermarli,
perché quanto più accanita è la guerra che il nemico muove contro di
loro, tanto più si fortificano nell'amore, di cui il loro cuore è tutto
infiammato; abbracciano anche gli altri con tale carità che, se fosse
possibile, li renderebbero tutti perfetti nell'amor di Dio; oltre le
colpe proprie, piangono i vizi ed i pecca ti altrui, perché amano e
ricercano unicamente la gloria di Dio e non la loro propria: costoro
staranno nel nono gradino vicini a Dio con i Serafini; occuperanno,
quindi il primo posto, perché fra i Serafini e Dio non vi sono altri
spiriti.
Durante la messa, Metilde vide una moltitudine di
Angeli; ognuno dei quali, in forma di bellissimo giovane, stava davanti a
quella tra le vergini, che gli era affidata, Alcuni portavano scettri
fioriti, altri fiori d'oro; quando la Comunità faceva un inchino, su
quel fiore applicavano le loro labbra in segno di pace eterna. Così
fecero gli Angeli durante tutto il tempo della messa. Ma quando le
Vergini si accostarono al banchetto del Re dei cieli, ciascun Angelo vi
conduceva quella di cui era protettore e il Re, nella sua gloria
ineffabile, teneva il posto del sacerdote; sul suo petto splendeva un
gioiello ornato di un bel albero il quale si divise, e da quel
dolcissimo Cuore in cui sono rinchiusi tutti i tesori della sapienza e
della scienza, scorreva un purissimo rivolo in cui tutte quelle che si
accostavano al divin banchetto, si inebriavano del torrente. delle
divine delizie.