Scrutatio

Giovedi, 22 maggio 2025 - Santa Rita da Cascia ( Letture di oggi)

CAPITOLO IX: NELL'OTTAVA DELL'EPIFANIA.

Santa Matilde di Hackeborn

CAPITOLO IX: NELL'OTTAVA DELL'EPIFANIA.
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Nella Domenica nell'Ottava dell'Epifania. durante la messa In excelso throno, Metilde vide il Signor Gesù come un bel giovinetto di dodici anni; l'altare gli serviva come di trono regale, ed Egli diceva: “Eccomi con la mia virtù divina, pronto a sanare tutte le vostre piaghe”. Ma in pari tempo ella pensava nel proprio cuore: “Oh! se Egli offrisse per me una lode perfetta a Dio Padre, come sarei felice!”.

Il Signore le rispose: “Che cos'è il desiderio della divina lode, se non una specie di gemito dell'anima, la quale soffre di non poter mai lodare Iddio come vorrebbe? Orbene, i desiderii, la divozione, la preghiera. la buona volontà che l'anima prova di fare il bene sono parimenti gemiti dolorosi; e venendo io a supplire per me medesimo all'incapacità dell'anima, ne guarisco tutte le piaghe”.

Un'altra volta nella medesima domenica. il Signore le apparve di nuovo come un giovinetto di dodici anni rivestito di una tunica verde e bianca e quella divota vergine gli disse: “Perché, o Signore, aspettaste sino ai dodici anni a manifestarvi nel tempio e a sedervi in mezzo ai dottori per ascoltarli ed interrogarli? Certo, già eravate spesse volte andato al tempio secondo la consuetudine”.

Il Signore rispose: “Il motivo ne fu che. secondo il corso naturale delle cose, incominciai allora ad esercitarmi negli atti umani, facendo progressi di giorno in giorno nella sapienza benché fossi uguale al Padre nella sapienza eterna. Voi pure quando i fanciulli hanno dodici anni, dovreste istruirli in ogni sorta di bene e correggerli severamente delle loro colpe; se così faceste, molti non sarebbero perduti per la religione e per le cose spirituali”.

Metilde riprese: “Che significano i due colori della vostra tunica?” Il Signore rispose: “Il bianco significa la purezza verginale della mia vita santissima; il verde l'eterna freschezza con la quale sempre fiorisco in me stesso”.

“Amantissimo mio Signore e fratello, ripigliò la Santa, intercedete per me presso il vostro celeste Padre”: ed Egli subito stese le mani e rivolse al Padre questa preghiera: Le vostre collere passarono sopra di me, i vostri terrori mi turbarono. (Ps. LXXXV II,1 7). All'udire queste parole Metilde temette di essere vittima di qualche illusione diabolica, ma il Signore la rassicurò dicendo: “Sono io, proprio io quello che mitigai la collera del Padre celeste e col sangue mio riconciliai l'uomo con Dio; ma le sue collere passarono sopra di me, poiché non mi risparmiò quantunque fossi il suo unigenito Figlio, e mi diede nelle mani degli empi. Talmente placai la sua ira, che se l'uomo vorrà, non ne risentirà mai più i colpi”.

Dopo il Vangelo comparve una scala d'oro la cui sommità toccava il cielo e per la quale scendeva la Regina della gloria. La Vergine Santissima nelle sue braccia portava il divin Bambino e lo depose su l'altare. Le sue vesti erano tessute di un argento lucentissimo, cosparso di rose d'oro; mentre quelle del divino Infante erano di colore verde e rosso. All'elevazione dell'Ostia, il Sacerdote elevò l'Infante, e in seguito su l'Infante medesimo compì tutto ciò che i sacri riti prescrivono di fare sopra l'Ostia Santa.


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