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Mercoledi, 15 maggio 2024 - Sant'Isidoro agricoltore ( Letture di oggi)

CAPITOLO VII: NELLA NOTTE DELLA CIRCONCISIONE DEL SIGNORE

Santa Matilde di Hackeborn

CAPITOLO VII: NELLA NOTTE DELLA CIRCONCISIONE DEL SIGNORE
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Nella notte santa della Circoncisione del Signore, mentre quella pia Vergine offriva a Dio le preghiere ed i divoti omaggi delle suore, pregandolo di dar loro la benedizione per il nuovo anno, il Signore rispose:
“Salute a voi e benedizione da Dio mio Padre, da me Gesù Cristo suo Figlio, e dallo Spirito Santo il quale è la santificazione di tutte le opere vostre.
“Io sono Colui del quale sta scritto: Gli anni tuoi non finiranno punto. Venite da me, voi tutti che avete sete di me. (Eccl., XXIV, 26). Imparate da me che sono mansueto ed umile di cuore. (Matth., XI, 29). Chiunque vuole ottenere il riposo del cuore e del corpo, bisogna sia umile e mansueto.
“Chi desidera rinnovare la sua vita, faccia come la sposa che brama ricevere dal suo sposo i regali del nuovo anno. Così l'anima fedele desideri di essere da me ornata di vesti nuove, onde nel corso dell'anno si presenti agli occhi di tutti con la magnificenza d'una regina.
“Mi domandi. dapprima la veste purpurea di una profonda umiltà; e come per umiltà io scesi dal cielo in terra, essa pure in ogni, circostanza si abbassi sino a ciò che è vile ed abietto.
“Mi domandi inoltre la veste scarlatta della santa pazienza; poiché io mi feci uomo per soffrire i tormenti e gli obbrobri, ella pure abbracci con pazienza ciò che le sembrerà difficile e penoso. Ricopra infine la porpora e lo scarlatto col mantello d'oro della carità; affinché, in unione con quell'amore che su la terra mi rese amabile e benigno verso tutti, si mostri sempre affabile e graziosa verso le sue sorelle ed il suo prossimo.
“Passato l'anno, domanderà che siano rinnovate queste vesti, vale a dire, si eserciterà sempre più nella pratica di queste virtù, come se le ricevesse di nuovo”.



Quella santa vergine pregò ancora il Signore di togliere da ciascuna delle suore tutto ciò che non gli piacesse; ed il Signore rispose: “Togliete dal vostro cuore ogni pensiero di superbia, di impazienza e di vanità mondana. Togliete dalle. vostre labbra ogni parola di detrazione, di vana compiacenza e di giudizio proprio. Nelle opere circoncidetevi dall'ozio, dalla pigrizia nel bene, da ogni trasgressione dei precetti di Dio e da ogni disobbedienza”. Queste parole del Signore le fecero intendere qual colpa si commetta nel giudicare il prossimo.

Chi porta un giudizio ingiusto, è colpevole come se avesse commesso il fallo che imputa al prossimo. Chi porta un giudizio giusto ma secondo il proprio sentimento senza conoscere le intenzioni di colui che ha commesso il male, è tanto colpevole in questo giudizio come quello che ha fatto il peccato; e se non farà penitenza, avrà il medesimo castigo.