CAPITOLO VII: NELLA NOTTE DELLA CIRCONCISIONE DEL SIGNORE
Santa Matilde di Hackeborn

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Nella notte santa della Circoncisione del Signore, mentre quella pia
Vergine offriva a Dio le preghiere ed i divoti omaggi delle suore,
pregandolo di dar loro la benedizione per il nuovo anno, il Signore
rispose:
“Salute a voi e benedizione da Dio mio Padre, da me Gesù
Cristo suo Figlio, e dallo Spirito Santo il quale è la santificazione di
tutte le opere vostre.
“Io sono Colui del quale sta scritto: Gli
anni tuoi non finiranno punto. Venite da me, voi tutti che avete sete di
me. (Eccl., XXIV, 26). Imparate da me che sono mansueto ed umile di
cuore. (Matth., XI, 29). Chiunque vuole ottenere il riposo del cuore e
del corpo, bisogna sia umile e mansueto.
“Chi desidera rinnovare la
sua vita, faccia come la sposa che brama ricevere dal suo sposo i regali
del nuovo anno. Così l'anima fedele desideri di essere da me ornata di
vesti nuove, onde nel corso dell'anno si presenti agli occhi di tutti
con la magnificenza d'una regina.
“Mi domandi. dapprima la veste
purpurea di una profonda umiltà; e come per umiltà io scesi dal cielo in
terra, essa pure in ogni, circostanza si abbassi sino a ciò che è vile
ed abietto.
“Mi domandi inoltre la veste scarlatta della santa
pazienza; poiché io mi feci uomo per soffrire i tormenti e gli obbrobri,
ella pure abbracci con pazienza ciò che le sembrerà difficile e penoso.
Ricopra infine la porpora e lo scarlatto col mantello d'oro della
carità; affinché, in unione con quell'amore che su la terra mi rese
amabile e benigno verso tutti, si mostri sempre affabile e graziosa
verso le sue sorelle ed il suo prossimo.
“Passato l'anno, domanderà
che siano rinnovate queste vesti, vale a dire, si eserciterà sempre più
nella pratica di queste virtù, come se le ricevesse di nuovo”.
Quella
santa vergine pregò ancora il Signore di togliere da ciascuna delle
suore tutto ciò che non gli piacesse; ed il Signore rispose: “Togliete
dal vostro cuore ogni pensiero di superbia, di impazienza e di vanità
mondana. Togliete dalle. vostre labbra ogni parola di detrazione, di
vana compiacenza e di giudizio proprio. Nelle opere circoncidetevi
dall'ozio, dalla pigrizia nel bene, da ogni trasgressione dei precetti
di Dio e da ogni disobbedienza”. Queste parole del Signore le fecero
intendere qual colpa si commetta nel giudicare il prossimo.
Chi porta
un giudizio ingiusto, è colpevole come se avesse commesso il fallo che
imputa al prossimo. Chi porta un giudizio giusto ma secondo il proprio
sentimento senza conoscere le intenzioni di colui che ha commesso il
male, è tanto colpevole in questo giudizio come quello che ha fatto il
peccato; e se non farà penitenza, avrà il medesimo castigo.