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Mercoledi, 15 maggio 2024 - Sant'Isidoro agricoltore ( Letture di oggi)

CAPITOLO IV: PERCHÈ LA FACCIA DEL SIGNORE SIA ASSOMIGLIATA AL SOLE.

Santa Matilde di Hackeborn

CAPITOLO IV: PERCHÈ LA FACCIA DEL SIGNORE SIA ASSOMIGLIATA AL SOLE.
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Il sabato delle quattro tempora dell'Avvento, pregando quella santa vergine per tutti quelli i quali con tutto il cuore desiderano di vedere la faccia del Signore, vide il Signore nel mezzo del coro. Egli stava in piedi e, coi raggi ardentissimi della sua divina faccia più radiosa di mille soli, illuminava ciascuna delle Suore presenti. Ella gli domandò perché il suo volto avesse preso l'aspetto del sole:
Perché il sole, rispose il Signore, ha tre proprietà nelle quali mi rassomiglia: riscalda, feconda e rischiara. - Il sole riscalda: così quelli che a me si avvicinano s'infiammano di amore, ed i loro cuori nella mia presenza si fondono come la cera davanti al fuoco. Il sole rende feconde le piante, così la presenza della mia divina faccia rende l'anima vigorosa e feconda nelle buone opere. Il sole illumina e risplende, parimenti chiunque viene da me è illuminato dagli splendori della mia divina scienza”.

In seguito, quella vergine ricordando il versetto: Come un gigante si slancio a correre la sua via (Ps. XVIII, 6), disse al Signore: “Mio Dio e mio Signore, cos'avete ispirato al profeta con queste parole?”
D'un tratto il Signore si mostrò nel cielo sotto la forma di un giovine di alta statura, di grande bellezza ed agilità, cinto di un nastro tessuto di seta rossa, verde e bianca e disse: “Colui che si accinge a percorrere una via lunga ed ardua: ha bisogno di cingersi in alto e strettamente perché le sue vesti non gli, siano d'ingombro nel camminare. La seta rossa è più solida che quella di altro colore: così la mia passione sorpassa ogni martirio; essa sorregge i Martiri di ogni tempo, comunicando loro forza e costanza. La seta bianca e quella verde hanno pure la loro solidità; così l'innocenza della mia Umanità e la santità della mia vita superarono qualsiasi innocenza e qualsiasi merito acquistato dagli uomini.
“Io mi strinsi in alto e fortemente con la cintura della mia Umanità passibile; la lunghezza della mia eternità, l'abbreviai dentro il breve spazio della mia vita umana; esultante per la gioia, mi slanciai, come un gigante nella sua forza, quando volli percorrere la difficile e gravissima via per compiere la redenzione del genere umano.
“Chi porta un gran tesoro, si cinge strettamente per non perderlo; così io pure quando portai quel prezioso tesoro che è l'anima dell'uomo, con più diligenza mi cinsi; vale a dire, portai nel mio proprio Cuore, in mezzo agli ardori del mio ineffabile amore, tutte le anime che dovevo redimere”.


Mentre le suore andavano alla santa Comunione, Metilde vide il Signore sotto l'aspetto di un Re magnifico che stava al posto del Sacerdote; alla sua presenza ognuna delle suore che si accostavano teneva in mano una lampada ardente la quale col suo splendore illuminava le loro facce. Lo Spirito Santo le fece intendere che quelle lampade erano il simbolo dei cuori, l'olio il simbolo della misericordia del divin Cuore, mentre la fiamma simboleggiava l'ardore dell'amore, perché il Santo Sacramento a quelli che lo ricevono comunica la pietà che porta ad ogni bene, e di più li infiamma del divino amore.