CAPITOLO III: LA VOCE DEL SIGNORE
Santa Matilde di Hackeborn

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Nella domenica seconda di Avvento, mentre si cantava la messa: Populus
Sion, a quelle parole dell'introito: Il Signore farà sentire la Voce
della sua gloria, quella vergine desiderò sapere cosa sia questa voce
della divina gloria e il Signore le disse: “La voce della mia gloria
si fa sentire quando l'anima pentita piange i suoi peccati più per amore
che per timore, e in tal modo merita di sentire da me le parole del
perdono: Ti sono rimessi i tuoi peccati, va in pace. Non appena l'uomo
sente un vero dolore ed una sincera contrizione per i suoi peccati, gli
rimetto tutte le sue colpe e lo ricevo nelle mie braccia come se mai non
avesse peccato.
“La voce della mia gloria risuona ancora quando
l'anima a me unita nell'orazione intima, ossia nella contemplazione, ode
da me questa dolce voce: Vieni, amica mia, mostrami il tuo viso. (Cant.
II, 14).
“Inoltre è pure la voce della mia gloria quella che
nell'ora della morte dolcemente invita l'anima ad uscire dal suo corpo
per entrare nell'eterno riposo, con queste dolci parole: Vieni, eletta
mia; tu sarai il mio trono, perché ho desiderato la tua bellezza.
“Infine,
nel dì del giudizio, quando convocherò i miei eletti destinati fin
dall'eternità agli splendori del regno celeste, la voce della mia gloria
dirà: Venite, voi che siete benedetti dal Padre mio, ricevete il regno
che vi fu preparato fin dall'origine del mondo. (Matth., XXV, 34).