Parte 1
Quaderno VI
Santa Faustina Kowalska

+ G.M.G. GLORIFICA, ANIMA
MIA, L’INCONCEPIBILE MISERICOIRDIA DI DIO. SIA TUTTO A SUA GLORIA…
Sr.Faustina del SS.mo Sacramento della Congregazione delle Suore della
B.V.M. della Misericordia. Cracovia, 10.II.1938
Il mio cuore è attratto là dove il mio Dio è nascosto, Dove giorno e
notte rimane con noi; Velato dietro un'Ostia bianca, Dirige il mondo
intero, comunica con le anime. Il mio cuore è attratto dove si nasconde
il mio Signore, Dove il Suo amore è annientato, Ma il mio cuore sente
che lì c'è l'acqua viva, il mio Signore vivo, benché celato dietro un
velo.
10.II.1938.
Durante la meditazione il Signore mi ha fatto conoscere la gioia del
paradiso e dei santi, che gioiscono per il nostro arrivo. Amano Dio
come l'unico oggetto del loro amore, ma amano anche noi teneramente e
sinceramente; su tutti discende la gioia dal Volto di Dio, poiché Lo
vediamo faccia a faccia. Quel Volto è così dolce che l'anima cade
continuamente in estasi. È il Signore stesso che mi spinge a scrivere
le preghiere e gli inni sulla Sua Misericordia e questi atti di
adorazione premono sulle mie labbra. Ho notato che le espressioni in
onore della Misericordia di Dio si presentano alla mia mente già
formulate. Per questo ho deciso, per quanto sarà in mio potere, di
metterle su carta; sento che Dio mi sollecita per questo. È venuta da
me per un momento una consorella e, dopo una breve conversazione
sull'obbedienza, mi ha detto: « Ah, ora comprendo come si sono
comportati i santi. La ringrazio, sorella, una grande luce è scesa
nella mia anima, ne ho ricavato molto profitto ». O mio Gesù, questa è
opera Tua, sei stato Tu che hai parlato a quell'anima. La suora infatti
è entrata da me quando io ero completamente immersa in Dio. Proprio in
quel momento mi ha lasciato quel superiore raccoglimento. O mio Gesù,
so che per essere utile alle anime, bisogna impegnarsi a raggiungere la
più stretta unione con Te, o Amore eterno. Una parola di un'anima unita
a Dio procura più bene alle anime che eloquenti dibattiti o prediche di
un'anima imperfetta.
+ Ho visto lo stupore di Padre Andrasz per il mio comportamento, ma sia
tutto a gloria di Dio. Grande è la Tua grazia, Signore, che eleva
l'anima a sublimi altezze. È grande la mia riconoscenza per Iddio per
avermi dato un sacerdote illuminato. Infatti avresti potuto continuare
a lasciarmi nell'incertezza e nel dubbio, ma la Tua bontà ha posto
rimedio a questo. O mio Gesù, non sono in grado di enumerare i Tuoi
benefici... «Figlia Mia,
la lotta durerà fino alla morte, l'ultimo respiro la concluderà,
vincerai con la mitezza».
13.II.1938.
Ho visto quanto malvolentieri Gesù va in alcune anime con la santa
Comunione. E mi ha ripetuto queste parole: «In alcuni cuori vado come se
andassi ad un'altra Passione». Durante l'ora santa che ho
cercato di fare, ho visto Gesù sofferente, che mi ha detto queste
parole: «Figlia Mia, non
fare troppo caso al recipiente della grazia, ma bada maggiormente alla
grazia che ti do, poiché il recipiente non sempre ti piace ed allora
anche le grazie vengono meno. Voglio preservarti da questo e desidero
che non faccia mai caso al recipiente con cui ti mando le Mie grazie.
Tutta l'attenzione della tua anima sarà rivolta a corrispondere con la
massima fedeltà alla Mia grazia».
+ O mio Gesù, se Tu stesso non attenui la nostalgia della mia anima,
nessuno riesce a darle conforto né serenità. Ogni volta che Tu Ti
avvicini a me, provochi nella mia anima una nuova estasi d'amore, ma
anche una nuova agonia, poiché nonostante che Tu Ti avvicini alla mia
anima in modi così eccezionali, tuttavia io Ti amo da lontano ed il mio
cuore agonizza nell'estasi dell'amore, poiché questo non è ancora
l'unione eterna e totale, benché Tu familiarizzi con me così spesso
senza alcun velo. In questo modo però apri nella mia anima e nel mio
cuore una voragine d'amore e di desiderio di Te, o Dio, e questa
voragine incolmabile di desiderio totale di Dio, su questa terra non
può essere appagata completamente. Il Signore mi ha fatto conoscere
quanto desidera la perfezione delle anime elette. «Nelle Mie mani le anime elette
sono delle luci che getto nelle tenebre del mondo e lo illumino. Come
le stelle illuminano la notte, così le anime elette illuminano la
terra, e più un'anima è perfetta, maggiore è la luce che diffonde
attorno a sé e più lontano arriva. Può essere nascosta e sconosciuta
perfino alle persone che le stanno più vicino, e tuttavia la sua
santità si riflette sulle anime fin nelle più lontane piaghe del mondo».
Oggi il Signore mi ha detto: «Figlia,
quando ti accosti alla santa confessione, a questa sorgente della Mia
Misericordia, scendono sempre sulla tua anima il Mio Sangue ed Acqua,
che uscirono dal Mio Cuore e nobilitano la tua anima. Ogni volta che
vai alla santa confessione immergiti tutta nella Mia Misericordia con
grande fiducia, in modo che io possa versare sulla tua anima
l'abbondanza delle Mie grazie. Quando vai alla confessione, sappi che
Io stesso ti aspetto in confessionale, Mi copro soltanto dietro il
sacerdote, ma sono Io che opero nell'anima. Lì la miseria dell'anima
s'incontra col Dio della Misericordia. Dì alle anime che da questa
sorgente della Misericordia possono attingere le grazie unicamente col
recipiente della fiducia. Se la loro fiducia sarà grande, la Mia
generosità non avrà limiti. I rivoli della Mia grazia inondano le anime
umili. I superbi sono sempre nell'indigenza e nella miseria, poiché la
Mia grazia si allontana da loro e va verso le anime umili».
14.II.38. Durante l'adorazione ho udito queste parole: «Prega per
un'educanda, che ha tanto bisogno della Mia grazia». Conobbi che si
trattava di N., ho pregato molto e la Misericordia di Dio avvolse
quell'anima. Durante l'adorazione, dopo aver ripetuto più volte
l'invocazione «Santo Dio
» all'improvviso fui investita da una più viva presenza di Dio e venni
trasportata in ispirito davanti alla Maestà Divina. E vidi come rendono
gloria a Dio gli angeli ed i santi del Signore. E così grande questa
gloria resa a Dio, che non voglio lasciarmi tentare a descriverla,
perché non ne sono capace ed anche perché le anime non pensino che
quello che ho scritto sia tutto. San Paolo, ora comprendo perché non
hai voluto descrivere il paradiso, ma hai detto soltanto che « quelle
cose che occhio non vide, né orecchio udì, ne mai entrarono in cuore di
uomo, queste ha preparato Dio per coloro che Lo amano ». Ed è così, che
tutto, come è uscito da Dio, così a Lui ritorna e Gli rende una gloria
perfetta. Ed ora, dopo averla esaminata, quanto trovo misera la gloria
che io rendo a Dio. Che minuscola goccia è in confronto alla perfetta
gloria del cielo! Oh, quanto sei buono, o Dio, che accetti anche la mia
adorazione e rivolgi benignamente il Tuo Volto verso di me e fai
conoscere che Ti è gradita la nostra preghiera! «Scrivi sulla Mia bontà ciò che ti
viene in mente». Risposi: “Ma, Signore, e se scrivessi
troppo?”. Ed il Signore mi rispose: «Figlia Mia, anche se tu parlassi
contemporaneamente tutte le lingue degli uomini e degli angeli, non
riusciresti a dire troppo, ma al contrario, glorificheresti solo in
piccola parte la Mia bontà, la Mia insondabile Misericordia».
O mio Gesù, poni Tu stesso le parole sulle mie labbra, affinché io Ti
possa adorare degnamente. «Figlia
Mia, sii tranquilla, fa' quello che ti ordino. I tuoi pensieri sono
uniti ai Miei pensieri, perciò scrivi quello che ti viene in mente. Sei
la segretaria della Mia Misericordia: ti ho scelta per questo incarico
in questa vita e in quella futura. Voglio così, nonostante tutte le
opposizioni che ti faranno; sappi che non cambierò ciò che è di Mio
gradimento». Allora con grande umiltà mi sprofondai
davanti alla Maestà di Dio. Però più mi umiliavo, più la presenza di
Dio penetrava in me... O Gesù, mia unica consolazione. Oh, quanto è
terribile l'esilio, e che sorta di foresta debbo attraversare! La mia
anima avanza a fatica attraverso i paurosi grovigli di varie
difficoltà. Se non mi sostenessi Tu stesso, Signore, mi sarebbe
assolutamente impossibile andare avanti.
16.II.1938. Mentre
pregavo il vivo Cuore di Gesù, presente nel SS.mo Sacramento, secondo
l'intenzione di un certo sacerdote, in un attimo Gesù mi fece conoscere
la Sua bontà e mi disse: «Non
gli darò pesi al di sopra delle forze».
+ Quando venni a sapere di certe sofferenze e difficoltà che una
persona aveva in quest'opera di Dio, prima della santa Comunione,
pregai Gesù di farmi conoscere se per caso quelle sofferenze non
fossero causate da me. « Mio
dolcissimo Gesù, Ti supplico per la Tua infinità bontà e Misericordia
di farmi conoscere se in quest'opera c'è qualche cosa che non Ti piace
o se c'è qualche mia colpa. Se è così, quando vieni nel mio cuore,
riempilo di inquietudine e fammi conoscere la Tua disapprovazione. Ma
se non ho colpe in questo, rafforza la mia pace ». Quando
ricevetti il Signore, la mia anima venne inondata da una grande pace ed
il Signore mi fece conoscere che l'opera era messa alla prova, ma non
per questo era meno gradita a Dio. Ne fui molto lieta, ma raddoppiai le
mie preghiere, affinché quest'opera uscisse indenne dalla prova del
fuoco. O mio Gesù, quanto è bene stare sulla croce, ma con Te. Con Te,
amor mio, la mia anima è continuamente stesa sulla croce e si riempie
di amarezza. L'aceto e il fiele sfiorano le mie labbra, ma è bene, è
bene che sia così; d'altronde il Tuo Cuore divino nel corso di tutta la
vita è stato sempre dissetato con l'amarezza ed in cambio dell'amore
hai ricevuto ingratitudine. Eri talmente addolorato, che dalle Tue
labbra usci quel lamento doloroso col quale cercavi chi Ti consolasse e
non l'hai trovato.
+ Quando chiesi al Signore che si degnasse di volgere il Suo sguardo su
una certa anima che da sola lotta contro molte contrarietà, in un
attimo il Signore mi fece conoscere che tutti sono come polvere sotto i
Suoi piedi. «E perciò non
affliggerti. Vedi che essi, per quello che sono, non possono far nulla
e se permetto loro quasi di trionfare, lo taccio per i Miei
imperscrutabili disegni». Vedendo che tutto dipende dal
Signore, provai una grande serenità.
+ Quando viene il cappellano con Gesù, ci sono dei momenti in cui m
investe una vivissima presenza di Dio ed il Signore mi fa conoscere la
Sua santità, ed allora vedo anche il più piccolo pulviscolo nella mia
anima e prima di ogni santa Comunione desidererei purificarla. L'ho
chiesto al confessore e mi ha risposto che non è necessario confessarsi
prima di ogni santa Comunione. Tali minuzie le cancella la santa
Comunione ed è una tentazione pensare a confessarsi al momento di
ricevere l'Eucaristia. Non chiarii oltre lo stato della mia anima
poiché non era il mio direttore spirituale, ma un confessore
occasionale. E questa conoscenza non mi prende tempo, poiché è più
veloce del lampo, accende in me l'amore, lasciandomi la conoscenza di
me stessa...
+ 20.II.38.
Oggi ho avuto questa risposta dal Signore: «Ho bisogno delle tue
sofferenze per la salvezza delle anime». O mio Gesù, fa' di me quello
che Ti piace. Non ho avuto il coraggio di chiedere al Signore maggiori
sofferenze, poiché l'ultima notte ho sofferto talmente che non potrei
sopportare nemmeno una goccia in più di quello che il Signore Gesù
stesso mi ha dato. Per quasi tutta la notte avevo avuto dei dolori di
una tal violenza che mi sembrava mi si lacerassero tutte le viscere.
Rigettai, tra conati convulsi, la medicina che avevo preso. Quando mi
piegai verso terra, perdetti la conoscenza, rimanendo per qualche tempo
con la testa contro il pavimento. Dopo essermi riavuta, m'accorsi che
con tutto il corpo premevo sul viso e sulla testa; inondata di vomito,
pensai che quella fosse ormai la fine. La cara Madre Superiora e Suor
Tarcisia fecero del loro meglio per soccorrermi. Gesù chiedeva la
sofferenza, non la morte. O mio Gesù, fa' di me quello che Ti piace.
Dammi però la forza di soffrire. Quando mi sostiene la Tua potenza,
sopporto tutto. O anime, quanto vi amo! Oggi è venuta da me una suora e
mi ha detto: « Scusi, sorella, ma ho sentito stranamente in me come se
qualcosa mi spingesse a venite da lei per raccomandarle certe mie
questioni prima che lei muoia. Lei, sorella, potrà intercedere e
risolvere la faccenda con Gesù. Continuo a sentire qualcosa che mi dice
che lei può risolvermi questo ». Le risposi con la stessa sincerità che
si, sentivo nell'anima che dopo la morte avrei potuto ottenere da Gesù
più di adesso. Mi ricorderò di lei davanti al Suo trono. Quando entrai
un momento nella attigua camera da letto, per far visita alle suore
ammalate, una suora mi disse: « Sorella, quando lei morirà io non avrò
paura di lei. Venga da me dopo morta, poiché debbo confidarle un
segreto dell'anima, perché me lo risolva con Gesù. Io so che lei può
ottenermi questo dal Signore Gesù ». Siccome parlava pubblicamente, le
risposi in questo modo: « Il Signore Gesù è molto discreto e pertanto i
segreti che ci sono fra Lui ed un'anima non li tradisce con nessuno ».
+ O mio Signore, Ti ringrazio che mi rendi simile a Te con
l'annientamento. Vedo che il mio involucro terreno comincia a disfarsi.
Sono lieta per questo, poiché fra non molto sarò nella casa del Padre
mio.
27.II.38.
Oggi sono stata a confessarmi dal Padre Andrasz. Mi sono comportata
come desiderava Gesù. Dopo la santa confessione un cumulo di luce ha
inondato la mia anima. Ad un tratto ho udito una voce: «E poiché sei una bambina,
rimarrai accanto al Mio Cuore. Mi è più gradita la tua semplicità che
le mortificazioni». Parole di Padre Andrasz: « Vivi
maggiormente di fede. Prega perché la divina Misericordia si diffonda
di più e quest'opera, in buone mani, sia diretta bene. Tu cerca di
essere qui una buona religiosa, sebbene potrebbe essere anche così come
dici tu, ma cerca di essere qui una buona religiosa. Ed ora se senti
quelle attrazioni divine e conosci che è il Signore che te le manda,
seguile. Dedica alla preghiera tutto il tempo che le è assegnato e le
annotazioni falle dopo la preghiera...
+ Ultimi due giorni di carnevale. Le mie sofferenze fisiche sono
aumentate. Mi sono unita più intimamente al Salvatore sofferente,
invocando da Lui Misericordia per il mondo intero che impazzisce nella
sua cattiveria. Per tutto il giorno ho sentito il dolore della corona
di spine. Quando mi sono coricata, non potevo appoggiare il capo sul
cuscino. Alle dieci però sono cessati i dolori e mi sono addormentata,
ma il giorno dopo mi sentivo sfinita.
+ O Gesù Ostia, se non mi sostenessi Tu, non saprei resistere sulla
croce, non riuscirei a sopportare tante sofferenze, ma la forza della
Tua grazia mi mantiene ad un livello superiore e rende meritorie le mie
sofferenze. Tu mi dai la forza di andare sempre avanti e di conquistare
d'assalto il paradiso e di nutrire nel cuore amore per coloro dai quali
ricevo ostilità e disprezzo. Si può tutto con la Tua grazia.
1.III.1938.
Esercizi spirituali di un giorno. Nella meditazione ho capito che debbo
nascondermi il più profondamente possibile nel Cuore di Gesù, meditare
sulla sua dolorosa Passione e penetrare nei sentimenti del Suo Cuore
divino, che è pieno di Misericordia per i peccatori. Allo scopo di
ottenere per loro Misericordia mi annienterò ogni momento, vivendo
della volontà di Dio.
+ Durante tutta questa Quaresima sarò un'ostia nelle Tue mani; serviti
di me per poter entrare nell'intimo dei peccatori. Chiedimi quello che
vuoi, nessun sacrificio mi sembrerà troppo grande, quando si tratta
delle anime.
+ Per tutto questo mese la santa Messa e la santa Comunione saranno per
Padre Andrasz, affinché il Signore gli faccia conoscere più a fondo il
Suo amore e la Sua Misericordia. In questo mese mi eserciterò in queste
tre virtù che mi ha raccomandato la Madonna: umiltà, purezza e amor di
Dio, accettando, con profonda sottomissione alla volontà del Signore,
tutto quello che Egli mi manderà.
2.III.38. Ho
iniziato la santa Quaresima come voleva Gesù, abbandonandomi totalmente
alla Sua santa volontà ed accettando con amore tutto ciò che mi manda.
Non posso fare maggiori mortificazioni, poiché sono molto debole. La
lunga malattia mi ha lasciato completamente senza forze. Mi unisco a
Gesù per mezzo delle sofferenze. Quando medito sulla Sua dolorosa
Passione, le mie sofferenze fisiche diminuiscono. Il Signore mi ha
detto: «Per tutta la
Quaresima ti prendo alla Mia scuola. Voglio insegnarti a soffrire».
Ho risposto: « Con Te,
Signore, sono pronta a tutto » ed ho udito questa voce: «Ti è permesso
bere dal calice dal quale bevo Io; oggi ti concedo questo onore
esclusivo...». Oggi ho sentito in tutto il mio corpo la
Passione di Gesù ed il Signore mi ha fatto conoscere la conversione di
certe anime.
+ Durante la santa Messa ho visto Gesù disteso in croce che mi ha
detto: «Mia discepola,
abbi un grande amore per coloro che ti fanno soffrire, fa' del bene a
coloro che ti odiano». Ho risposto: « O mio Maestro, Tu vedi bene che
non ho sentimenti d'amore per loro, e questo mi rattrista ».
Gesù mi ha risposto: «Il
sentimento non è sempre in tuo potere. Da questo riconoscerai se hai
amore, se dopo aver ricevuto dispiaceri e contrarietà, non perdi la
calma, ma preghi per coloro dal quali hai ricevuto le sofferenze e
desideri per loro il bene». Quando sono tornata...
+ G.M.G. Sono un'ostia nelle Tue mani, O Gesù, mio Creatore e Signore,
Silenziosa, nascosta, senza bellezza e fascino, poiché tutta la
bellezza della mia anima si riflette nell'intimo. Sono un'ostia nelle
Tue mani, o Sacerdote divino, Fa' di me quello che Ti piace, Mi affido,
Signore, totalmente alla Tua volontà, Delizia ed ornamento della mia
anima. Sono nelle Tue mani, o Dio, come un'ostia bianca, Ti supplico,
trasformami in Te, Affinché nascosta completamente in Te, Resti chiusa
nel Tuo Cuore misericordioso, come in paradiso. Sono nelle Tue mani
come un'ostia, o Sacerdote eterno, L'ostia del mio corpo mi nasconda
agli sguardi umani; Solo il Tuo occhio valuti il mio amore e la mia
dedizione, Poiché il mio cuore è sempre unito al Tuo Cuore divino. O
divino Mediatore, sono nelle Tue mani come un'ostia sacrificale, E
brucio sull'altare dell'olocausto, Macinata e logorata dalla sofferenza
come un chicco di grano. Tutto per la Tua gloria e per la salvezza
delle anime. Sono un'ostia che dimora nei tabernacolo del Tuo Cuore,
Affronto la vita immersa nel Tuo amore, E nel mondo non ho paura di
nulla, Poiché sei Tu il mio scudo, la mia forza, la mia difesa. Sono
un'ostia deposta sull'altare del Tuo Cuore, Per ardere del fuoco
dell'amore per tutti i secoli, Poiché so che mi hai innalzato solo per
la Tua Misericordia, E pertanto tutti i doni e le grazie tornano a Tua
gloria. Sono un'ostia nelle Tue mani, o Giudice e Salvatore.
Nell'ultima ora della mia vita L'onnipotenza della Tua grazia mi guidi
alla mèta, La Tua pietà si distingua sullo strumento della Tua
Misericordia. O mio Gesù, rinsalda le forze della mia anima, in modo
che il nemico non si avvantaggi in nulla. Senza di Te sono la debolezza
personificata; senza la Tua grazia, che sono mai se non un abisso di
miseria? La miseria è la mia proprietà personale. O Ferita della
Misericordia, Cuore di Gesù, nascondimi nella Tua profondità come una
minuscola goccia del Tuo proprio Sangue e non farmi uscire di lì per
l'eternità. Rinchiudimi nelle Tue profondità e Tu stesso insegnami ad
amarTi. O Amore eterno, plasma Tu la mia anima, in modo che sia capace
di corrispondere al Tuo amore. O Amore vivo, rendimi idonea ad amarTi
eternamente, poiché voglio corrispondere al Tuo amore per tutta
l'eternità. O Cristo, un Tuo sguardo per me è più prezioso che migliaia
di mondi, più di tutto il cielo. Tu, Signore, puoi rendere la mia anima
tale che sappia comprenderTi quale sei in tutta la Tua pienezza. So e
credo che Tu puoi tutto. Se Ti sei degnato di darTi a me con tanta
generosità so che puoi essere ancora più generoso: introducimi in un
rapporto di familiarità con Te fino al punto massimo, al quale può
giungere la natura umana...
+ G.M.G. Sono così inconcepibili e grandi i miei desideri, Che nulla
può riempire l'abisso del mio cuore. Neppure le più belle creature
scelte in tutto il mondo Mi sostituirebbero Te, o Dio, anche per un
solo istante. Con unico sguardo ho scrutato il mondo intero, E non ho
trovato un amore secondo il mio cuore, Perciò ho rivolto lo sguardo al
mondo eterno, perché questo è troppo piccolo. il mio cuore si è
innamorato dell'Eterno. Ho sentito nel cuore che sono figlia dei Re,
Che mi trovo in esilio in una terra straniera. Ho saputo che la mia
casa è un palazzo nei cielo, Soltanto là mi sentirò nella mia patria.
Tu stesso hai attirato a Te la mia anima, o Signore, Tu, Sovrano
eterno, Ti sei abbassato fino a me, Dando alla mia anima una più
profonda conoscenza di Te stesso. Questo il mistero d'amore per cui mi
hai creato. L'amore puro mi ha resa forte e coraggiosa, Non temo né i
Serafini né il Cherubino che vigila con la spada. Entro liberamente
dove gli altri tremano, Poiché non è il caso d'aver paura quando guida
l'amore. Ad un tratto il mio sguardo si fermò su di Te, Signore Gesù
Cristo disteso in croce. Ecco l'amore che mi seguirà nella tomba,
Questi è il mio Sposo, il mio Signore e il mio Dio incomprensibile. [A
questo punto nel manoscritto c'è mezza pagina in bianco].
10.III38.
Continue sofferenze fisiche. Sono sulla croce con Gesù. Una volta la M.
Superiora mi disse: «Lei, sorella, manca nell'amore verso il prossimo,
infatti lei mangia qualche cosa che poi le fa male e disturba le altre
durante il riposo notturno». Io invece so con certezza che questi
dolori che sento nelle viscere, non sono affatto provocati dal
mangiare. Questa stessa cosa l'ha dichiarata il medico. Sono dolori
organici o meglio sono una prova del Signore. Tuttavia dopo quella
osservazione ho deciso di soffrire maggiormente di nascosto e di non
chiedere aiuto, tanto è inutile, poiché rigetto le medicine che prendo.
E sono riuscita un paio di volte a superare degli attacchi, di cui è al
corrente soltanto Gesù. Questi dolori sono tanto violenti e forti fino
a farmi perdere la conoscenza. Quando svengo sotto il loro incalzare e
mi copro tutta d'un sudore freddo, allora incominciano a diminuire
gradatamente. Talvolta durano fino a tre ore e più. O mio Gesù, sia
fatta la Tua santa volontà, accetto tutto dalle Tue mani. Se accetto le
estasi ed i rapimenti d'amore fino a dimenticare quello che avviene
attorno a me, è giusto che accetti con amore queste sofferenze che mi
tolgono la lucidità di mente. Quando venne il medico e io non potei,
come le altre suore, scendere da lui in parlatorio, chiesi che venisse
da me, perché non potevo scendere per un certo impedimento. Dopo un
momento il medico venne nella cella, e, dopo avermi visitato, disse: «
Dirò tutto alla suora infermiera ».
Quando venne la suora infermiera, dopo che era andato via il medico, le
dissi il motivo per cui non ero potuta scendere in parlatorio. Essa
però mi mostrò un accentuato malumore. E quando le domandai: «Sorella,
che cosa ha detto il medico dei miei dolori?», mi rispose che non aveva
detto niente e che non erano niente. «Ha detto che la malata fa i
capricci». E se ne andò. Allora dissi a Dio: «Cristo, dammi la forza e
la capacità di soffrire, infondimi nel cuore un amore puro per quella
suora». Per tutta la settimana non si affacciò più da me. I dolori
invece si ripetevano e duravano quasi tutta la notte e sembrava che
fosse ormai giunta la fine. I superiori si decisero a rivolgersi ad un
altro medico ed egli confermò che la situazione era grave ed a me
disse: «Ormai non è più possibile rimettere in sesto la salute. Si può
ancora migliorare qualche cosa, ma non è il caso di parlare di una
guarigione completa». Prescrisse una medicina per i dolori e dopo che
l'ebbi presa non si ripeterono più i gravi attacchi di prima. «Ma se
lei, sorella, viene da me in sanatorio faremo in modo di risistemarla
in salute, per quanto ciò è ancora possibile». Il medico insistette
perché andassi là a curarmi. O mio Gesù, come sono singolari i Tuoi
decreti! Gesù mi ordina di scrivere tutte queste cose a conforto di
altre anime che potrebbero trovarsi esposte a simili situazioni di
sofferenza. Nonostante che mi sentissi molto debole, per volere delle
superiore, mi recai da quel medico. La suora che m'accompagnava lo
faceva malvolentieri e me lo dimostrò parecchie volte. Ad un tratto mi
disse: « Come faremo? Non ho i soldi sufficienti per la carrozza ». Non
le risposi nulla. «Ma forse non ci saranno nemmeno carrozze. Come
faremo a percorrere tutta quella strada? ». Diceva questo e molte altre
cose unicamente per mettermi in agitazione, poiché le care superiore
avevano dato denaro a sufficienza e ne rimase. Avendo capito dentro di
me tutta questa storia, mi misi a ridere e dissi a quella suora: «Io
sono pienamente tranquilla, affidiamoci a Dio». Ma notai che la mia
profonda serenità la irritava. Allora mi misi a pregare per lei. O mio
Signore, tutto questo per Te, per ottenere Misericordia per i poveri
peccatori. Quando tornai ero talmente stanca che avrei dovuto coricarmi
subito. Ma c'era la confessione trimestrale, cercai quindi di andare a
confessarmi, poiché avevo bisogno non solo della confessione, ma anche
di chiedere consigli al direttore spirituale. Cominciai a prepararmi,
ma siccome mi sentivo così debole decisi di chiedere alla Madre
Superiora il permesso di passare avanti alle novizie, perché non mi
sentivo bene. La M. Superiora rispose: « Sorella, cerchi la Maestra
delle novizie. Se è d'accordo che lei passi avanti, va bene ». C'erano
però solo tre suore che dovevano confessarsi, perciò attesi, dato che
non avevo forza per andare a cercare la Maestra. Però quando entrai in
confessionale mi sentivo così male, che non mi fu possibile fare il
rendiconto sulla mia anima, riuscii appena a confessarmi. In tale
circostanza compresi quanto occorra lo spirito, la sola lettera non fa
crescere l'amore. Oggi ci sono stati dei malintesi fra la Superiora e
me. Non c'è stata colpa nè da parte sua né da parte mia, ma la
sofferenza morale è rimasta per non aver potuto chiarire la cosa,
perché era un segreto. Per questo ho sofferto, sebbene con una parola
avrei potuto dimostrare la verità.
20. Oggi ho
accompagnato in ispirito un'anima agonizzante. Le ho ottenuta la
fiducia nella Misericordia di Dio. Quell'anima era sull'orlo della
disperazione. La notte che ho appena passato la conosci soltanto Tu,
Signore. L'ho offerta per i poveri peccatori induriti, per impetrare
loro la Tua Misericordia. Qui tagliami, qui bruciami, purché Tu mi dia
le anime dei peccatori, e specialmente... O Gesù, con Te nulla va
perduto; Tu hai tutto, dammi le anime... dei peccatori. Durante
l'adorazione, nel corso delle funzione delle « Quarant'ore », il
Signore mi ha detto: «Figlia Mia, scrivi che le colpe involontarie
delle anime non impediscono il Mio amore verso di esse, né Mi sono
d'ostacolo nell'unirMi ad esse, invece le colpe anche le più piccole,
ma volontarie, ostacolano le Mie grazie e non posso colmare tali anime
dei Miei doni».
+ Gesù mi ha fatto conoscere che tutto dipende dal Suo volere, dandomi
una grande serenità per quanto concerne l'insieme di quest'opera. «Ascolta, figlia Mia, sebbene
tutte le opere che sorgono per Mia volontà siano esposte a grandi
sofferenze, tuttavia considera se ce n'è stata mai qualcuna di esse
esposta a maggiori ostacoli dell'opera direttamente Mia, l'opera della
redenzione. Non devi preoccuparti troppo delle contrarietà. Il mondo
non è così forte come sembra, la sua forza è strettamente limitata.
Sappi, figlia Mia, che se la tua anima è ripiena del fuoco del Mio puro
amore, tutte le difficoltà scompaiono come nebbia davanti ai raggi del
sole e tutti gli avversari temono di attaccare una tale anima ed hanno
paura di scontrarsi con essa, perché sentono che quest'anima è più
forte del mondo intero... Figlia Mia, per quest'opera della
Misericordia fa' quanto ti permette l'obbedienza, ma sottoponi
chiaramente al confessore ogni Mio più piccolo desiderio e non devi
sottrarti a quello che lui decide ma compierlo fedelmente, altrimenti
non avrei più in te il Mio compiacimento»...
25.III.38.
Oggi ho visto Gesù sofferente, che si è chinato su di me e con un lieve
sussurro ha detto: «Figlia
Mia, aiutaMi a salvare i peccatori». All'improvviso
penetrò nella mia anima un fuoco d'amore per la salvezza delle anime.
Quando tornai in me, sapevo in che modo dovevo salvare le anime e mi
preparai a maggiori sofferenze.
+ Oggi i dolori sono aumentati, per di più ho sentito le ferite alle
mani, ai piedi ed al fianco. L'ho sopportato con pazienza. Ho sentito
il furore del nemico delle anime, ma non mi ha toccato.
1.IV.38. Oggi
sto subendo un nuovo peggioramento. La febbre alta comincia a
consumarmi. Non posso prendere alcun nutrimento. Desideravo bere
qualche cosa per rianimarmi, ma il caso volle che non trovassi nemmeno
un po' d'acqua nella mia brocca. O Gesù, tutto per ottenere
Misericordia per le anime. Avevo appena rinnovata l'intenzione con
amore più grande del solito, quando entra una novizia e mi porge una
grossa arancia, mandatami dalla Madre Maestra. Ho visto in ciò il dito
di Dio. La cosa si ripeté ancora qualche altra volta. A quel tempo,
sebbene si conoscessero le mie necessità, non ricevevo mai da mangiare
qualche cosa che mi rianimasse un po', per quanto lo domandassi, ma
vedevo che Dio voleva sofferenze e sacrifici. Non descrivo nei
particolari questi rifiuti, perché sono molto irritanti e difficili da
credere. Dio però può esigere sacrifici anche di questo genere. Una
volta che avevo intenzione di dire alla Madre Superiora che desideravo
molto che mi permettesse di tenere nella cella qualche cosa per
spegnere la grande sete che avevo, prima che glielo chiedessi, la Madre
stessa cominciò a dire: « Sorella, è ora di finirla con questa
malattia, in un modo o in un altro. Bisognerà intraprendere una cura o
qualcos'altro, ma così non si può andare avanti». Dopo un po', quando
rimasi sola dissi: « Cristo,
che debbo fare? ChiederTi la salute o la morte? ». Non
avevo un ordine preciso, perciò m'inginocchiai e dissi: « Avvenga di me secondo la Tua
santa volontà. Gesù, fa' con me quello che Ti piace ». In
quel momento mi sentii come fossi sola e varie tentazioni mi
assalirono, ma trovai serenità e luce in una fervida preghiera e
compresi che la Superiora mi aveva soltanto messa alla prova.
Non so come sia successo, ma la stanza in cui giacevo era così
trascurata che talvolta non veniva affatto riassettata per più di due
settimane. Spesso nessuno accendeva la stufa e per questo motivo la
tosse aumentava. Qualche volta lo chiedevo, ma altre volte mi mancava
il coraggio di chiederlo. Una volta che venne a farmi visita la Madre
Superiora, domandò se era il caso di accendere di più, risposi di no,
poiché faceva già caldo fuori ed avevamo la finestra aperta. Primo
venerdì. Quando presi in mano « Il Messaggero del Sacro Cuore » e lessi
la notizia della canonizzazione di Sant'Andrea Bobola, all'improvviso
la mia anima fu invasa da un desiderio così grande che anche da noi ci
fosse una santa, che scoppiai a piangere come una bambina, perché da
noi non c'era una santa e dissi al Signore: « Conosco la Tua generosità, ma
sembra che Tu sia meno generoso con noi ». E proruppi
nuovamente in pianto come una bambina. E Gesù mi disse: «Non piangere, tu lo sei».
Allora la mia anima venne inondata dalla luce divina e mi fu fatto
conoscere quanto dovrò soffrire e dissi al Signore: « Come avverrà questo, dato che
Tu mi hai parlato di un'altra congregazione? ». Ed il
Signore mi rispose: «Non
è affar tuo sapere come ciò avverrà, tu devi solo essere fedele alla
Mia grazia e fare sempre ciò che è in tuo potere e che ti è permesso
dall'obbedienza».
+ Oggi è venuta da me una delle consorelle e mi ha detto che la tale
suora si trastulla colla sua malattia ed ha aggiunto che la cosa la
urta talmente che: « Le darei una bella lavata di capo, ma io non sono
di questa casa ». Le risposi: « Mi meraviglio che lei, sorella, possa
anche soltanto pensare una cosa simile, consideri semplicemente quante
notti insonni ha passato l'ammalata, quante lacrime ha versato...
Quella consorella ha cambiato parere.
+ G.M.G. Anima mia, adora la Misericordia del Signore, Gioisce in Esso
pienamente il mio cuore, Poiché sei stata scelta da Lui, Per diffondere
la gloria della Sua Misericordia. Nessuno ha compreso a fondo la Sua
bontà, nessuno riuscirà a misurarla, La Sua compassione è
incalcolabile, La sperimenta ogni anima che si avvicina a Lui; Egli la
protegge e la stringe al Suo seno misericordioso. Felice l'anima che ha
avuto fiducia nella Tua bontà, Abbandonandosi pienamente alla Tua
Misericordia. Quell'anima è colma di serenità e d'amore, La difendi
ovunque, come una Tua figliola. O anima, chiunque tu sia nel mondo,
Anche se i tuoi peccati sono neri come la notte, Non aver paura di Dio,
tu debole fanciullo, Poiché grande è la potenza della divina
Misericordia.
+ G.M.G. Verso la luce eccelsa, dove regna il mio Dio, Anela la mia
anima, Là aspira il mio cuore, E tutto il mio essere s'innalza verso
Te. Aspiro all'aldilà, a Dio stesso, In una luce inconcepibile,
nell'ardore più intenso dell'amore, Poiché la mia anima e il mio cuore
sono stati creati per Lui, E il mio cuore Lo ha amato fin dalla prima
giovinezza. Là nei bagliori della luce del Tuo Volto, Riposerà il mio
amore pieno di nostalgia, Infatti una vergine in esilio agonizza per
Te, Poiché la sua vita è stare unita a Te.
+ G.M.G. Vado già alle nozze eterne, Nel cielo sconfinato, in spazi
inconcepibili. Non aspiro al riposo né al premio. Il puro amor di Dio
m'attira verso il cielo. Vengo già incontro a Te, Amore eterno, Col
cuore anelante che desidera Te. Sento che il Tuo amore puro, o Dio,
alberga nel mio cuore, E che il mio eterno destino è nel cielo. Vado
già dal Padre mio nel cielo eterno, Dall'esilio della terra, da questa
valle di lacrime. La terra non è in grado di trattenere più a lungo il
mio cuore puro, Le cime dei cieli mi hanno attratto a sé. Ormai vengo,
o mio Sposo, ad ammirare la Tua gloria, Che fin d'ora mi riempie
l'anima di gioia, Dove tutto il cielo sprofonda in adorazione davanti a
Te. Benché io sia un nulla, sento che gradisci la mia adorazione. Nella
felicità eterna non dimenticherò gli uomini in terra, Impetrerò la
divina Misericordia per tutti, Specialmente per coloro che furono cari
al mio cuore. Anche la più profonda immersione in Dio non m'impedirà di
ricordarmi di loro. In questi momenti estremi non so parlare agli
uomini, Attendo soltanto Te, o Signore, in silenzio. So che verrà il
momento in cui ognuno riconoscerà l'opera di Dio nella mia anima; So
che questa è la Tua volontà e così avverrà.
+ G.M.G. O verità, o vita cosparsa di spine, Per attraversarti
vittoriosamente Bisogna basarsi su di Te, o Cristo Gesù, E rimanere
sempre vicino a Te. La mia giornata ormai volge al tramonto, Sento già
i Tuoi eterni, divini riflessi. Ciò che prova il mio cuore nessuno lo
saprà mai. Le mie labbra tacciono in profonda umiltà. Senza di Te,
Cristo, non saprei soffrire, Con le mie sole forze non saprei
affrontare le avversità, Da sola non avrei il coraggio di bere al Tuo
calice, Ma Tu, Signore, sei sempre con me e mi guidi per vie
misteriose. Ho iniziato a lottare nel Tuo nome quando ero una debole
bimba, Ho lottato valorosamente, anche se talvolta senza successo. So
che Tu hai gradito i miei sforzi, E che solo lo sforzo ricompensi
eternamente. O verità, o lotta per la vita o per la morte, Quando
intrapresi la lotta, come un cavaliere inesperto, Sentii d'avere sangue
da combattente, ma ero ancora bimba, Per questo, o Cristo, ho avuto
bisogno del Tuo aiuto e della Tua difesa. Il mio cuore non attenuerà lo
sforzo e la lotta, Finché Tu non mi richiamerai dal campo di battaglia.
Mi presenterò davanti a Te non per la ricompensa e gli onori, Ma per
immergermi serenamente in Te per l'eternità.
+ O Cristo, se l'anima conoscesse tutto in una volta quello che dovrà
soffrire per tutta la vita, morirebbe di spavento dopo tale conoscenza.
Non accosterebbe alle labbra il calice dell'amarezza, ma siccome le
viene somministrato goccia a goccia, lo vuota fino in fondo. O Cristo,
se non sostenessi Tu l'anima, che cosa potrebbe fare da sola? Siamo
forti, ma della Tua forza; siamo santi, ma della Tua santità. E da soli
cosa siamo? Meno di nulla...
+ O mio Gesù, Tu mi basti per ogni cosa al mondo. Benché le sofferenze
siano grandi, Tu mi sostieni. Benché gli abbandoni siano terribili, Tu
me li addolcisci. Benché la debolezza sia tanta, Tu me la trasformi in
forza. Non so descrivere tutto quello che soffro, e quello che ho
scritto finora è appena una goccia. Ci sono dei momenti di sofferenze
che in verità non so descrivere. Ma ci sono anche dei momenti nella mia
vita, nei quali quando le mie labbra tacciono e non proferiscono
nemmeno una parola a mia difesa e si sottomettono totalmente alla
volontà di Dio, allora il Signore stesso mi difende ed interviene per
me e sono interventi che si possono vedere perfino esternamente.
Tuttavia quando m'accorgo di questi Suoi maggiori interventi che si
manifestano con castighi, imploro ardentemente la Sua Misericordia e il
Suo perdono. Ma non sempre vengo ascoltata. Il Signore con me si
comporta in modo singolare. Ci sono dei momenti nei quali Egli stesso
permette delle sofferenze terribili, poi ce ne sono altri nei quali non
permette che soffra ed allontana tutto ciò che potrebbe rattristare la
mia anima. Per la verità le Sue vie per noi sono impenetrabili ed
incomprensibili; il nostro compito è quello di sottometterci sempre
alla Sua santa volontà. Ci sono misteri che l'intelletto umano non
riuscirà mai ad approfondire qui sulla terra, ci saranno svelati
nell'eternità.
10.IV.1938.
Domenica delle Palme. Sono stata alla santa Messa, ma le forze non mi
hanno permesso di andare a prendere la palma. Mi sentivo così debole
che a malapena ho potuto resistere per il tempo della santa Messa.
Durante la santa Messa Gesù mi ha fatto conoscere la sofferenza della
Sua anima ed ho sentito chiaramente come quegli inni, quegli Osanna, si
ripercuotevano con un'eco dolorosa sul Suo Sacratissimo Cuore. Anche la
mia anima è stata inondata da un mare di amarezza ed ogni Osanna mi
trapassava il cuore da parte a parte. Tutta la mia anima venne attratta
vicino a Gesù. Sentii la voce di Gesù: “Figlia Mia, la tua partecipazione
alle Mie sofferenze è un refrigerio per Me; la tua anima acquista una
bellezza particolare meditando la Mia Passione”. La santa
Comunione l'ho ricevuta su in alto, dato che non era il caso di
scendere giù in cappella, poiché ero molto indebolita a causa di
un'abbondante sudorazione e quando per un po' cessava il sudore,
cominciavano i brividi e la febbre. Mi sentivo estremamente debole.
Oggi la santa Comunione ce l'ha portata un Padre Gesuita. Dopo aver
dato il Signore a tre suore e poi a me, pensava che io fossi l'ultima,
perciò mi ha dato due particole. Ma è mancata per una novizia che si
trovava in un'altra cella. Il sacerdote è andato una seconda volta e le
ha portato il Signore, ma Gesù mi ha detto: «Vado malvolentieri in quel cuore,
per questo hai ricevuto due Ostie, perché ho indugiato a scendere in
quell'anima, che si oppone alla Mia grazia. Non gradisco essere ospite
in un'anima così». In quell'istante la mia anima venne
attirata vicino a Lui ed ottenni una profonda luce interiore per cui
compresi intimamente tutta l'opera della Misericordia.
Fu un lampo, ma più evidente che se avessi osservato per ore intere con
gli occhi del corpo. Tuttavia per scrivere almeno qualche cosa, debbo
usare parole che non esprimono in pieno ciò per cui si è rallegrata la
mia anima vedendo la gloria della Misericordia Divina. La gloria della
Divina Misericordia già risuona, nonostante gli sforzi dei nemici e
dello stesso satana che odia accanitamente la Misericordia di Dio, ma
quest'opera gli strapperà il maggior numero di anime. Per questo lo
spirito delle tenebre tenta talvolta violentemente persone buone,
affinché ostacolino quest'opera. Ma ho conosciuto chiaramente che la
volontà di Dio già si sta adempiendo e si compirà fino all'ultima
goccia. I massimi sforzi dei nemici non annulleranno nemmeno il più
piccolo dettaglio di ciò che il Signore ha stabilito. Non importa se ci
sono dei momenti nei quali quest'opera sembra completamente annientata:
essa allora si rafforza. La mia anima fu colmata da una pace così
profonda quale non avevo mai provato. Dopo questa assicurazione da
parte di Dio, che nulla potrà più cancellare, questa profonda pace che
nulla può turbare, anche se dovessi attraversare le prove più
difficili, sono tranquilla. E Dio stesso che dirige quest'opera. Ho
passato tutta la giornata a ringraziare e la riconoscenza m'inondava
l'anima. O Dio, quanto sei buono! Quanto è grande la Tua Misericordia!
Visiti con grazie così grandi me, che sono la più miserabile polvere.
Gettandomi ai Tuoi piedi con la faccia a terra, o Signore, riconosco in
sincerità di cuore che per nulla ho meritato nemmeno la più piccola
delle Tue grazie e che se Tu Ti dai a me tanto generosamente, è solo
per la Tua inconcepibile bontà. Per questo, quanto più grandi sono le
grazie che il mio cuore riceve, tanto maggiore è l'umiltà in cui
sprofonda.
+ O Cristo, soffrire per Te è una delizia per il cuore e per l'anima. O
mie sofferenze prolungatevi all'infinito, affinché possa darTi la
dimostrazione del mio amore. Ecco, accetto tutto quello che mi porge la
Tua mano. Mi basta il Tuo amore, o Gesù. Ti glorificherò nell'abbandono
e nelle tenebre, nei tormenti e nella paura, nei dolori e
nell'amarezza, nei tormenti dell'anima e nell'amarezza del cuore; in
tutto sii glorificato. Il mio cuore è talmente staccato dalla terra,
che Tu solo mi basti pienamente. Non c’è più un momento nella mia vita
in cui mi occupi di me stessa. Giovedì Santo. Oggi mi sono sentita
abbastanza forte ed ho potuto partecipare alle funzioni in chiesa.
Durante la santa Messa Gesù stette accanto e mi disse: «Guarda il Mio
Cuore pieno di amore e di Misericordia per gli uomini, ma specialmente
per i peccatori... Guarda e medita sulla Mia Passione». In un attimo
provai e vissi tutta la Passione di Gesù, meravigliandomi che quelle
torture non mi avessero tolta la vita. Durante l'adorazione Gesù mi
disse: «Figlia Mia, sappi
che il tuo vivo amore e la compassione che hai per Me, Mi furono di
conforto nell'Orto degli Ulivi». La sera, durante l'Ora
Santa, udii queste parole: «Vedi
la Mia Misericordia per i peccatori, che in questo momento si manifesta
in tutta la sua potenza. Guarda quanto poco hai scritto su di essa, è
appena una goccia. Fa' quanto è in tuo potere affinché i peccatori
conoscano la Mia bontà».
Venerdì Santo. Ho visto Gesù martoriato, ma non inchiodato sulla croce.
Ancora prima della crocifissione, mi ha detto: «Tu sei il Mio cuore, parla ai
peccatori della Mia Misericordia». Ed il Signore mi ha
fatto conoscere interiormente tutto l'abisso della Sua Misericordia per
le anime ed ho capito che quello che avevo scritto è veramente una
goccia. Sabato Santo. Durante l'adorazione il Signore mi ha detto:
«Sta' tranquilla, figlia Mia, quest'opera della Misericordia è Mia, non
c'è nulla in essa di tuo. Sono contento che esegui fedelmente quello
che ti ho raccomandato, non hai aggiunto né tolto nemmeno una parola».
E mi ha dato una luce interiore ed ho conosciuto che non c'era nemmeno
una parola di mio e che sempre, sempre avevo eseguito la Sua volontà,
come l'avevo conosciuta, nonostante le difficoltà e le contrarietà.
Messa di Risurrezione. Prima della « Messa di Risurrezione » mi sentivo
così debole, che avevo perso la speranza di partecipare alla
processione che si svolge in chiesa e dissi al Signore: « Gesù, se Ti sono gradite le mie
preghiere, dammi la forza per questo momento in modo che possa
partecipare alla processione ». In quello stesso istante
mi sentii forte e sicura di poter andare assieme alle consorelle.
Quando la processione si mosse, vidi Gesù in uno splendore più grande
di quello del sole. Gesù mi guardò con amore e disse: «Cuore del Mio
Cuore, colmati di gioia». In quello stesso istante il mio spirito
sprofondò in Lui... Quando rientrai in me, stavo andando in processione
con le altre suore e la mia anima era tutta immersa in Lui...
+ Pasqua.
Durante la santa Messa ho ringraziato il Signore Gesù per essersi
degnato di redimerci e per il dono più grande, perché si è degnato di
darci il Suo amore nella santa Comunione, cioè Se stesso. In quello
stesso momento venni attratta nel seno della Santissima Trinità e fui
immersa nell'amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. È
difficile descrivere questi momenti. In quel momento pregai il Signore
per una certa persona ed il Signore mi rispose: «Quell'anima Mi è
particolarmente cara». Me ne rallegrai enormemente. La felicità delle
altre anime mi riempie di una nuova gioia e quando scorgo in qualche
anima dei doni superiori, il mio cuore s'innalza verso il Signore con
una nuova adorazione.
19.IV.1938.
Durante la ricreazione una suora ha detto: “Suor Faustina è così
malridotta di salute che cammina appena, ma sarebbe bene che morisse al
più presto, perché sarà santa”. Allora è intervenuta una delle suore
direttrici: « Che morirà lo sappiamo, ma se sarà santa, è un punto
interrogativo». Su questo argomento hanno cominciato ad arrivare
battute pungenti. Io tacevo, ho detto una sola parola, ma avendo visto
che la conversazione si inaspriva, ho preferito il silenzio.
Attualmente ricevo lettere curiose dalle consorelle che si trovano in
altre case ed assieme alle quali ho fatto il noviziato. Alle volte mi
fanno ridere molto e mi diverto. Sono di questo genere: « Cara Suor
Faustina, ci dispiace molto che lei sia così gravemente malata, ma
siamo molto liete al pensiero che quando il Signore Gesù la prenderà,
lei, sorella, pregherà per noi, poiché lei può molto presso il Signore
». Una suora si è espressa in questo modo: « Quando morirà, sorella, mi
prenda sotto la sua speciale protezione, poiché lei me lo potrà fare
sicuramente ». Un'altra si esprime così: « Io aspetto con impazienza
che il Signore Gesù la prenda, sorella, poiché so quello che avverta e
desidero molto che lei muoia, sorella». Avrei voluto chiederle cosa
pensava della mia morte, ma ho fatto una mortificazione ed ho risposto:
«Di me peccatrice avverrà ciò che avviene di tutti i peccatori, se la
Misericordia di Dio non mi protegge».
20.IV.38. Partenza
per Prsdnik. Ero molto mortificata perché avrei dovuto stare nella
corsia comune, dove sarei stata esposta a vari inconvenienti. Se si
fosse trattato di una settimana o due, ma per un periodo così lungo,
due mesi e forse più... La sera andai dal Signore Gesù per un lungo
colloquio. Quando vidi Gesù, Gli aprii il mio cuore e Gli esposi tutte
le difficoltà, le mie apprensioni ed i miei timori. Gesù mi ascoltò con
amore, poi disse: «Sta'
tranquilla, bambina Mia, Io sono con te. Parti con la massima serenità.
È tutto pronto, ho ordinato nel modo che Mi è proprio di approntare per
te una stanzetta separata». Così tranquillizzata, andai a
riposare col cuore pieno di gratitudine. Il giorno dopo mi accompagnò
Suor Felicia. Andai con profonda serenità e libertà di spirito. Quando
arrivammo ci dissero che per Suor Faustina c'era una stanzetta solo per
lei. Appena entrammo in quella cameretta, ci meravigliammo che tutto
fosse stato sistemato con tanta grazia, tutto così pulito, coperto con
tovagliette, abbellito con fiori. Le suore avevano messo sul comodino
un bell'agnellino pasquale. Vennero subito tre suore del Sacro Cuore
che prestano servizio in questo sanatorio, mie vecchie conoscenze e mi
accolsero affettuosamente. Suor Felicia era stupita per tutto questo.
Ci salutammo cordialmente e se ne andò. Quando rimasi sola a tu per tu
col Signore Gesù, Lo ringraziai per questa grande grazia. Gesù mi
disse: «Stai tranquilla,
Io sono con te». Ero stanca e m'addormentai.
La sera venne la suora che aveva il compito di assistermi, e mi disse:
«Sorella, domani lei non avrà il Signore Gesù, perché è molto
affaticata e poi in seguito vedremo come andrà». La cosa mi addolorò
enormemente, ma risposi con molta calma: « Va bene », affidandomi
completamente al Signore e cercai di addormentarmi. La mattina feci la
meditazione e mi preparai per la santa Comunione, benché non dovessi
ricevere il Signore Gesù. Quando il mio desiderio ed il mio amore
raggiunsero il grado più alto, all'improvviso vidi accanto al mio letto
un Serafino, che mi porse la santa Comunione pronunciando queste
parole: « Ecco il Signore degli Angeli ». Dopo che ebbi ricevuto il
Signore, il mio spirito s’immerse nell'amore di Dio e nello stupore. Il
fatto si ripeté per tredici giorni, però non avevo la certezza che il
giorno dopo me l'avrebbe portata, ma abbandonandomi a Dio, avevo
fiducia nella Sua bontà, e non osavo nemmeno pensare che l'indomani
avrei ricevuto la santa Comunione in quel modo. Il Serafino era
circondato da un grande splendore, traspariva da lui la divinizzazione
e l'amor di Dio. Aveva una veste dorata e su di essa indossava una
cotta trasparente ed una stola pure trasparente. Il calice era di
cristallo ed era coperto da un velo trasparente. Appena m'ebbe dato il
Signore, scomparve. Una volta che avevo un dubbio, che mi era venuto
poco prima della santa Comunione all'improvviso venne di nuovo il
Serafino con il Signore Gesù. Io però rivolsi una domanda al Signore
Gesù, e non avendo ricevuto risposta, dissi al Serafino: « Mi potresti
confessare? ». Ma egli mi rispose: «Nessuno spirito celeste ha questo
potere». In quell'istante l'Ostia si posò sulle mie labbra. La domenica
la suora che mi assisteva mi disse: «Finalmente oggi il sacerdote le
porterà Gesù». Risposi: «Va bene». E me Lo portò. Dopo un certo tempo
ottenni il permesso di alzarmi e quindi andavo alla santa Messa ed a
far visita al Signore. Dopo la prima visita il medico confermò che il
mio stato era grave. « Sospetto, sorella, che si tratti di quello di
cui lei mi domanda, ma Dio onnipotente può tutto». Quando rientrai
nella mia stanzetta, m'immersi in una preghiera di ringraziamento per
tutto ciò che il Signore mi aveva mandato per tutta la vita,
sottomettendomi completamente alla Sua santissima volontà. Un abisso di
gioia e di serenità inondò la mia anima. Provavo una pace così profonda
che se la morte fosse sopraggiunta in quel momento non le avrei detto:
« Aspetta, poiché ho ancora delle faccende da sbrigare ». No, ma
l'avrei salutata con gioia, perché sono pronta all'incontro con il
Signore non solo da oggi, ma dal momento in cui ho posto la mia fiducia
completamente nella Misericordia di Dio, abbandonandomi totalmente alla
Sua santissima volontà, piena di Misericordia e di pietà. So quello che
sono da me stessa...
Domenica in Albis.
Oggi mi sono offerta di nuovo al Signore come vittima d'olocausto per i
peccatori. O mio Gesù, se si sta già avvicinando la fine della mia
vita, Ti supplico nel modo più umile, accetta la mia morte in unione
con Te, come un sacrificio d'olocausto, che oggi con prontezza di
spirito e piena consapevolezza della mia volontà io offro a Te per un
triplice scopo: Primo - affinché l'opera della Tua Misericordia si
diffonda nel mondo intero e perché la festa della Divina Misericordia
venga solennemente approvata e celebrata; Secondo - affinché i
peccatori e specialmente le anime agonizzanti si rivolgano alla Tua
Misericordia, riportando gli indicibili frutti di questa Misericordia;
Terzo - affinché nell'insieme l'opera della Tua Misericordia venga
attuata secondo i Tuoi desideri e per una certa persona che dirige
quest'opera... Accetta, o pietosissimo Gesù, questa mia povera offerta,
che Ti ho fatto oggi al cospetto del cielo e della terra. Il Tuo
Sacratissimo Cuore, pieno di Misericordia, completi ciò che in essa
manca e la offra al Padre Tuo per la conversione dei peccatori. O
Cristo, desidero le anime!
+ In quell'istante la luce divina penetrò in me: mi sentii proprietà
esclusiva di Dio e sperimentai la massima libertà di spirito, di cui
prima non avevo nemmeno l'idea; in quello stesso istante vidi la gloria
della Divina Misericordia e folle innumerevoli di anime che esaltavano
la Sua bontà. Tutta la mia anima s'immerse in Dio e sentii queste
parole: «Tu sei la Mia figlia più cara». La viva presenza di Dio durò
per tutta la giornata.
+ 1.V.1938. Questa sera Gesù mi ha detto: «Figlia Mia, ti manca per caso
qualche cosa? » Ho risposto: « Amor mio, quando ho Te, ho
tutto». E il Signore ha risposto: «Se
le anime si affidassero completamente a Me, Io stesso Mi occuperei
della loro santificazione e le colmerei di grazie ancora maggiori. Ci
sono delle anime che rendono vani i Miei sforzi, ma non Mi indispongo;
ogni volta che ritornano da Me, Mi affretto ad aiutarle coprendole con
la Mia Misericordia e dò loro il primo posto nel Mio Cuore pietoso.
Scrivi questo per le anime dei religiosi, che è una delizia per Me
entrare nei loro cuori con la santa Comunione. Ma se in quel cuore c'è
già qualcun altro, Io questo non lo posso sopportare e Me ne vado al
più presto, portando con Me tutti i doni e le grazie che avevo
preparato per lei e l'anima non s'accorge nemmeno della Mia partenza.
Glielo farà notare dopo un po' il vuoto interiore ed il senso di
insoddisfazione. Oh, se allora si rivolgesse a Me, l'aiuterei a
purificare il suo cuore, sistemerei tutto nella sua anima, ma a sua
insaputa e senza il suo consenso non posso dirigere il suo cuore».
+ Mi capita spesso d'aver rapporti con anime agonizzanti e di ottenere
loro la divina Misericordia. Oh, quanto è grande la bontà di Dio! È più
grande di quanto noi possiamo comprendere. Ci sono dei momenti e dei
misteri della divina Misericordia, per i quali stupiscono i cieli.
Tacciano pertanto i nostri giudizi sulle anime, poiché mirabile è la
Misericordia di Dio con loro. Oggi durante l'ora santa ho chiesto a
Gesù che si degni d'istruirmi sulla vita interiore. Gesù mi ha
risposto: «Figlia Mia,
metti in pratica fedelmente le parole che ti dico: Non valutare troppo
nessuna cosa esteriore, anche se ti sembra molto preziosa. Abbandona te
stessa e rimani continuamente con Me. Affida tutto a Me e non far nulla
di tua iniziativa ed avrai sempre una grande libertà di spirito;
nessuna circostanza, nessuna vicenda riuscirà a turbartela. Non badare
molto a quello che dice la gente, lascia che ognuno ti giudichi come
gli piace. Non giustificarti, ciò non ti recherà alcun danno. Dai tutto
al primo accenno di richiesta, anche se si trattasse delle cose più
necessarie; non chiedere nulla senza esserti consigliata con Me. Lascia
che ti tolgano anche ciò che ti appartiene, la stima, il buon nome; il
tuo spirito sia superiore, al di sopra di tutto questo. E così,
affrancata da tutto, riposa accanto al Mio Cuore, non permettere che
alcunché turbi la tua pace. Mia discepola, medita le Mie parole, quelle
che ti ho detto». O mio Amore, mio eterno Maestro, quanto
è bene ubbidire, poiché con l'ubbidienza entra nell'anima la forza ed
il coraggio per agire.
Oggi ho visto Gesù crocifisso. Dalla ferita del Suo Cuore cadevano
perle preziose e brillanti. Ho visto che una moltitudine di anime
raccoglievano quei doni, ma là c'era un'anima che era la più vicina al
Suo Cuore, la quale con grande generosità raccoglieva non solo per sé,
ma anche per gli altri, conoscendo la grandezza del dono. Il Salvatore
mi ha detto: «Questi sono
i tesori delle grazie che scendono sulle anime, ma non tutte le anime
sanno approfittare della Mia generosità». Oggi il Signore
mi ha detto: «Figlia Mia,
osserva il Mio Cuore misericordioso e riproduci nel tuo cuore e nelle
tue azioni la Sua pietà, in modo che tu stessa, che proclami al mondo
la Mia Misericordia, ne sia infiammata».
8.V.1938.
Oggi ho visto due pilastri molto grandi innalzati da terra, uno l'avevo
innalzato io e l'altro una certa persona, S. M., con uno sforzo
inaudito, enorme fatica e impegno. E quando il pilastro fu innalzato,
non sapevo io stessa dove avessi preso tanta forza. Ed ho conosciuto
che non l'avevo fatto con le mie forze, ma col vigore datomi dall'alto.
Quei due pilastri distavano tra loro lo spazio di questa immagine. Ed
ho visto questa immagine sospesa fra i due pilastri molto in alto. In
un attimo su quei due pilastri è sorto un grande tempio, sia la parte
interna che l'esterna. Ho visto una mano che rifiniva quel tempio, ma
non ho visto la persona. All'esterno ed all'interno del tempio c'era
una grande moltitudine di gente ed i rivoli che uscivano dal Cuore
pietosissimo di Gesù si spandevano sopra tutti. Oggi, dopo la santa
Comunione, Gesù mi ha detto: «Figlia Mia, dammi le anime. Sappi che il
tuo compito è quello di conquistarMi le anime con la preghiera e col
sacrificio, incitandole alla fiducia nella Mia Misericordia». Oh,
quanto desidero la gloria della Tua Misericordia! Per me amarezza e
sofferenze. Quando vedo la gloria della Tua Misericordia sono felice
oltre misura. Ogni disonore, ogni umiliazione, ogni degradazione cadano
pure su di me, purché risuoni la gloria ed il culto della Tua
Misericordia; a me basta questo.
IL CREATORE E LA CREATURA.
Ti adoro Creatore e Signore nascosto nel SS.mo Sacramento. Ti adoro per
tutte le opere delle Tue mani, nelle quali si rivela tanta sapienza,
bontà e Misericordia. O Signore, hai seminato tanta bellezza sulla
terra ed essa mi parla della Tua bellezza, benché sia soltanto un
pallido riflesso di Te, Bellezza inconcepibile. E sebbene Ti sia
nascosto Ti tenga occultato ed abbia nascosto la Tua bellezza il mio
occhio illuminato dalla fede Ti raggiunge e la mia anima riconosce il
suo Creatore, suo sommo bene, ed il mio cuore s'immerge totalmente in
una preghiera di adorazione. O mio Creatore e Signore, la Tua bontà
m'incoraggia a parlarTi, la Tua Misericordia fa scomparire fra di noi
l'abisso che separa il Creatore dalla creatura. È una delizia per il
mio cuore parlare con Te, o Signore. In Te trovo tutto ciò che il mio
cuore può desiderare. Qui la Tua luce illumina il mio intelletto e lo
rende idoneo a conoscerTi sempre più profondamente. Qui sul mio cuore
scendono torrenti di grazie, qui la mia anima attinge la vita eterna. O
mio Creatore e Signore, Tu solo oltre a questi doni mi dai Te stesso e
Ti unisci strettamente alla Tua misera creatura. Qui i nostri cuori si
comprendono senza ricorrere alle parole, qui nessuno è in grado dì
interrompere il nostro colloquio. Quello di cui parlo con Te, o Gesù, è
un nostro segreto, di cui le creature non saranno messe al corrente e
su cui gli angeli non osano rivolgere domande. Si tratta di perdoni
segreti, che conosciamo solo Gesù e io; è un segreto della Sua
Misericordia che abbraccia singolarmente ogni anima. Per questa Tua
inconcepibile bontà, Ti adoro, o Creatore e Signore, con tutto il cuore
e con tutta l'anima. E benché questa mia adorazione sia tanto misera ed
insignificante, tuttavia sono tranquilla perché so che Tu conosci che
essa è sincera, sebbene così inadeguata... Mentre scrivevo le parole di
cui sopra, ho visto Gesù chinato su di me, che mi ha chiesto: «Figlia Mia, che cosa scrivi?».
Ho risposto: « Scrivo
di Te, o Gesù, del Tuo nascondimento nel SS.mo Sacramento, del Tuo
insondabile amore e della Tua Misericordia verso gli uomini».
E Gesù mi ha detto: «Segretaria
del Mio mistero più profondo, sappi che sei in confidenza esclusiva con
Me. Il tuo compito è quello di scrivere tutto ciò che ti faccio
conoscere sulla Mia Misericordia, per il bene delle anime che leggendo
questi scritti proveranno un conforto interiore e saranno incoraggiate
ad avvicinarsi a Me. E perciò desidero che tutti i momenti liberi li
dedichi a scrivere». «Ma, Signore, avrò sempre almeno un momentino per
scrivere qualcosa?». E Gesù ha risposto: «Non è affar tuo
pensare a questo, fa' soltanto quanto puoi. Io disporrò sempre le
circostanze in modo che tu possa eseguire con facilità quello che
voglio...».
Oggi è venuta a trovarmi una persona secolare, per colpa della quale ho
avuto molti dispiaceri. Ha abusato della mia bontà mentendo su
parecchie cose. In un primo momento, appena l'ho vista, mi si è gelato
il sangue nelle vene, dato che mi è venuto davanti agli occhi tutto
quello che avevo dovuto soffrire per causa sua, sebbene avessi potuto
liberarmene con una sola parola. E mi è passata per la testa l'idea di
farle conoscere la verità in modo deciso ed immediato. Ma subito mi si
è presentata davanti agli occhi la divina Misericordia ed ho deciso di
comportarmi come si sarebbe comportato Gesù al mio posto. Ho cominciato
a parlare con lei con dolcezza e, siccome ha voluto conversare con me a
quattr'occhi, le ho fatto chiaramente conoscere, in maniera molto
delicata, il triste stato della sua anima. Ho visto la sua profonda
commozione, sebbene la nascondesse davanti a me. In quel momento è
entrata una terza persona, perciò il nostro colloquio a tu per tu è
stato interrotto. Quella persona mi ha chiesto un bicchier d'acqua ed
altre due cose che le ho dato ben volentieri. Ma se non fosse
intervenuta la grazia di Dio, non sarei stata in grado di agire in
questo modo con lei. Quando se ne sono andate ho ringraziato Iddio per
la Sua grazia che mi ha sostenuto in questo tempo. Ad un tratto ho
sentito queste parole: «Sono contento che ti sia comportata come una
vera figlia Mia. Sii sempre misericordiosa, come sono misericordioso
Io. Ama tutti per amore verso di Me, anche i più grandi nemici, in modo
che si possa riprodurre in pieno nel tuo cuore la Mia Misericordia». O
Cristo, è vero che occorrono sacrifici molto grandi, ma con la Tua
grazia si può fare tutto. Oggi mi sentivo abbastanza bene ed ero lieta
perché pensavo di fare l'ora santa.
Quando ho iniziato l'ora santa, in quello stesso momento le mie
sofferenze fisiche sono talmente aumentate, che non sono stata più in
grado di pregare. Passata l'ora santa, sono cessati anche i miei dolori
e mi sono lamentata col Signore perché desideravo tanto immergermi
nella Sua amara Passione e le sofferenze non me l'hanno permesso. E
Gesù allora mi ha risposto: «Figlia
Mia, sappi che se ti faccio provare e conoscere più profondamente le
Mie sofferenze, è una Mia grazia, ma quando provi l'offuscamento
dell'intelletto e le tue sofferenze sono grandi, allora partecipi
vivamente alla Mia Passione e ti rendo completamente simile a Me. A te
tocca sottometterti alla Mia volontà, specialmente in quei momenti, più
che in qualsiasi altro...». Assisto spesso anime di
agonizzanti ed ottengo loro la fiducia nella divina Misericordia ed
imploro da Dio la magnanimità della grazia divina che vince sempre. La
Misericordia di Dio talvolta raggiunge il peccatore all'ultimo momento,
in modo singolare e misterioso. All'esterno a noi sembra che tutto sia
perduto, ma non è così; l'anima illuminata dal raggio di una vigorosa
ultima grazia divina, si rivolge a Dio all'ultimo momento con un tale
impeto d'amore che, in un attimo, ottiene da Dio il perdono delle colpe
e delle pene. All'esterno però non ci dà alcun segno né di pentimento
né di contrizione, poiché essi [sic!] non reagiscono più alle cose
esterne. Oh, quanto imperscrutabile è la divina Misericordia! Ma,
orrore! Ci sono anche delle anime che respingono volontariamente e
consapevolmente tale grazia e la disprezzano. Sia pure durante
l'agonia, Iddio misericordioso dà all'anima un lucido momento
interiore, in cui, se l'anima vuole, ha la possibilità di tornare a
Dio. Però talvolta nelle anime c'è un'ostinazione così grande, che
scelgono consapevolmente l'inferno, rendendo vane tutte le preghiere
che altre anime innalzano per loro a Dio e gli stessi sforzi di Dio...
G.M.G. Solitudine, i miei momenti preferiti. Solitudine, ma sempre con
Te, o Gesù e Signore. Accanto al Tuo Cuore il tempo mi passa
piacevolmente E la mia anima trova il suo riposo. Quando il cuore è
colmo di Te e pieno d'amore, E l'anima arde d'un fuoco puro, Anche nel
massimo abbandono non sente la solitudine, Poiché riposa nel Tuo
grembo. O solitudine, momenti della più intensa compagnia, Benché
abbandonata da tutte le creature, M'immergo tutta nell'oceano della Tua
Divinità, E Tu ascolti dolcemente le mie confidenze. Questa sera il
Signore mi ha chiesto: «Non
hai qualche desiderio nel cuore?». Ho risposto: « Ho un unico grande desiderio ed
è quello di unirmi a Te per l'eternità ». E il Signore mi
ha risposto: «Fra non
molto avverrà. Mia carissima bambina, ogni tua emozione si riflette nel
Mio Cuore. Il Mio sguardo si posa benevolmente su dite prima che sulle
altre creature». Oggi ho chiesto al Signore che si degni
di istruirmi sulla vita interiore, poiché da sola non sono in grado né
di capire né di pensare qualcosa di perfetto. E il Signore mi ha
risposto: “Sono stato il
tuo Maestro, lo sono e lo sarò. Fa' in modo che il tuo cuore assomigli
al Mio Cuore umile e mite. Non pretendere mai i tuoi diritti. Sopporta
con grande serenità e pazienza tutto quello che ti capita. Non
difenderti quando ogni vergogna cadrà su di te ingiustamente; lascia
che trionfino gli altri. Non smettere di essere buona quando ti accorgi
che abusano della tua bontà. Quando sarà necessario ti difenderò Io
stesso. Sii riconoscente per la più piccola grazia che ricevi da Me,
poiché tale riconoscenza Mi costringe a concederti nuove grazie…”.
Mentre stavo per terminare la Via Crucis, il Signore cominciò a
lamentarsi delle anime dei religiosi e dei sacerdoti,perché queste
anime elette mancano di amore. “Permetterò
che vengano distrutti i conventi e le chiese”. Risposi: “Ma, Gesù, tante anime nei
conventi tutti Ti lodano”. Il Signore rispose: “Questa lode ferisce il Mio Cuore,
poiché l’amore è stato bandito dai conventi. Anime senza amore e senza
spirito di sacrificio, anime piene di egoismo e d'amor proprio, anime
superbe e presuntuose, anime piene di perfidia e d'ipocrisia, anime
tiepide che hanno appena quel tanto di calore per mantenersi in vita
esse stesse. Il Mio Cuore questo non lo può sopportare. Tutte le grazie
che riverso su di loro ogni giorno, scivolano via come sopra una
roccia. Non li posso sopportare, poiché non sono ne buoni né cattivi.
Per questo ho fatto sorgere i conventi, perché venisse santificato il
mondo per mezzo loro; da essi deve scaturire una potente fiamma d'amore
e di sacrificio. E se non si convertiranno e non si infiammeranno del
primitivo amore, li consegnerò allo sterminio di questo mondo... Come
potranno sedere sul trono promesso, a giudicare il mondo, se le loro
colpe sono più gravi di quelle del mondo, e senza penitenza, senza
riparazione?... O cuore, che Mi hai ricevuto la mattina e a mezzogiorno
avvampi di odio contro di Me sotto le forme più svariate! O cuore, ti
ho forse scelto in modo particolare perché tu Mi procurassi maggiori
sofferenze? I grandi peccati del mondo feriscono il Mio Cuore quasi in
superficie, ma i peccati di un'anima eletta Mi trafiggono il Cuore da
una parte all'altra...”. Quando cercai d'intervenire a
loro favore, non mi riuscì di trovare nulla per giustificarli e, non
potendo in quel momento nemmeno escogitare qualcosa a loro difesa, il
dolore mi strinse il cuore e piansi amaramente. Allora il Signore mi
guardò benevolmente e mi consolò con queste parole: «Non piangere, c'è anche un gran
numero di anime che Mi amano molto, ma il Mio Cuore desidera essere
amato da tutti e poiché il Mio amore è grande, per questo li minaccio e
li punisco...».
+ La lotta contro una tentazione. C'era in sanatorio una persona che
cercava continuamente di abbordarmi con parole lusinghiere. Sapeva
quando andavo in cappella o sulla veranda, perciò mi sbarrava il
passaggio e, non osando avvicinarmi da solo, aveva scelto un compagno
del suo genere, ma nessuno dei due aveva il coraggio di avvicinarsi. Un
giorno mentre andavo alla funzione del mese di maggio, mi accorsi che
quelle persone già stavano là dove dovevo passare. Prima di arrivare da
loro udii degli apprezzamenti galanti al mio indirizzo. Ed il Signore
mi fece conoscere i pensieri dei loro cuori, che non erano buoni.
Intuii che, dopo la funzione, mi avrebbero sbarrato il passaggio ed
allora avrei dovuto parlare con loro, mentre fino ad allora da parte
mia non c'era stata nemmeno una parola. Quando uscii dalla cappella,
vidi quelle persone già pronte ed in attesa del mio passaggio e quella
volta ebbi paura. All'improvviso Gesù si mise accanto a me e disse: «Non temere, Io vengo con Te».
Allora sentii nell'anima una tale forza che non so descrivere e quando
fui a due passi da loro, dissi ad alta voce in modo deciso: «Sia lodato Gesù Cristo».
Ed essi, scostandosi per lasciar libero il passaggio, risposero:
«Sempre sia lodato!». Come colpiti da un fulmine abbassarono il capo,
non osando neppure guardarmi. Dopo che ero passata si udirono alcune
parole maliziose, ma da quel momento quella persona quando mi vedeva
fuggiva, per non incontrarsi con me e io, grazie al Signore, fui
lasciata in pace...
Una volta dopo la santa Messa andai in giardino a fare la meditazione,
poiché a quell'ora non c'erano ancora altri pazienti, perciò ero
libera. Mentre meditavo sul benefizi di Dio, il mio cuore s'infiammò di
un amore così forte, che mi sembrava che il petto mi dovesse scoppiare.
Improvvisamente Gesù si presentò davanti a me e disse: «Che cosa fai qui così di buon'ora?».
Risposi: «Medito su di
Te, sulla Tua Misericordia e bontà verso di noi. E tu, Gesù, che cosa
fai qui?». «Sono
venuto incontro a Te, per colmarti di nuove grazie. Cerco anime
disposte ad accettare le Mie grazie». Oggi durante i
vespri il Signore mi ha fatto conoscere quanto Gli piace un cuore puro
e libero. Compresi che è una delizia per Iddio osservare un cuore
così... Ma cuori simili sono cuori di combattenti, la loro vita è una
battaglia continua...
+ Mentre andavo sulla veranda entrai un momento in cappella. Il mio
cuore s'immerse in una profonda preghiera di adorazione, glorificando
l'inconcepibile bontà di Dio e la Sua Misericordia. Tutto ad un tratto
udii nell'anima queste parole: «Sono e sarò tale per te quale dici nel
lodarMi. Sperimenterai la Mia bontà fin da questa vita e in quella
futura la godrai in tutta la sua pienezza». O Cristo, la mia delizia
più grande sta nel vedere che sei amato, che risuona il tuo onore e la
tua gloria e specialmente il culto della Tua Misericordia. O Cristo,
fino all'ultimo istante della vita non cesserò di glorificare la Tua
bontà e Misericordia. Con ogni goccia del mio sangue, con ogni battito
del mio cuore esalterò la Tua Misericordia. Desidero trasformarmi tutta
in un inno di adorazione per Te. Quando mi troverò già sul letto di
morte, l'ultimo battito del mio cuore sia un inno di amore e di
glorificazione della Tua insondabile Misericordia.
+ Oggi il Signore mi ha detto: «Prima
della discesa dello Spirito Santo farai tre giorni di esercizi
spirituali. Ti guiderò Io stesso. Non ti atterrai a nessuna regola in
vigore negli esercizi spirituali, né userai libri di meditazione. Devi
concentrarti sulle Mie parole. Per lettura spirituale leggerai un
capitolo del Vangelo di San Giovanni ». [A questo punto
del manoscritto c'è mezza pagina in bianco].