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Sabato, 3 maggio 2025 - Santi Filippo e Giacomo ( Letture di oggi)

Capitolo XII: Maria è la verga, anzi la verga fiorita.

Beato Corrado di Sassonia

Capitolo XII: Maria è la verga, anzi la verga fiorita.
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Il Signore con te. Veduto come il Signore fu con Maria come il sole coll’aurora che lo precede, vediamo ora come il Signore fu con Maria come il fiore con la verga fiorita. Maria infatti è quella verga di cui si dice nel capo 11° di Isaia : Spunterà una verga dal ceppo di lesse, e un fiore sorgerà dalla sua radice. A queste parole teniamo fisso l'occhio della mente e, in primo luogo, dirigiamo la nostra considerazione alla verga, in secondo luogo al fiore.
In 1° luogo consideriamo, o carissimi, che questa verga, verga reale è la Vergine Maria, come apparisce per S. Ambrogio il quale rivolgendosi alla beata Vergine le dice (Potius Fulgent. Ruspens. Scrm. in Purif. B. M. V. n. 4) : " Tu stessa, che generasti il Signore, dal popolo di Israele come verga sorgesti, verga dal ceppo di lesse spuntasti e fioristi, verga di Aaron (Num. 17-8) frondeggiasti e partoristi ". Maria inoltre è verga di fumo, verga di legno, verga di oro, verga di ferro. Maria è verga di fumo per, i principianti, verga di legno per i progredienti, verga di oro per i perfetti, verga di ferro per gli incorreggibili e per i demoni.
Dico che la Vergine Maria è verga di fumo per i principianti. Di questa verga nel capo 3° della Cantica si dice : Chi è costei che si avanza per il deserto come una verghetta di fumo odoroso di mirra e di incenso e di ogni essenza profumata ? Il deserto è il cuore del peccatore, che è veramente spoglio di grazia e di virtù ; il fumo aromatico, fumo soave all’anima, è l’aspirazione della speranza del perdono. La Beata Vergine Maria si avanza per il deserto, come una verghetta di fumo, quando, per la sua intercessione, il cuore del peccatore riceve il fumo della speranza del perdono. Questo fumo è generato dagli aromi della mirra nel dolore, e dell'incenso nella confessione, e di ogni essenza profumata nelle varie opere di soddisfazione. La piissima Vergine Maria non ha in orrore alcun deserto, non disprezza alcun peccatore, ma diffonde, ovunque ella passa, il soavissimo fumò della speranza del perdono ; onde ottimamente S. Bernardo cosi dice (Egbert. loc, cit) : " Tu, o Maria, non hai orrore, non disprezzi nessun peccatore quantunque fetido, se a te sospira e con Cuore pentito chiede il tuo soccorso; tu con mano pietosa lo ritrai dal baratro della disperazione, gli infondi il coraggio della speranza, e disprezzato da tutto il mondo con materno affetto lo abbracci, lo riscaldi né l'abbandoni finché non hai riconciliato il misero col tremendo Giudice.
Similmente, la Vergine Maria è verga di legno, verga fiorita per i progredienti ; di questa verga nel 17° capo dei Numeri si dice che la verga di Aaron che era pure di legno, aveva fiori insieme e frutti. Per i fiori si raffigurano le virtù che dopo il passaggio dell’inverno diabolico sorgono nei cuori, come ben dicesi di questi fiori nel 2° capo della Cantica: Già l'inverno è passato, la pioggia è passata e sparita, i fiori apparvero sulla nostra terra. Passi dunque l’inverno, passi il torpore e il tepore con cui la carità si raffredda, e allora nella terra del cuore appariranno i fiori delle virtù. O quanto di fiori abbondò la Vergine fiorita, come attesta S. Bernardo che a lei rivolto dice (Egbert. loc. cit. n. 4) : " Tu aiuola profumata dei Santi, piantata dal celeste giardiniere, germogli dilettevolmente dei fiori di tutte le virtù ". Ma come per i fiori si raffigurano le virtù, così per i frutti si raffigurano le opere virtuose; di queste ben si dice nel capo 7° di Matteo : Dai loro frutti li conoscerete. Quando dunque progrediamo nelle virtù e nelle opere virtuose dietro gli esempi e i meriti di Maria, allora Ella è per noi verga piena di fiori e di frutti.
Similmente, la Vergine Maria è verga di oro per i perfetti e i contemplativi : di questa verga si legge (Esth. 15. 5. et 15 et. 17) che, essendo Ester, nell'entrare al cospetto del re Assuero con due serve, quasi rimasta priva di sensi per l’eccessivo stupore, il re allungò su di lei la verga di oro per confortarla. Ester si traduce elevata e nascosta, e raffigura l'anima contemplativa che nella contemplazione il Signore eleva e nasconde nel segreto della Sua faccia dai turbamenti degli uomini (Psalm. 30, 20). Maria per la contemplazione si introduce presso il re Assuero, presso il Re Cristo; le due serve, con le quali entra, sono le due potenze dell’anima, cioè l’intellettiva che precede per la conoscenza, e l’affettiva che segue per l’amore. Anche l’anima stessa che in eguale modo bene si introduce presso Cristo, talvolta per lo stupore viene meno, mentre considera l’inaccessibile splendore della gloria divina o la terribile severità della divina giustizia. Verga aurea, verga reale è quella aurea, quella reale Vergine Maria : aurea, dico, per splendore, reale per nobiltà ; aurea pure per mondezza, reale per giustizia; aurea inoltre per l’incorruzione ed integrità verginale, reale per il dominio e la potestà di regina. Questa felice verga si allunga fino all’anima contemplativa clementemente per confortarla, quando la felice Vergine Maria si offerisce tanto pia e tanto dolce alla contemplazione e alla devozione della medesima anima ; e perciò la stessa anima viene confortata contro il terrore della divina giustizia e nella speranza dello splendore della gloria divina. Quella contemplativa anima di Anselmo desiderò che verso di sé si allungasse questa verga, quando esclamando tanto devotamente disse (Orat. 52 circa medium) : " O bella a vedersi, amabile a contemplarsi, dilettevole ad amarsi, perché sopravanzi la capacità del cuore ? Aspetta adesso, o Signora, l’anima inferma che ti vuol seguire ".
Similmente, la Vergine Maria è verga di ferro per i demoni e gli incorreggibili ; di questa verga non sconvenientemente può ripetersi il detto del salmo (Psalm. 2, 9) : Tu li guidi con verga di ferro. O Maria, verga aurea per i buoni, verga ferrea per i cattivi, verga aurea per gli uomini, verga ferrea e dura per i demoni, allontana i demoni da noi ! Questo, o Signora, chiediamo e devotamente chiediamo, con Innocenzo che prega così : " Ave, o gloriosa Madre di Dio, che per la dignità con cui sei Madre di Dio, puoi comandare agli angeli e ai demoni ! raffrena i demoni perché non ci nocciano, comanda agli angeli che ci custodiscano ". — Così dunque la Beata Vergine Maria è per noi verga di fumo nella nostra conversione, verga fiorita nella nostra vita pratica, verga di oro nella nostra contemplazione, verga di ferro nella nostra difesa. Contemplando questa verga e devotamente ammirandola S. Bernardo dice (Serm. II de Advent. Dom. n. 4) : " O Vergine, verga sublime, a quale altezza tu innalzi la tua santa cima ! Fino al Sedente in trono, fino al trono della sua maestà, perché profonde getti le radici dell'umiltà".
Dipoi consideriamo, o carissimi, il fiore di questa verga, consideriamo, dico, nella verga reale, nella Vergine Maria un quadruplice fiore, cioè il fiore della preziosa verginità, il fiore della virtuosa onestà, il fiore della miracolosa fecondità, il fiore della gloriosa immortalità.
In 1° luogo consideriamo, o carissimi, in Maria il fiore della preziosa verginità, che è la stessa verginità ; di questo fiore dicesi nel capo 35° di Isaia : Esulterà la solitudine e fiorirà come un giglio. Maria convenientemente può dirsi solitudine perché tanto volentieri fu solitaria che anche come solitaria l'angelo volentieri la visitò ; e perciò ben dice S. Ambrogio (II in Luc. n. 8) : " Solo la trovò sola in una segreta stanza, non veduta da nessun uomo, sola senza alcun compagno e sola senza alcun testimonio ". Come poi questa solitudine, come Maria Vergine esultasse, lo dice ella stessa, ascoltiamola : Ed esultò, disse, il mio spirito in Dio, mio Salvatore. Questa solitudine fiorì come un giglio per la verginità. O giglio angelico, o fiore celeste ! O fiore veramente celeste che fu tanto amato da quell'ape sopraceleste ! Dice infatti S. Bernardo (Serm. 2 de advent. Dom. n. 3) ; " Quell’ape che si pasce fra i gigli, che dimora nella fiorifera patria degli Angeli, quando volò nella città di Nazaret che significa fiore e giunse al fiore soaveolente di perpetua verginità, su lui si posò e su lui rimase ". Il fiore della verginità ha quasi tante foglie quante sono le condizioni e gli elogi della verginità. O quanto si sono moltiplicate per Maria le corone di questo fiore! Onde S. Ambrogio dice (Serm. 48 de Sanct. n. 1) : "Mentre in tutto il mondo il verginale fiore. Maria, intesse immarcescibili ghirlande e custodisce con immacolato affetto la sala in cui sta lo scettro del pudore, l’integrità persevera fino alla vittoria, riportando nelle fanciulle il trofeo della santità e giungendo dietro le orme della madre vergine al talamo celeste ”.
In 2° luogo consideriamo, o carissimi, in Maria il fiore della virtuosa onestà dei costumi e della vita ; e dì questo ciò che essa dice ascoltiamo ; ripeta dunque il detto del 24° dell'Ecclesiastico : I miei fiori, dice, frutto di onore e di onestà. O come bello è il fiore della virtuosa, onesta vita, il fiore dei costumi e della disciplina. Ma poiché è detto in plurale i fiori miei, perciò diciamo che tanti sono nei costumi i fiori quante le virtù ; tanti sono i fiori dell'onesta vita, quante sono le virtù che la rendono tale. Di questi fiori si dice nel 2° della Cantica : I fiori apparvero sulla nostra terra. Di questi anche nel 1° della Cantica ai dice : II nostro letticiolo fiorito. Ecco, noi troviamo fiori sulla terra, fiori sul letto. La terra è la mente degli attivi, il letto la mente dei contemplativi ; la terra, dico,. è la mente che dà il frutto nelle buone azioni ; il letticciuolo invece è la mente che fomenta la pace nella contemplazione. La mente dunque sia attiva o contemplativa, sempre deve esser adorna dei fiori delle virtù. Anche questo è da notarsi che il fiore dell'onestà, anzi il fiore di qualsiasi virtù ha quasi tante foglie quanto l’opera ha di bene e di merito. O quanto fiorita fu la terra, come fiorito fu il letto di Maria, che nella fiorita onestà della vita era ornata dal serto di tutte le virtù, come attesta S. Bernardo dicendo (Egbert. loc. cit. n. 4). " Tu, viola profumata dei Santi, o Maria, piantata dal celeste giardiniere, produci dilettevolmente i bei fiori di tutte le virtù, tra i quali noi ammiriamo l’eccellenza di tre bellissimi che sono: la viola dell’umiltà, il giglio della castità, la rosa dell'amore.
In 3° luogo consideriamo in Maria, o carissimi, il fiore della miracolosa fecondità. Questo fiore è lo stesso Figlio della Vergine, di cui in special modo dicesi ; Sorgerà una verga dal ceppo di lesse, e un fiore spunterà dalla sua radice. O quanto bello questo fiore è sorto nascendo senza peccato e come miseramente fu calpestato morendo quasi peccatore, secondo il detto del 14° di Giobbe: Come fiore sorge e viene calpestato! O come fu candido nel sorgere e rosso nel declinare questo fiore ! Fiore, dico, dilettevole agli angeli, fiore utilissimo per la vita degli uomini ; onde Bernardo dice (Serm. 2 de Advent. Dom. n. 4). " II fiore è il Figlio della Vergine, candido e rosso, scelto fra mille (Cant. 5. 10), fiore che gli angeli, desiderano contemplare (I Petr. 1. 12), fiore al cui profumo risorgono i morti ". Felice la selva che produsse la verga di tal fiore ! Più felice la verga che produsse questo fiore nella selva ! Felice sopra tutto il fiore, senza il quale né la verga, né la selva può esser felice ! In verità felicissimo il fiore su cui lo Spirito del Signore così riposò (Isaia, 11, 12), che senza di lui nessuno può avere la grazia dello Spirito Santo! Lo attesta S. Girolamo dicendo (IV in lsai. cap. 11) : " Lo Spirito Santo che nella grande selva del genere umano non aveva trovato pace finalmente poté riposare sopra questo fiore, talmente che senza Cristo nessuno può esser sapiente, né intelligente, né alto a consigliare, né forte, né dotto, né pio, né pieno del timore del Signore ". Questo fiore ha quasi tante foglie quanti sono i misteri e gli esempi di Cristo. Se tu desideri aver questo fiore, piega la verga del fiore. Se il fiore è troppo alto per la divinità, la verga però è flessibile per la pietà ; e se il fiore è rarissimo perché né in cielo né in terra non se ne trova uno eguale, è tuttavia comunissimo come fiore non chiuso in un orto, ma esposto a tutti i passanti nel campo. E perciò ben può dir Cristo col 2° capo della Cantica : Io il fiore del campo ; e ben dicesi fiore del campo non solo perché si espone aperto a tutti, ma anche perché è prodotto senza nessuna umana cultura. Ben lo notò S. Bernardo quando disse (Serm. 2 de advent. Dom. n. 4) : " Il campo fiorisce senza alcun aiuto umano, non seminato da alcuno, non rimosso da alcun sarchiello, non ingrassato dal fimo. Proprio così il seno della Vergine fiorì, cosi inviolate ed integre le caste viscere di Maria, come pascoli di eterno verde produssero il fiore, la cui bellezza non vede corruzione, la cui gloria non marcisce in perpetuo ".
In 4° luogo consideriamo, o carissimi, in Maria il fiore della gloriosa immortalità ; di questo possiamo averne una figura nel capo 17° dei Numeri, ove dicesi che la verga di Aaron aveva simultaneamente fiori e frutti. Nella Verga di Aaron rettamente può esser raffigurata la Vergine Maria ;,nella verga infatti la rettitudine di Maria, nel fiore la bellezza del corpo glorificato e nel frutto può raffigurarsi la beatitudine della sua anima. Poiché è da notarsi che il corpo ossia la carne fiorisce nella gioventù, come dicesi nel salmo (Psalm. 89, 6) : Fiorisca al mattino e passi. Il fiore poi perisce nella morte come si dice nel capo 40° di Isaia : Si seccò il fieno e cadde il fiore. Ma rifiorisce nella gloriosa resurrezione, giusta il detto del salmo (Psalm. 27. 7) : Rifiorì la mia carne. Questo fiore della glorificazione del corpo ha quasi tante foglie, quante doti e premi ha il corpo glorificato. E ad alcuni santi dottori sembra probabile e si ingegnano di provarlo ragionevolmente, e i fedeli accettano piamente questa sentenza, cioè che Maria SS. già sia assunta col corpo, e che il corpo sia già glorificato coll’anima. Su questo infatti S. Agostino dice (Auct. lib, de Assumpt. [inter opera Augusti] c. 8) :
 “Meritamente crediamo che Maria si allieti di una allegrezza inenarrabile, con 1'anima e col corpo nel proprio Figlio, col proprio Figlio, per il proprio Figlio, e che in lei non vi fu nessuna sventura di corruzione, non essendovi stata alcuna corruzione di integrità nel partorire il Figlio ". Per questo dunque Maria già può dire : Rifiorì la mia carne ; e per questo ha pure simultaneamente il fiore e il frutto, il fiore, dico, del corpo glorificato e il frutto dello spirito beatificato ; il fiore nella gloriosa bellezza del corpo, il frutto nella deliziosa beatitudine dell'anima.
È pur da notarsi che secondo il predetto quadruplice fiore, la Vergine Maria ebbe simultaneamente quadruplice il fiore e il frutto ; simultaneamente infatti ebbe il fiore della verginità e il frutto della materna fecondità; simultaneamente ebbe il fiore dell'onestà e il frutto dell’umiltà; simultaneamente ebbe nel Figlio il fiore dell'umanità e il frutto della divinità ; simultaneamente ebbe il fiore dell'immortalità nel corpo e il frutto del beato diletto nell'anima. Questi fiori dunque, o carissimi, nella verga verginale amiamoli e nel verginale orto raccogliamo quei nuovi fiori di gaudio che vide e raccolse e ci raccomandò S. Bernardo, quando rivolto a Maria, disse (Egbert., loc. cit. n. 4.) ; "Orto di delizie è per noi il tuo santissimo seno, o Maria ! perché da lui abbiamo raccolto i fiori di un molteplice gaudio, ogni qualvolta meditiamo quanto grande moltitudine di dolcezza da lui scaturì per tutto il mondo ". O dunque dolcissima Vergine Maria ! ecco veramente il Signore con te, come il fiore con la verga che lo produce. Fa pertanto che anche con me sia il Signore, anzi con noi e facci partecipi di questo fiore. Cristo tuo Figlio.