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Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Capitolo XI: Maria viene paragonata all’aurora per sé e per noi.

Beato Corrado di Sassonia

Capitolo XI: Maria viene paragonata all’aurora per sé e per noi.
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Il Signore con te. A queste dolcissime parole quel devoto della Beata Vergine Anselmo devotamente alludendo così dice (Orat. 52, circa medium) : " O veramente il Signore con te, a cui volle che ogni creatura tanto fosse grata quanto con lui ! Maria, ti prego per quella grazia per cui il Signore volle mirabilmente esser con te e con lui, fa con me la tua misericordia secondo la medesima grazia; fa che il tuo amore sempre sia meco, e il pensiero di me sia sempre teco ; fa che il grido della mia necessità, finché persiste, sia teco, e la considerazione della tua pietà, finché io sussisto, sia meco ; fa che la congratulazione della tua beatitudine sempre sia con me, e la compassione della mia miseria sempre, finché mi giova, sia con te ". II Signore dunque con te, o Maria. Con te, certamente con te : con te fu, con te è, con te sarà ; con te come il sole con l’aurora, come il fiore con lo stelo, come il re con la regina. Con te, dico, come il sole con l’aurora che lo previene ; con te come il fiore con lo stelo che lo produce; con te come il re con la regina che a lui si introduce. Sole infatti più splendente di tutti gli astri. Fiore più grazioso di tutti i fiori, Re più glorioso di tutti i re è il Signore Gesù Cristo. Aurora inoltre che previene questo Sole con singolarissimo splendore, stelo che produce onesto Fiore con mirabilissimo getto, regina che a questo Re si introduce con solennissimo incesso, è la beatissima Vergine Maria. Di queste singole cose trattiamo per ordine.
Il Signore con te. Con te certamente come il sole con l'aurora che procede dal sole e ne previene il sorgere e inizia il giorno con la luce del sole. Maria infatti, vera aurora del mondo preparata in singolare modo dall'eterno Sole, nascendo e mirabilmente illuminata dal medesimo sole prevenendone il sorgere, iniziò felicemente per il mondo il giorno della grazia di tanto Sole, testimoniandone Bernardo che dice (Potius Egbert. loc. cit. n. 4) : " Come aurora molto splendente ti sei inoltrata nel mondo, o Maria, quando hai preceduto col lume di tanta santità lo splendore del vero Sole, da iniziare degnamente con la tua lucentezza il vero giorno della salute, della propiziazione, il giorno che fece il Signore " (Psalm. 117, 24). Maria dunque è l’aurora di cui nel 6° capo della Cantica è detto : Chi è costei che avanza come sorgente aurora ? Ed a ragione Maria si paragona all’aurora tanto per sé come per noi : per sé in modo speciale, per noi in modo generale. Bene Maria si paragona all'aurora per sé secondo la Scrittura ; in primo luogo per l'allontanamento della notte di colpa ; in secondo luogo per l’avanzamento della luce di grazia ; in terzo luogo, per il sorgere del Sole di giustizia ; in quarto luogo per il luogo della sede di gloria ; consideriamo il primo punto nella sua pienissima santificazione, il secondo nella sua luminosissima vita pratica, il terzo nella mirabilissima generazione del suo Figlio, il quarto nella sua gloriosissima assunzione.
In 1° luogo considerate, o carissimi, che Maria è come una felice aurora per il felice allontanamento della notte di colpa nella sua santificazione ; onde Giobbe maledicendo alla notte (Cap. 3 - 3 et 9), nella quale fu detto: è stato concepito un uomo, esclama : Si oscurino le stelle dalla sua caligine. Aspetti la luce e non la veda, né il chiarore della sorgente aurora. Che cosa si raffigura qui per le stelle, per la luce, per l'aurora? Io dico che per le stelle si raffigurano le anime dei Santi, per la luce il Santo dei Santi, per l’aurora la Regina dei Santi. Stelle infatti sono tutti i Santi che non trascurano l’ordine dei costumi e della disciplina ne il progresso del fervore e della bontà della vita, e così si fanno sicuri nella lotta contro il diavolo ; onde di queste stelle ben si legge nel 5° capo dei Giudici : Le stelle restando nel loro ordine e nel loro corso pugnarono Contro Sisara. Sisara è interpretato (Hieron. de Nom. Hebr. [Indic.]) colui che porta via i separati, e raffigura il diavolo che porta via chiunque si separa da Dio. Per la luce poi si raffigura il Santo dei Santi, Gesù Cristo, come manifesta egli stesso dicendo nel capo 8° di Giovanni ; Io sono la luce del mondo ; chi mi segue non cammina nelle tenebre. Seguiamo, o fratelli, seguiamo questa luce per non cadere, camminando nelle tenebre, nel fango del peccato e nella fossa dell'inferno. Ma seguiamolo senza zoppicare, secondo il detto del 18° capo del terzo dei Re : Fino a quando zoppicate da due lati ? Se il Signore è Dio, seguite lui ; se invece lo è Baal, seguite Baal. -  Per l’aurora inoltre, il cui sorgere non fu veduto dalla notte, è raffigurata la Beata Vergine, la cui natività non fu iniziata dalla notte della colpa originale. Poiché la notte, cui Giobbe maledì, la notte in cui fu concepito l’uomo, è il peccato originale in cui tutti siamo concepiti ; onde il Salmista (Psalm. 50, 7) : In peccato mi ha concepito mia madre. Venendo dunque quasi tutti i santi concepiti in peccato ed in peccato nascendo, per questo qui ben si dice che le stelle per questa notte vengono oscurate. Ma poiché Cristo non fu concepito ne nacque in peccato, per questo qui ben si dice che questa notte non vide la luce. Ma la Beata Vergine essendo concepita in peccato, nata però senza peccato, non sorse in peccato: per questo si dice che questa notte non vide non l'aurora ma il sorgere dell’aurora. Questo è contro coloro che dicono che Maria non solo nacque senza peccato, ma che fu anche concepita senza peccato, contro i quali anche S. Bernardo asserisce (Epist. 174, n. 7) : " Se prima della sua concezione Maria non poté esser santificata perché non esisteva, non lo poté neppur essere nell’atto stesso della sua concezione per il peccato che era presente; resta a credere che Maria abbia ricevuta la santificazione dopo la sua concezione, esistendo già nel seno materno ; santificazione che, escluso il peccato, fece santa la nascita, ma non la concezione " (Nota bene: Purtroppo l'autore con S. Bernardo nega recisamente la verità dell'Immacolata Concezione di Maria ! Un attenuante si trova col riflettere che questa verità, la quale doveva esser poi definita come dogma di fede, non era ancora esattamente conosciuta, sebbene dalla maggior parte dei Padri e dei fedeli fosse ammessa e creduta).
In 2° luogo considerate, o carissimi, che Maria è come una felice aurora per il felice suo avanzamento nella luce di grazia, secondo il detto (Cant. 6, 9.) : Chi è costei che avanza come sorgente aurora etc. ? Come infatti la luce dell'aurora avanza crescendo in chiarezza, cosi Maria cresceva progredendo in chiarezza di grazia e di bontà di vita. Cresceva certo progredendo in tutte le virtù universalmente, affinché fosse nella chiarezza di ogni virtù come aurora sorgente, rispetto a sé, bella come luna rispetto al prossimo, eletta come sole rispetto a Dio. Cresceva poi progredendo in alcune virtù specialmente, delle quali S. Bernardo così dice (Serm. in Nat. B. M. V. n. 9) ; " Ferveva nel cercare grazia la sua carità, splendeva nel corpo la sua verginità, nell’ossequio spiccava la sua umiltà ". Con la chiarezza pertanto di queste virtù Maria fu come aurora sorgente nella splendente verginità, bella come luna nella rilucente umiltà, eletta come sole nella raggiante carità. Felice chi seguirà questi tre fulgori, queste, tre virtù di Maria, per cui Ella concepì Iddio e il Maestro di tutte le virtù, attestandolo di nuovo S. Bernardo che dice (Loc. cit. n. 12); "La già piena di grazia trovò pur questa grazia di esser fervida in carità, integra in verginità, devota in umiltà, gravida senza virile contatto, partoriente senza materno dolore "-
In 3° luogo considerate, o carissimi, che Maria fu come felice aurora per il felice sorgere del Sole di giustizia. Poiché il sole di giustizia, Cristo Dio nostro, mediante la sua aurora Maria, sorse nel mondo, sorse certamente senza alcuna nube di peccato ; per cui questa aurora fu molto splendente, nel sorgere del suo Sole, secondo il detto del capo 23° del secondo dei Re : Come la luce dell'aurora, al sorgere del sole, splende in un mattino senza nubi etc. La luce dell'aurora è la grazia e la santità di Maria con cui si degnò irraggiarla quel Sole di giustizia che da lei sarebbe sorto. Di ciò ben dice S. Bernardo (Potius Egbert loc. cit. n. 4) : " Felicemente in vero, o Maria, hai adempiuto l’ufficio di aurora. Poiché lo stesso Sole di giustizia che era per sorgere da te, prevenendo la sua nascita con una certa irradiazione mattutina, trasfuse in te abbondantemente i raggi della sua luce “. La luce di quest'aurora mirabilmente splendeva, sorgendo il Sole, senza nubi, cioè nascendo Cristo senza le tenebre del peccato originale. Ecco, qui si dice che il sole sorge senza nubi, e nel capo 3° dell'Esodo si dice che il rogo brucia senza combustione e nel 2° capo di Daniele si dice che la pietra si spezza senza mani. Che si raffigura dunque per il sole, per il rogo, per la pietra se non Cristo ? Egli infatti è sole che illumina l’intelletto, fuoco che accende l’affetto, pietra che ci tiene fermi contro il peccato.
Io dico che Gesù Cristo è sole che illumina l'intelletto, secondo il detto del 4° capo di Malachia : Sorgerà per voi che temete il mio nome il Sole di giustizia. Nota bene, se temi il Signore ; poiché sta scritto (Eccle. 7, 19) : Chi teme il Signore, niente trascura. — Similmente, Cristo è fuoco che accende l’affetto : dice infatti l'apostolo agli Ebrei (Cap. 12, 29) : Il nostro Dio è fuoco divoratore. Questo fuoco non solo fu nel rogo del seno verginale, ma è anche nel rogo di un cuore devoto. Questo fuoco di certo sentirono quelli che dissero nel 24° capo di Luca : Non forse ci ardeva in petto il nostro cuore ? — Similmente, Cristo è pietra che ci tiene saldi contro il peccato, se bene saremo fondati sopra di lei; onde nel capo 7° di Matteo : Cadde la pioggia e vennero i fulmini e soffiarono i venti e infuriarono contro quella casa, e non cadde ; bene era fondata sulla pietra. Ecco, né pioggia di eretica eloquenza, né fulmini di desideri mondani, né venti di umana violenza possono nuocere alla casa della niente fondata sulla pietra di Cristo. Che cos'è dunque che il sole sorge senza nube, il rogo senza combustione brucia, la pietra senza mani si spezza, se non che Cristo che è sole di verità, fuoco di carità, pietra di stabilità ossia di eternità, viene concepito e nasce senza nube di peccato originale, senza combustione di concupiscenza carnale, senza mani di amplesso maritale ? Infatti nella concezione di Cristo tu non trovi né il peccato del figlio, né la concupiscenza della madre, né l’amplesso del padre. Che poi la Vergine abbia concepito senza uomo tanto miracolosamente, questo poté farlo colui che premise molte mirabili cose alludenti a questo miracolo, come lo attesta S. Agostino, che così dice (Serm. 195. Append. n. 6) : Chi scrisse le tavole di pietra senza stilo ferreo, costui fecondò Maria di Spirito Santo ; e chi produsse il pane nel deserto senza aratura, costui rese madre la Vergine senza corruzione ; e chi fece germinare la verga senza pioggia, costui fece generare la figlia di David senza seme.
In 4° luogo considerate, o carissimi, che Maria è come una felice aurora per il suo felice luogo nella gloria ; e per questo ben dicesi dell'aurora nel 38° di Giobbe : Forse non hai manifestato all'aurora il luogo suo ? Già certamente la nostra aurora Maria, collocata in luogo sublime in cielo, ha un posto vicinissimo al Sole eterno. Possiamo dunque considerare un triplice luogo notevole di Maria : il primo è quello in cui essa accolse il Signore spiritualmente ; il secondo, quello in cui concepì il Signore corporalmente ; il terzo, quello in cui fu dal Signore ricevuta eternamente. Io dico che il primo luogo in cui essa accolse il Signore spiritualmente è la mente di Maria pacifica e tranquilla, secondo ciò che dicesi nel salmo (Psalm. 73. 3.) ; Fu in pace il luogo suo e l’abitazione sua in Sion, che è interpretato o specchio o, specchiamento (Hieron. de Nom. Hebr. [II Reg.]). Ecco, chiunque desidera che Dio abiti nella sua mente, chiunque desidera considerare con la mente Iddio, è necessario che gli faccia luogo nella pace della mente; poiché senza la pace della mente nessuno giunge allo specchiamento della contemplazione : onde l'apostolo nel capo 12° agli Ebrei : Cercate la pace con tutti e la santità, senza della quale nessuno vedrà Iddio. Oh ! chi può narrare od anche pensare in quali contemplazioni fu quotidianamente immersa quella santa Sion, quella santa mente di Maria, che con mente ferventissima meditava tutti quei misteri che le erano noti più che a tutti i mortali ? Di questo ben dice S. Girolamo (Epist. cit. n. 13) : “ Se vi sono in voi viscere di misericordia, considerate da quale amore era bruciata, e di qual desiderio ardeva questa Vergine, mentre ripensava a tutte quelle cose che aveva udito, veduto, conosciuto, e da quanti incitamenti di celesti segreti tra mossa, ripiena com'era di Spirito Santo “. — Similmente, il luogo in cui Maria concepì corporalmente il Signore, è il seno di Maria ; di cui si può dire col 2° capo del Genesi : Un fiume usciva dal luogo di voluttà, cioè Cristo dal seno della Vergine, per irrigare il Paradiso. Paradiso speciale è Maria, Paradiso universale è la Chiesa; felice irrigazione dell'uno e l'altro paradiso è per il fiume del seno di Maria, Gesù Cristo che dice nel 24" capo dell'Ecclesiastico : Ho detto, irrigherò l'orto delle mie piantagioni. È per questo che S. Girolamo parlando di queste parole : Vidi una bella che camminava sopra i rivi delle acque, ben disse : " Esattamente sopra i rivi delle acque, perché sopra 1' acqua della refezione 1' aveva educata il Signore (Psalm. 22. 2.) e nutrita, talché da lei sgorgati molti rivi irrigano la terra (Conf. Gen. 2.6) di delizie e inondano l’orto della voluttà " (Ezech. 36-35). — Similmente il luogo ove Maria fu ricevuta dal Signore in cielo per tutta l'eternità è il luogo di gloria ; di cui parla il Signore a Giobbe (Iob. 38. 12) : Non hai forse indicato all'aurora il suo luogo ? come dica : non tu ma io. Non a te spetta indicare all’aurora Maria il suo posto in cielo, ma a me. Ben dice suo, come individuizzandolo e distinguendolo dai posti di tutti gli altri Santi. Quindi pur ben leggesi nel capo 8° del terzo dei Re: Portarono i sacerdoti l'arca del patto del Signore nel luogo mio. Questo luogo è sopra tutti i cori degli Angeli; questo luogo finalmente è degnissimo in cielo, testimoniandone S. Bernardo che dice (Sermo 1 in Assunt. B. M. V. n. 3) " Né vi nel mondo luogo più degno dei tempio del seno verginale in cui Maria ricevé il Figlio di Dio ; né più degno in cielo del regale trono su cui Maria fu dal suo Figlio esaltata".—Così dunque Maria rispetto a se, bene si raffronta all’aurora : primo, per il terminare della notte di colpa nella sua pienissima santificazione ; secondo, per il progresso della luce di grazia nella sua nobilissima vita pratica ; terzo, per la manifestazione del Sole di giustizia nella mirabilissima generazione del suo Figlio; quarto per l'assegnazione del luogo di gloria nella sua gloriosissima assunzione.
Dobbiamo inoltre considerare che la splendentissima Vergine Maria non solo rispetto a sé ma anche rispetto a noi bene si paragona all'aurora; poiché, come nella Scrittura è raffigurato per l’aurora, essa è per noi mediatrice presso Dio, pacificatrice presso gli Angeli, protettrice contro i demoni, rispetto a noi stessi illuminatrice.
In 1° luogo considerale, o carissimi, che la nostra aurora Maria è per noi mediatrice presso Dio, come bene è notato nel salmo ove dicesi (Psalm. 73. 16) : Tuo è il giorno e tua è la notte : tu hai fatto l'aurora e il sole ; come S. Gregorio dice (Homil. 21. in Evang. n. 3) : il giorno significa la vita del giusto, e la notte la vita del peccatore ". Onde bene il Signore precedeva i figli d'Israele durante il giorno con una colonna di nube, durante la notte con una colonna di fuoco (Exod. 13. 21), perché come una nube, protegge dall'ardore della sua ira i buoni, e come un fuoco brucia gli empi : per cui pur bene Cristo è considerato qual sole, il Sole, dico, di giustizia che illumina gli eletti e brucia i reprobi. Qualche volta li brucia gravemente nel. mondo, più gravemente nel giudizio, gravissimamente poi nell’inferno. Di questo triplice bruciamento può considerarsi detta l’espressione del 43° capo dell’Ecclesiastico: Sole che brucia in tre modi i monti, cioè i superbi peccatori. Per questo a ragione ci è necessaria una mediatrice tra noi e il sole giusto ; e perciò bene il salmista nel predetto verso (Psalm. 73, 16) pose tra la notte, e il sole l’aurora, che è certamente posta nel mezzo (media) anche nell’ordine naturale. Aurora dunque è la Beata Vergine Maria che tra la notte e il sole, tra 1' uomo e Dio, tra l’uomo ingiusto e Dio giusto è ottima mediatrice, ottima refrigeratrice dell’ira di Dio. Lo attesta S. Bernardo dicendo (Potius Arnald. de Laudib. B. M. V. [Migne, Patrol. lat. t. 189, col. 1726].) : " Ha già l'uomo sicuro accesso presso Dio, avendo mediatore della sua causa il Figlio dinanzi al Padre, e la madre dinanzi al Figlio ; il Figlio, scoprendosi il corpo, mostra al Padre il cuore e le ferite ; Maria mostra al Figlio il petto e le mammelle. Non può esservi in nessun modo repulsa, ove concorrono e perorano più eloquentemente di ogni lingua queste stigmate della clemenza e questi segni dell'amore ".
In 2° luogo considerate, o carissimi, che l'aurora nostra Maria è per noi pacificatrice presso gli angeli, com'è notato nel capo 32° del Genesi, ove si legge che l’angelo che lottava con Giacobbe, benedì a lui sul far dell’aurora. Dicendo infatti l'angelo : Lasciami andare perché già sorge l'aurora, Giacobbe non lo lasciò andare finché non fosse da lui benedetto. Sul far dell'aurora avvenne la lotta tra l’angelo e Giacobbe, avvenne la discordia tra gli angeli e gli uomini. L’uomo infatti peccando aveva offeso il Creatore; nell'offesa del Creatore ogni creatura resta offesa, quanto più quella che maggiormente è congiunta col Creatore. Quella lotta dunque poté esser figura di questa discordia. Ma certamente nella venuta di Maria, restano pacificati l’angelo e l'uomo, talmente che, come nell’aurora, così nella Vergine Maria l'uomo ha ottenuto l’angelica benedizione.
L'angelo infatti disse alla Vergine : Benedetta tu tra le donne, e per questa benedizione della Vergine, l'uomo ottiene la benedizione della pace e della salute nel Figlio della Vergine, quella benedizione di cui nel 1° capo agli Efesini l'apostolo dice: Benedetto Iddio e il Padre del nostro Signor Gesù Cristo, che ci benedì con ogni benedizione spirituale del cielo in Cristo, la qual benedizione anche lo stesso benedetto Figlio della benedetta Vergine confermerà quando dirà : Venite, o benedetti dal Padre mio ecc. Giacobbe dunque sia grato all’aurora sorgente e noi a Maria nascente per la benedizione che ci ha pacificati con l’angelo. Meritamente di certo per l'aurora, meritamente per Maria gli uomini restano pacificati con gli angeli, perché per mezzo di Maria i cori degli Angeli sono dagli uomini reintegrati, come insinua S. Anselmo che dice (Orat. 52. circa medium): " O donna mirabilmente singolare e singolarmente mirabile ! per cui gli elementi si rinnovano, contro l'inferno abbiamo un antidoto, gli uomini si salvano, e gli angeli si reintegrano ".
In 3° luogo considerate, o carissimi, che la nostra aurora Maria è per noi la difesa contro i demoni, com'è notato nel 24° capo di Giobbe, ove dell'omicida e del ladro e dell’adultero dicesi : Sforzano nella notte le case, come durante il giorno avevano fissato, e odiano la luce. Se repentinamente spunta l’aurora, la credono un'ombra di morte. Omicida è il diavolo, ladro è il diavolo, adultero è il diavolo : è omicida, dico, perché uccide il genere umano ; ladro perché ci ruba più beni che può ; adultero, perché corrompe l’anima, sposa di Cristo. Ohimè ! quanti mali ci procurano questi spiriti malefici, quanti ce ne fanno questi spiriti maligni ! Sforzano infatti nella notte dell'ignoranza, nella notte della spirituale oscurità le interne abitazioni delle nostre menti, abitazioni di cui nel salmo dicesi (Psalm. 47, 4): II Signore nelle sue abitazioni sarà conosciuto. Sforzano di certo con tentazioni perforative quelle case in cui volentieri abita colui che nel 19° di Luca dice : Oggi nella tua casa bisogna che io dimori. Sforzate le case, perforate le menti fino all’infelice consenso del peccato, ahimè ! quanti mali commettono nelle anime questi spiriti malefici uccidendo, rubando, adulterando. Per evitare dunque tanti pericoli oh ! sorga su noi l’aurora, oh ! ci venga in aiuto Maria ! Poiché se subito sorgerà l'aurora, se sollecita ci giungerà e ci soccorrerà la misericordia di Maria, la crederanno un'ombra
di morte, poiché tanto la temono i demoni, tanto ne hanno paura, tanto la fuggono, quanto gli uomini temono l'ombra della morte. Per questo ben dice S. Bernardo : " I nemici non temono tanto una grande estensione di accampamenti avversari,  quanto le spirituali potestà il nome e l'esempio di Maria ; fuggono e spariscono come la cera dinanzi al fuoco (Psalm. 67, 3), ovunque trovano la frequente ripetizione di questo nome, la devota invocazione e la sollecita imitazione ".
In 4° luogo considerate, o carissimi, che la nostra aurora Maria è rispetto a noi stessi illuminatrice per bene operare. Gli operai incominciano a lavorare dal sorgere dell'aurora; onde nel 4° capo di Neemia si dice (Esdr. n, 4, 21): Noi stessi lavoreremo e l'altra metà di noi impugni la lancia dal sorgere dell'aurora fino allo spuntare delle stelle. Due cose ci sono necessario, cioè che insistiamo nelle buone opere e che resistiamo ai vizi, onde ben dicono i lavoranti; Noi faremo la nostra opera. Quale opera ? se non quella di cui l’apostolo nel capo 6° ai Galati dice : Mentre ne abbiamo il tempo, operiamo il bene verso tutti. Inoltre dicono bene : Noi stessi lavoreremo, noi stessi e non i nostri vicarii; onde nel 6° capo della seconda ai Corinti : In tutte le cose mostriamo noi stessi come ministri di Dio. Ma certamente Maria non un'altra nutrice, non qualsiasi altra vicaria persona ma sé stessa offrì come ministra di Dio, come attesta S. Agostino dicendo (Auctor inter oper. August : Liber de Asssunt. B. M. V. c. 7) : " Maria senza dubbio fu con le opere ministra di Cristo, che portò in seno, che partoritelo nutrì e riscaldò, nel presepio lo adagiò e lo nascose alla vista di Erode fuggendo in Egitto, e ne accompagnò tutta l'infanzia con pio affetto di madre,  tanto che indubbiamente mai si allontanò dalla sua sequela fino alla morte di croce, non solo coi passi dei piedi, come per amore del Figlio, ma anche coll’imitazione delle opere, come per riverenza del Signore.
Ci è necessario non solo insistere nelle buone opere, ma anche resistere ai vizi ; e perciò ben si aggiunge che devono impugnarsi le lance. Dobbiamo infatti impugnare la lancia dello zelo contro l'impeto del vizio, contro l'assalto del diavolo, della carne e del mondo. Di queste lance ben si dice nel capo 46° di Geremia : Lustrate le lance e indossate le corazze. Con la corazza della giustizia siamo protetti dal male, ma con la lancia dello zelo combattiamo il male. Se tu nel mondo non estendi la lancia dello zelo contro i vizi, Iddio nel giudizio estenderà contro di te la lancia della sua ira ; onde nel capo 5° della Sapienza dicesi ; Acuirà come una lancia la sua ira. O quale guerriera in Maria con la santa lancia del suo zelo! Onde Bernardo (Egbert. loc. cit. n. 5) : " Tu, guerriera valorosa, per la prima hai virilmente assalito colui che per primo aveva fatto cadere Eva “.
Dunque per insistere fedelmente nelle buone opere e resistere virilmente al male, ci è necessario specchiarsi nell’esempio di Maria, implorare il suo soccorso. Allora operiamo come dal sorgere dell'aurora, quando, illuminati dall'esempio e dalla vita, dal patrocinio e dalla misericordia di Maria, siamo stimolati a bene operare. E dobbiamo bene operare finché non spuntino le stelle, cioè finche le nostre anime splendenti come stelle, uscendo dai corpi, volino alle stelle. Ma sopra tutte le stelle già uscite dai corpi o ancor da uscire, stella splendidissima è la nostra aurora Maria, come S. Bernardo attesta dicendo (Egbert. loc. cit) : " Tu fedelissima immagine del vero sole, fra le innumerevoli stelle che circondano Dio, con virginale candore in ciclo gloriosa risplendi ". — Così dunque, o carissimi, avete veduto con quanta convenienza Maria si dica aurora. II Signore dunque con te, o Maria, come il sole con l’aurora. Orsù dunque, o Signora, aurora soavissima, Maria Signora dolcissima, fa che anche con noi rimanga lo stesso Sole, il Signor nostro. Figlio tuo. Cosi sia.