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Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Capitolo IV: Convenienza del Nome di Maria, scevro d’ogni vizio e ripieno d’ogni virtù

Beato Corrado di Sassonia

Capitolo IV: Convenienza del Nome di Maria, scevro d’ogni vizio e ripieno d’ogni virtù
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Ave, Maria. Questo nome affettuosissimo e dolcissimo, questo nome graziosissimo e nobilissimo, questo nome gloriosissimo e degnissimo conviene ottimamente alla Beata Vergine Madre del Signore. Una Vergine tanto pia fu chiamata Maria convenientissimamente. Maria infatti è colei che fu scevra da ogni vizio e soffusa di ogni virtù. Maria, dico, è colei che fu immumssima dai sette vizi capitali e fu pienissima delle virtù a quelli, contrarie. Maria infatti contro la superbia fu profondissima per umiltà, contro l’invidia fu affettuosissima per carità, contro l'ira fu mansuetissima per mitezza, contro l'accidia fu instancabilissima per attività, contro l'avarizia fu tenuissima per povertà, contro la gola fu temperantissima per sobrietà, contro la lussuria fu castissima per Verginità. Tutto questo noi lo ritroviamo in quegli scritti in cui si parla dei nome di Maria.
In primo luogo vedi, o carissimo, come Maria fu profondissima per l’umiltà. Maria è colei di cui nel capo 1° di Luca si dice (Vers. 38) : Disse poi Maria : ecco la serva del Signore. O ammirabile e profonda umiltà di Maria ! Ecco, l'arcangelo parlando a Maria la dice piena di grazia, su lei è promessa la discesa dello Spirito Santo, Maria è eletta Madre di Dio, Maria già è anteposta a tutte le creature, Maria già è fatta signora del cielo e della terra, e per tutti questi onori non si innalza affatto per superbia, ma si abbassa con ammirabile umiltà, dicendo : Ecco la serva del Signore. Non disse : Ecco la Madre del Signore ; non disse: Ecco la Signora del mondo, ma: Ecco la serva del Signore. Per questo ben dice Beda così (Homil. De Solem. Deipar. Post initium) : " Maria per niente si esaltò dei doni celesti quasi fossero cosa sua, ma per sempre meglio corrispondere ai doni di Dio, pose la mente nella custodia dell'umiltà, rispondendo all'angelo: Ecco la serva .del Signore”. Questo è contro molti che nella prospera fortuna e negli onori, nelle grazie e nelle virtù non si umiliano con Maria e con Cristo ma insuperbiscono con Eva e lucifero. Ma certamente l'umiltà di Maria appare non solo nelle parole ma nel fatto, non solo nella parola della regale risposta, ma anche nel fatto della legale purificazione, non solo nella parola con cui si umiliò come la serva e la schiava, ma anche nel fatto in cui ai umiliò come rea e peccatrice. Maria infatti è colei di cui dicesi nel capo 2° di Luca (Vers. 22) : Quando furono compiuti i giorni della purificazione di Maria etc. O dura e infelice superbia, o superba e infelice durezza del peccatore ! Ecco, Maria senza alcun peccato subisce la legge della purificazione, e tu misero, colmo di peccati non vuoi subire la legge della riparazione?
In secondo luogo vedi, o carissimo, come Maria fu affettuosissima per carità. Maria infatti è colei di cui nel 1° capo di Luca si dice (Vers. 39) : Sorgendo tosto Maria, si pose sollecitamente in cammino fra i monti. Chi la costringeva ad esser sì sollecita nel dovere di carità, se non la carità che ferveva nel suo cuore? Leggiamo che i pastori vennero solleciti al presepio, e che Maria andò sollecita all’ossequio e che Zaccheo discese sollecito per ospitare il Signore. Guai dunque ai pigri nelle opere di carità! - Similmente Maria custodiva col labbro l'amor del prossimo. Essa è colei di cui nello stesso luogo si dice : E avvenne che appena Elisabetta udì il saluto di Maria etc. L'amor del prossimo dunque si deve sempre fomentare col saluto e con altre caritatevoli espressioni. Per cui e l'angelo salutò Maria, Maria salutò Elisabetta, il Figlio di Maria salutò le Marie che tornavano dal sepolcro, dicendo loro (Matth. 28. 9) : Salute. - Guai dunque a coloro che per odio negano al prossimo il saluto. Guai anche a quelli che salutano il prossimo con inganno, come Giuda quando disse : Salve, o Maestro. Oh! con quanta dolcezza sapeva salutare Maria! O Maria, degnati salutare anche noi con la tua grazia. E certamente essa volentieri ci saluta con i suoi benefizi e con le sue consolazioni se noi frequentemente la salutiamo col servirla e col pregarla. Volentieri ella ci saluta con la grazia se volentieri noi la salutiamo con l'Ave, Maria. - Similmente, Maria, non solo aveva la carità in cuore, non solo la nutriva con le parole, ma l'esercitava con le opere. Maria infatti è colei di cui nello stesso luogo si dice :
Rimase Maria con lei circa tre mesi. Rimase per servire e consolare Elisabetta ; onde Ambrogio (II in Luc. N. 21) : "Costei che era venuta per servizio, per servire rimase ". - Similmente, Maria, come in tutto era caritatevole col prossimo, così sopra tutto fu piena di amore per Iddio. Maria infatti è colei di cui nello stesso luogo si dice ; E Maria disse : Magnifica l'anima mia il Signore ed ha esultato il mio spirito in Dio, mio Salvatore. L'anima ciò che ama lo magnifica e in quello esulta ; perciò l'anima di Maria magnificò in sì bella maniera Iddio e in Dio con tanto fervore esultò, perché lo amava con somma squisitezza. Del quale amore cosi bene parla Ugo di S. Vittore (De M. Virg. c. 2 - ante finem) : “ Perché nel suo cuore ardeva in modo singolare l’amore dello Spirito Santo, per questo nella sua carne la virtù dello Spirito Santo operava mirabili cose.
In terzo luogo vedi, o carissimo, come Maria fu mansuetissima per mitezza, pazientissima contro ogni avversità. Maria infatti è colei a cui Simeone così parla, come si dice nel 2° capo di Luca (Vers. 34. Seg.) ? "E disse a Maria Madre di lui: Ecco, costui è posto a rovina e a salute di molti in Israele, ed in segno cui verrà contraddetto, e la spada trafiggerà la tua medesima anima “. Qui la spada significa l'acerbissima passione o morte del suo Figlio. La spada materiale non può né uccidere né ferire l'anima ; cosi l'acerbissima passione di Cristo, se pur trapassò 1' anima di Maria per compassione, tuttavia né l'uccise per odio né la ferì per la non sofferenza. Maria difatti non odiò mai gli uccisori del suo Figlio, ne mai contro di loro fu impaziente. Poiché se gli altri martiri furono pazientissimi nel loro martirio corporale, quanto più la nostra martire Maria nel suo martirio spirituale ? Del qual nobile martirio dice Girolamo (Epist. cit. n. 14) : " Perché per la spada della passione di Cristo soffrì spiritualmente e più crudelmente. Ella fu più che martire ". O mirabile pazienza e mansuetudine di Maria, che fu pazientissima non solo mentre dinanzi a lei veniva crocifisso il Figlio suo, ma anche quando prima della crocifissione veniva vilipeso per lei, come si dice nel capo 6° di Marco (Vers. 3) : Non è costui il fabbro, figlio di Maria? Dove poco dopo si aggiunge: e si scandalizzavano in lui. In verità è fabbro Cristo, ma un fabbro che ha fabbricato l'aurora e il sole (Psalm. 73. 16.). Oh come sono lungi dalla grazia della mansuetudine di Maria coloro che sono tanto iracondi, tanto impazienti, tanto sdegnosi, come spesso sentono i loro coabitatori, e i vicini e i compagni.
In quarto luogo vedi, o carissimo, come Maria fu attivissima e diligentissima per l’assiduità nelle opere buone. Essa infatti è quella Maria di cui nel 1° capo degli Atti si dice (Vers. 14) : Tutti costoro erano unanimemente perseveranti nell’Orazione con le donne e con la Madre di Gesù. Maria perseverando indefessamente nell'orazione dette l'esempio di come bisogni sempre pregare senza cessare mai (Luc. 18. I). E se Maria pregò su questa terra con tanta assiduità, come non assiduamente pregherà per noi in cielo? Per questo ben ci esorta Agostino dicendo (Serm. 208 append. a. 12) : " Tutti noi imploriamo il patrocinio di Maria con ogni impegno, affinché : mentre con supplice ossequio la celebriamo in terra, essa con assidua preghiera si degni raccomandarci in cielo ". Ma ecco. Maria nostra fu indefessa e assidua non solo col labbro nelle preghiere, ma anche col cuore nelle sante meditazioni. Essa infatti è Maria di cui nel 2° capo di Luca si dice (Serm. 19): Maria poi conservava tutte queste parole meditandole nel suo cuore. Poiché Maria non fu pigra, per questo non fu oziosa e perciò ebbe assidue non solo la mente nelle sante meditazioni) non solo la lingua nelle devote orazioni ma anche le mani nelle opere buone. Per questo, come abbiamo detto sopra, bene rimase Maria con Elisabetta per tre mesi. A che fine ? Risponde Beda e dice (Homil. cit); "Per prestare essa, vergine giovinetta un sollecito servizio ad una donna di età avanzata ". Oh! quanto sei lontano dalla grazia di Maria, o misero accidioso, la cui mente e lingua e mani tante volte sono oziose!
In quinto luogo vedi, o carissimo, come Maria fu tenuissima per povertà. Essa infatti è Maria di cui nel capo 2° di Luca si dice (Vers. 16) : Trovarono Maria e Giuseppe e l’infante reclinato in un presepio. I pastori poveri trovarono la madre povera e l’infante povero in un luogo povero. La qual poveretta madre avrebbe facilmente avuto un buon ospizio; se non fosse stata povera. Nel considerare diligentemente tutto questo, tu misuri fino all’evidenza la povertà di Maria, di cui Giovani Crisostomo dice: "Vedi la grandezza. della povertà di Maria e come qualunque sia povero riceva consolazione". Chiunque certamente per Iddio è volontariamente e volentieri povero, o anche chiunque è povero per necessità, e pazientemente, molto si può consolare della povertà di Maria e di Cristo. Da questa consolazione sono lontani gli iniqui ricchi perché cercano ben lungi altro conforto: onde nel 6° capo di Luca (Vers 24) : Guai a voi, o ricchi, che avete la vostra consolazione!
Non voglio tuttavia far disperare i ricchi perché non solo i pastori poveri trovarono Maria povera e il Figlio di lei povero, ma anche i ricchi re, come si dice nel capo 2° di Matteo (Vers 11) : E entrati nella casa trovarono il bambino con Maria sua madre. Così quei ricchi che portarono i doni, trovarono i medesimi. I poveri dunque trovano questo conforto per la povertà, e i ricchi lo trovano per la liberalità. Mentre i poveri si conformano a Cristo per la povertà, i ricchi si conformano a Cristo per la liberalità.
In sesto luogo vedi, o carissimo, come Maria fa temperantissima per sobrietà. Essa infatti è quella Maria di cui, si parla nel 1° capo di Luca (Vers. 30, seg) : Non temere, o Maria, poiché hai trovato grazia presso il Signore. Ecco, tu concepirai nel tuo seno etc. Nota che si dice : hai trovato grazia. Maria non avrebbe mai trovato tanta grazia, se la grazia stessa non avesse trovato Maria temperantissima nel cibo e nella bevanda. Non vanno infatti d'accordo la grazia e la gola perché è impossibile che 1' uomo sia insieme grato a Dio per la grazia e ingrato per la gola. È bene dunque chiedere la grazia e fuggire la gola, come si dice nel capo 13° agli Ebrei (Vers. 9) "È ottima cosa che il cuore sia confortato dalla grazia e non dai cibi i quali niente giovarono a quelli che vi andarono dietro. Nota anche che è detto ; Ecco, concepirai nel tuo seno. Non avrebbe mai potuto Maria concepire Dio nel suo seno, se il medesimo seno fosse stato pieno di crapule e caldo di vino, perché " il ventre caldo di vino tosto schiuma nella libidine " (Hieron. Epist. 69, n. 9). Quel seno dunque che fu gravido del Verbo Incarnato, mai fu aggravato dall’immoderato cibo e bevanda. Onde Giovanni Crisostomo dice (Homil. 1, in Matlh. post medium) : “ Mai la vergine fu intemperante nel mangiare e nel bere ". Oh ! quanto lontani dalla grazia di Maria sono coloro che tante volte eccedono nel cibo e nella bevanda!
In settimo luogo vedi, o carissimo, come Maria fu castissima per verginità. Essa infatti è colei di cui dicesi nel capo 1° di Luca (Vers. 27). Il nome della Vergine, Maria. Dell'esimia castità di Maria abbiamo per testimonio l’Evangelista Maria stessa e la persona angelica. Fu casta infatti per la carne verginale, come attesta l'Evangelista dicendo : Il nome della Vergine Maria. Più casta ancora fu Maria per la mente verginale, come attesta essa medesima : Disse Maria all’angelo: come avverrà questo, se io non conosco alcun uomo ? cioè mi propongo di non conoscere mai. Castissima poi fu Maria per la prole verginale, come attesta 1' angelo che di Maria dice nel 1° capo di Matteo (Vers. 20) : Giuseppe, figlio di David, non temere di prendere Maria per tua consorte etc. Da questo risulta che Maria Vergine fu resa dallo Spirito Santo feconda di prole divina, mai la sua verginità fu viziata da tale prole, ma mirabilmente in tanta prole glorificata. Poiché la tua verginità, o Maria, fu nella prole approvata, nella prole consacrata, nella prole nobilitata, nella prole arricchita e dotata, nella prole sigillata e confermata. Per questo ben dice Agostino " Predichiamo Maria e vera Vergine e vera Madre, la cui verginità fu glorificata dalla vera fecondità e la cui vera fecondità fu glorificata dalla intemerata verginità ". Anche S. Bernardo dice (Sermo in Dom. inf. oct. Assun. B. M. V. n. 9.,) : "La verginità fu molto più gloriosa per la fecondità e la fecondità per la verginità ". Oh ! quanto lontani dalla grazia di Maria sono tutti gli incontinenti ! Non sono per niente amici di Maria quelli che sono nemici della castità. Essendo dunque il dolcissimo nome di Maria, come sopra abbiamo detto, pieno di tanta grazia, per questo meritamente questo nome invochiamo pregandolo in quel modo che ci insegna S. Bernardo che pregando dice (Serm. 4 in Assun. B. M. V. n. 9) : "Ai piccoli servi che invocano il dolcissimo nome di Maria, per te, o clemente regina. Gesù Cristo Figlio tuo, conceda i doni della sua grazia ", colui che col Padre e lo Spirito Santo vive e regna nei secoli dei secoli. Cosi sia.