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Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Capitolo I: Cinque espressioni del saluto angelico contengono cinque dolcissime lodi della B. Vergine.

Beato Corrado di Sassonia

Capitolo I: Cinque espressioni del saluto angelico contengono cinque dolcissime lodi della B. Vergine.
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Ave Maria, gratia piena. Dominus tecum, benedicta tu in mulieribus, et benedictus fructus ventris tui. Ascolta, o dolcissima Vergine Maria, ascolta questo saluto nuovo e mirabile, ascolta, o figlia, e rimira e porgi il tuo orecchio (Ps. 44. 11.) : ascolta Gabriele il nunzio glorioso, rimira il modo miracoloso della tua fecondità, porgi il tuo orecchio al fruttuoso consenso, ascolta ciò che a te da Dio Padre viene annunziato, rimira come in te si incarnerà il Figlio di Dio, porgi I' orecchio allo Spirito Santo che farà in te cose mirabili. Poiché dunque tu hai orecchi da intendere, ascolta (Matt. 11. 15) e sul principio, ascolta questo inaudito saluto : Ave, Maria ecc. Questo nome Maria vi è stato inserito non da Gabriele, ma dalla devozione dei fedeli, dietro ispirazione dello Spirito Santo. Anche l'ultima clausola cioè : benedictus fructus ventris tui, non fu proferita dall’angelo salutante, ma fu aggiunta dalla profetante Elisabetta. Diciamo dunque ciascuno, diciamo devotissimamente tutti : Ave, Maria ecc. O saluto veramente grazioso e venerabile, glorioso e ammirabile. "Questo saluto, come dice Beda (Omil. de Annunc. B. M. V. post initium), quanto è inaudito all'uso degli uomini, tanto si addice alla dignità di Maria “. In questo dolcissimo saluto vi sono ben ordinate cinque dolcissime espressioni, nelle quali sono comprese cinque dolcissime lodi della Vergine. O espressioni veramente dolci! In queste infatti si dimostra quanto la B. V. Maria fosse purissima, quanto pienissima, quanto sicurissima, quanto degnissima, quanto utilissima: purissima dico per 1' assenza di ogni colpa, pienissima per 1' abbondanza della grazia, sicurissima per la divina presenza, degnissima per la reverenza della sua persona, utilissima per la sua eccellenza.
Quanto fosse purissima per l'assenza di colpa Maria, bene si esprime quando si dice: Ave. A ragione infatti a lei si dice : Ave, poiché da ogni "vae" cioè guaio di colpa fu immunissima, come proprio conveniva alla Madre di Dio, testimonio Anselmo (De Conceptu virgin. c. 18) che dice : " Conveniva che la concezione di quell’uomo fosse fatta da una Madre purissima e che risplendesse di una purità di cui non vi fosse una maggiore, quella Vergine a cui Dio Padre disponeva di dare il suo unico Figlio generato in cuor suo a sé eguale, talché fosse e il Figlio di Dio e il Figlio dell'uomo “.— Parimente, quanto Maria fosse pienissima per l'abbondanza della grazia, ben si dimostra quando si dice : gratia piena. Veramente piena e più che piena, come attesta Anselmo (Orat. 52. ante medium) che con grande devozione esclama: "O donna piena e sovrappiena di grazia! dall'efflusso della cui pienezza aspersa si sente rivivere ogni creatura ". — Parimente, quanto Maria fosse sicurissima per la divina presenza ben si dimostra col dire: Dominus tecum. A ragione, presente il Signore e con lei esistente, Maria è sicurissima in modo speciale, poiché Iddio Padre, Iddio Figlio, Iddio Spirito Santo è con lei in  tal modo che Ella diviene con Dio specialissimamente familiarissima, come è evidente in San Bernardo (Omil. 3 super Missus est. n. 4) che dice: "Non solo è con te il Figlio che tu rivesti della tua medesima carne, ma, è con te pure lo Spirito Santo del quale concepisci, e il Padre che è il generante del tuo concetto ". — Parimente, quanto Maria fosse degnissima per la reverenza della sua persona si dimostra col dire: "benedicta tu in mulieribus ". Non può infatti non essere degnissima la persona di colei che è reverendissima per tanta benedizione. Onde di nuovo si meraviglia ed esclama Anselmo (Loc. cit) : " O Vergine benedetta e sovrabenedetta, per la cui benedizione viene benedetta ogni natura, non solo la creatura dal Creatore, ma anche il Creatore dalla creatura ". — Parimente, quanto Maria fosse utilissima per l'eccellenza della sua prole, ben si dimostra col dire : et benedictus fructus ventris tui. A salvare il mondo fu utilissima per questo, per aver cioè generato il frutto della salute eccellentissimo e potentissimo. Onde il medesimo Anselmo (Loc. cit. post initium) ben dice: “ Per la tua fecondità, o Signora, il mondo è stato redento, il peccatore giustificato, il dannato è stato salvato, l'esule richiamato. Poiché il tuo parto, o Signora, ha liberato il mondo dalla schiavitù, gli ha ridonato la salute, lo ha risuscitato da morte".
Vedete dunque, o carissimi, come Maria venga salutata a ragione con l’Ave, per l'assenza e l’immunità da ogni colpa, come a ragione sia chiamata piena di grazia per l'abbondanza e l’immensità di ogni grazia ; come a ragione a lei sia detto : il Signore è con te, per la divina presenza e familiarità, come a ragione venga riverita "benedetta fra le donne „ per la reverenza e dignità della. sua persona, come a ragione il frutto del suo seno venga proclamato benedetto per l’eccellenza e l’utilità della sua prole.
Di queste cose tratteremo singolarmente per ordine.