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Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Contro Fausto Manicheo - Libro settimo

Sant'Agostino di Ippona

Contro Fausto Manicheo - Libro settimo
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Con quali argomentazioni Fausto respinge come del tutto falsa la genealogia di Cristo.

1. FAUSTO. " Perché non credi nella genealogia di Gesù? ". Molte sono le ragioni, ma la più importante è questa: neppure lui ha mai confessato con la sua bocca di avere un padre o una generazione su questa terra; al contrario ha affermato di non essere di questo mondo, di procedere da Dio Padre, di essere disceso dal cielo, di non avere né madre né fratelli fatta eccezione di coloro che fanno la volontà di suo padre che è nei cieli 1. Inoltre quegli stessi che gli attribuiscono queste genealogie non sembrano averlo conosciuto né prima della natività e neppure subito dopo la nascita sì da far credere che avessero scritto su fatti attinenti alla sua persona per esserne stati testimoni oculari. In realtà si unirono a lui che era già nella prima età virile, aveva cioè circa trent'anni, e sempre ammesso che si possa attribuire un'età a Dio senza cadere nella bestemmia. Pertanto, visto che in ogni testimonianza si suole sempre chiedere se il testimone ha udito o visto, costoro né confessano di aver udito da lui questa serie di generazioni o semplicemente che sia nato né di averlo visto coi loro occhi avendolo conosciuto dopo lungo tempo, cioè dopo il battesimo. A me e a chiunque giudichi rettamente sembra tanto stolto credere a questo come se qualcuno chiamasse in giudizio come testimone un cieco o un sordo.

Su una assurda argomentazione di Fausto.

2. AGOSTINO. Per quanto attiene a quello che Fausto chiama il motivo principale per il quale non accetta la genealogia di Gesù Cristo deve dirsi che la sconfitta è evidente. Basta leggere quanto abbiamo già detto del Figlio dell'uomo che tanto spesso Cristo ammette di essere 2 e del Figlio di Dio che abbiamo constatato essere anche figlio dell'uomo 3. Abbiamo anche visto, come attesta la dottrina degli apostoli, che secondo la sua divinità non ha una parentela sulla terra, ma secondo la carne è della stirpe di Davide 4. Occorre perciò che si creda e si comprenda ch'egli è uscito dal Padre 5, che è venuto dal cielo 6 e che in quanto Verbo, divenuto carne, ha abitato fra gli uomini 7. I Manichei potrebbero credere ch'egli non avesse in terra una madre e una parentela per aver detto: Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli? 8 A questo punto però anche i suoi discepoli, ai quali Cristo offrì come esempio se stesso, potrebbero confessare, per esprimere la loro scarsa considerazione delle parentele terrene in vista del regno dei cieli, di non avere padre, in ottemperanza a quanto Cristo stesso aveva loro detto: Non chiamate padre nessuno sulla terra perché solo Dio è vostro Padre 9. Ciò dunque che insegnò a costoro a proposito dei padri lo applicò per primo alla madre e ai fratelli. E lo stesso fece in molte altre occasioni nelle quali si degnò di presentare se stesso perché lo imitassimo e di prevenirci perché lo seguissimo. Bisogna pertanto considerare come costui, che si lascia vincere in una considerazione ch'egli ritiene fondamentale, per tutto il resto si fermi e si confonda. Dice infatti che non si deve credere agli apostoli che annunziarono non solo la nascita divina di Cristo ma anche quella umana perché aderirono successivamente al giovane e né lo videro alla nascita né dissero di aver udito questo da lui. Perché dunque credono a Giovanni là dove dice: In principio era il Verbo e il verbo era presso Dio e il verbo era Dio. Questo in principio era presso Dio; tutte le cose furono fatte per mezzo suo e nulla fu fatto senza di lui 10? Da rilevare che queste parole con ciò che segue piacciono a loro anche se non le capiscono. Dicano dunque dove Giovanni abbia visto questo o dove abbia detto di averlo udito dallo stesso Signore. Quale che essi abbiano detto essere la fonte attingendo alla quale Giovanni poté giungere alla conoscenza di quanto dice, pensiamo che attingendo ad essa tutti gli annunziatori della natività di Cristo poterono conoscere il contenuto del loro annunzio. Chiedo quindi perché credano che il Signore abbia detto: Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli? Se credono perché l'ha narrato l'evangelista, perché non credono anche all'altra sua affermazione che suona: Perché la sua madre e i suoi fratelli lo cercavano 11? Se invece ha mentito nel dire quello che essi si rifiutano di credere, come possono credere a lui quando riporta le parole di Cristo ch'essi non vogliono comprendere? Inoltre se Matteo non poté conoscere la nascita di Cristo perché si unì a lui quando era più che adolescente, come poté Mani, nato tanti anni dopo, sapere che Cristo non era nato? Diranno: Questo sapeva lo Spirito Santo che era in Mani. Certamente se egli fosse stato lo Spirito Santo avrebbe detto la verità. Ma perché a proposito di Cristo non crediamo piuttosto ai suoi discepoli che aderirono a lui e vissero con lui? Essi non solo attraverso lo Spirito Santo, che Cristo aveva immesso in loro, poterono conoscere le vicende relative agli uomini ch'essi ignoravano, ma anche ricorrendo alle sole facoltà cognitive dell'uomo riuscirono a ricostruire, anche in considerazione del fatto che la memoria era così recente, la parentela e l'origine di Cristo secondo la carne. E tuttavia gli apostoli sono definiti testimoni ciechi e sordi. Oh se tu non solo fossi stato cieco e sordo si da non apprendere dottrine vane e sacrileghe, ma anche muto, il che ti avrebbe impedito di dire simili scempiaggini!

Note:

1 - Cf. Mt 12, 50.

2 - Mt 8, 20.

3 - Mt 9, 6.

4 - Rm 1, 3; 2 Tm 2, 8.

5 - Cf. Gv 16, 28.

6 - Cf. Gv 6, 41

7 - Cf. Gv 1, 14.

8 - Mt 12, 48.

9 - Mt 23, 9.

10 - Gv 1, 1 ss.

11 - Mt 12, 46 ss.