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Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Storia di una vocazione

Lucandrea Massaro

Storia di una vocazione
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Non si sa mai quando il Signore chiama, l'importante è volersi bene e rispondere "sì"

una giovane donna oggi, ma si sente – nella fede – ancora bambina “la cresima l’ho fatta solo 9 anni fa” racconta. Eppure a chi ci parla, superata la timidezza iniziale che pure un po’ cozza con l’accento napoletano, fa subito capolino da quegli occhi la serenità e la maturità della scelta di diventare suora con le Figlie della Carità da parte di Ivana.

Dai rave all’adorazione eucaristica

Una normale ventenne, come se ne potevano trovare tante, nella diocesi di Pozzuoli, a Napoli, con la sua vita sociale, le uscite, magari qualche eccesso, un lavoro che la appagava, un fidanzato, la Prima comunione è un ricordo lontano, a messa si va per le feste comandate, magari per il battesimo di un cuginetto, ma senza esagerare, senza alcuna vita di parrocchia. Ad Ivana, la più piccola di sei figli, la Chiesa non interessava granché, come in fondo anche alla sua famiglia, “non mi interrogavo mai su Gesù, su cosa volesse da me”, ma il Signore ha modi strani per reclutare i suoi. Per arrivare ad Ivana è passata per la madre e la sorella maggiore, che convinte dal nuovo parroco, un sacerdote dehoniano, ad un viaggio in Terra Santa, tornano infervorate e desiderose di un maggiore impegno nella comunità. Un piccolo shock per Ivana, che le prende per matte, magari plagiate dal parroco: “Ma come, dice lei, io ho appena aperto una agenzia di viaggio, lui vi porta in Terra Santa con la parrocchia e non gli dite di farmi preparare a me il viaggio?” è la sua prima reazione. Ma il viaggio lo stava preparando Gesù per lei, e il primo biglietto per questo cammino lo strappa proprio il nuovo parroco, che con il suo stile pastorale la conquista e comincia a farle vivere maggiormente la parrocchia, la comunità. Un percorso di fede radicale, grazie anche al Cammino Neocatecumenale con il quale riscopre il proprio Battesimo, poi la Cresima a 23 anni. E poi, durante l’Avvento, il parroco organizza la novena e l’adorazione eucaristica al mattino presto: è l’occasione di stare con Gesù tutti i giorni, prima di andare al lavoro per Ivana. E lì scatta qualcosa.

Il dono del Natale

Una mattina, dopo l’Adorazione, Ivana non ce la fa proprio a stare in mezzo alle persone, comincia a passeggiare, cerca quella solitudine necessaria a ritrovarsi. Chiude l’agenzia di viaggi, cammina tra le persone intente a fare i regali di Natale ma non scorge sorrisi “tutti a testa bassa, tutti intenti a comprare” racconta, contemporaneamente qualcuno in difficoltà che le chiede aiuto, e lei sente che vorrebbe farsi prossima a ciascuno di essi. In tasca neppure una moneta, ha dato tutto alla Chiesa, non sa neppure come fare per i regali di Natale e la cena della Vigilia con il fidanzato è alle porte. Lei non sa cosa vuole, ma sa che il matrimonio e quella relazione non sono più il suo orizzonte: ma non ha il coraggio di dirlo. Butta fuori tutto a cena, è il patatrac. Neppure il parroco, che pure tanto l’ha aiutata, all’inizio crede ad una vocazione: “sarà solo un po’ di paura”, ma ormai la sua strada è un’altra. Ci vorranno altri 6 anni per conoscere le sue future consorelle, tramite una laica vincenziana che gliele fa conoscere durante un servizio

L’ingresso in Seminario

Adesso Ivana sta presso il Seminario delle Figlie della Carità, a Roma, sotto lo sguardo vigile ma benevolo di Suor Rosanna, dopo che per 7 anni di vocazioni non ce n’erano e il Seminario era stato chiuso. Ora con lei ci sono altre tre consorelle, una di loro sabato racconterà la sua vocazione durante la giornata conclusiva del Festival Internazionale Cinematografico “Finding Vince” per i 400 anni del carisma vincenziano. Per lei la vocazione sta maturando, spera di poter andare in missione in futuro, “ho ricostruito con mio padre un rapporto che negli anni dell’adolescenza era mancato” dice, e spiega “è importante fare pace con la propria storia” per poter davvero capire quanto Gesù ci ami davvero e quanto noi dobbiamo muoverci dal nostro ombelico per capirlo “il Signore c’ha tanta pazienza” dice ridendo. Vero, e prima o poi pesca tutti i suoi pesci…

Fonte: Aleteia