Il Cammino Neocatecumenale nei discorsi di Paolo VI e Giovanni Paolo II
Cammino Neocatecumenale
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(...) Quanta gioia e quanta speranza ci date con la vostra
presenza e con la vostra attività!
Sappiamo che nelle
vostre comunità voi vi adoperate insieme a comprendere e a
sviluppare le ricchezze del vostro Battesimo e le conseguenze della
vostra appartenenza a Cristo. (...)
Vivere e promuovere questo
risveglio è quanto voi chiamate una forma di "dopo
Battesimo" che potrà rinnovare nelle odierne comunità
cristiane quegli effetti di maturità e di approfondimento, che
nella Chiesa primitiva erano realizzati dal periodo di preparazione
al Battesimo.
Voi lo portate dopo: il prima o dopo, direi, è
secondario.
II fatto è che voi mirate all'autenticità,
alla pienezza, alla coerenza, alla sincerità della vita
cristiana. E questo è merito grandissimo, ripeto, che ci
consola enormemente e che ci suggerisce e ci ispira gli auguri, i
voti e le benedizioni più copiose per voi, per quanti vi
assistono.
IL PAPA PAOLO VI ALLE COMUNITA NEOCATECUMENALI Vaticano (Udienza) - 08/05/1974
Siamo lieti di sapervi animatori di queste riprese di coscienza in
tante parrocchie. Siamo lieti in modo particolare di sapere che in
ogni vostra iniziativa siete sommamente attenti alla dipendenza dai
vostri pastori e alla comunione con tutti i fratelli. Per questa
sensibilità ecclesiale - che è sempre garanzia della
presenza edificatrice dello Spirito - vi rivolgiamo il nostro
incoraggiamento.
IL PAPA PAOLO VI ALLE COMUNITA NEOCATECUMENALI Vaticano (Udienza) - 08/05/1974
La prassi (la pratica, non è vero?) e la norma della Chiesa
hanno introdotto la santa abitudine di conferire il Battesimo ai
neonati. Che istruzione hanno? (...) La preparazione che i primi
tempi, quando la società era profondamente pagana, precedeva
il Battesimo e che era detta catecumenato. Dopo la Chiesa ha
concentrato questo periodo; perché? Ma perché le
famiglie erano tutte cattoliche, erano tutte buone, tutte cristiane,
la società era in fondo orientata cristianamente; impareranno
lungo la via.
Ma adesso che la nostra società non è
più uniforme, omogenea, è pluralista, anzi è
tutta piena di contraddizioni e di ostacoli al Vangelo in se stessa,
nell'ambiente sociale di oggi, questo metodo ha bisogno di essere,
dicevo, integrato da una istruzione, da una iniziazione postuma, allo
stile di vita proprio del cristiano: questa deve essere successiva al
Battesimo. (...)
Questo il segreto della vostra formula.
IL PAPA PAOLO VI ALLE COMUNITA NEOCATECUMENALI Vaticano (Udienza) 12/01/1977
(...)Tanta gente si polarizza verso queste comunità
neocatecumenali perché vede che lì c'è una
sincerità, c'è una verità, c'è qualche
cosa di vivo e di autentico: c'è Cristo che vive nel mondo. E
questo avvenga con la Nostra apostolica benedizione.
IL PAPA PAOLO VI ALLE COMUNITA NEOCATECUMENALI Vaticano (Udienza) - 12/01/1977
II sacramento della rigenerazione cristiana deve ritornare ad
essere ciò che era nella coscienza e nel costume delle prime
generazioni del cristianesimo.
IL PAPA PAOLO VI ALLE COMUNITA NEOCATECUMENALI Vaticano (Udienza) - 12/01/1977
(...) La Comunità si costituisce sempre da dentro,
interiormente, e interiormente anche ci tocca lo Spirito Santo, tocca
ciascuno di noi, quello che ciascuno di noi è, la sua intimità
personale, la sua intimità spirituale, ma non tocca nessuno di
noi separatamente, individualmente, perché ci ha creato per
essere comunità, per vivere nella comunione
VISITA DEL
PAPA GIOVANNI PAOLO II PARROCCHIA DI SAN LUCA EVANGELISTA - 04/11/1979
È bello anche il nome: neo-catecumenale, comunità
neocatecumenali. Perché quel nome ci fa pensare ai catecumeni
che si preparavano una volta al Battesimo(...) Adesso questo ci manca
in un certo senso perché i cristiani vengono battezzati
piccoli (...) Manca un po' quella istituzione della Chiesa primitiva,
cioè quella della preparazione che ci impegna nel Battesimo.
Il Battesimo diventa una cosa fatta ma non una cosa maturata. Allora
i movimenti neocatecumenali cercano di completare, di compiere un po'
quello che ci manca.
VISITA DEL PAPA GIOVANNI PAOLO II ALLA
PARROCCHIA DI SAN GIOVANNI EVANGELISTA A SPINACETO - 18/11/1979
Voi inoltre lo fate nelle comunità, lo vivete nelle
comunità. Non è un processo solitario, è un
processo della comunità, un processo d'insieme. Vivete con la
gioia di riscoprire il Battesimo, il suo vero significato,la sua
piena realtà: insieme, insieme!
VISITA DEL PAPA GIOVANNI
PAOLO II ALLA PARROCCHIADI SAN GIOVANNI EVANGELISTA A SPINACETO - 18/11/1979
E poi certamente per una parrocchia una tale comunità, un
tale gruppo è veramente un lievito, perché come lei ha
detto veramente ci sono tanti che sono venuti da lontano ma anche
tanti che vivono lontano,(...) Anche loro sono battezzati, in
grandissima maggioranza. (....) E una volta battezzati quel Battesimo
è diventato più o meno morto, è come morto! Ci
vogliono altri, con-parrocchiani, che vengono e fanno rivivere quel
Battesimo nei loro amici, nei loro vicini, ecc.
VISITA DEL PAPA
GIOVANNI PAOLO II ALLA PARROCCHIADI SAN GIOVANNI EVANGELISTA A
SPINACETO - 18/11/1979
Io penso che se adesso ci sono catechisti itineranti, se anche il
Papa è diventato itinerante, questo è anche un frutto
che Lui ha scoperto. Se si è scoperta una volta quella
ricchezza, quel mistero, quel mistero di Cristo, quel mistero che
costituisce la nostra identità personale, spirituale,
cristiana, non si può non cercare di dare agli altri.
VISITA
DEL PAPA GIOVANNI PAOLO II PARROCCHIA DI SAN LUCA EVANGELISTA
- 04/11/1979
I catecumeni dei primi secoli costituivano una realtà molto
importante nella Chiesa: io penso che quello che facevano loro per la
fede in quell'epoca lo fanno ora le comunità neocatecumenali.
VISITA DEL PAPA GIOVANNI PAOLO II ALLA PARROCCHIA DI SAN TIMOTEO
(ROMA) - 10/02/1980
Vi saluto con affetto, amati fratelli e sorelle, che vi dedicate a
un compito a cui la Chiesa attribuisce una grande importanza: la
costruzione nella fede della comunità ecclesiale attraverso
una catechesi sistematica, solida, progressiva.
IL PAPA GIOVANNI
PAOLO II A UN GRUPPO DI FRATELLI DELLE COMUNITÀ NEOCATECUMENALI DEL CENTRO AMERICA SANPIETRO - 16/10/1980
viviamo in un periodo in cui si sente, si fa l'esperienza di un
confronto radicale- e io lo dico, perché questa è anche
la mia esperienza di tanti anni -, (...) fede e antifede, Vangelo e
antivangelo, Chiesa e antichiesa, Dio e antidio, se possiamo dire
così. (...) In questa nostra epoca abbiamo bisogno di
riscoprire una fede radicale, radicalmente compresa, radicalmente
vissuta e radicalmente realizzata. Noi abbiamo bisogno di una tale
fede. lo spero che la vostra esperienza sia nata in tale prospettiva
e possa guidare verso una sana radicalizzazione del nostro
cristianesimo, della nostra fede, verso un autentico radicalismo
evangelico.
VISITA DEL PAPA GIOVANNI PAOLO II ALLA PARROCCHIA
DI NOSTRA SIGNORA DEL SS. SACRAMENTO E DEI SANTI MARTIRI CANADESI
(ROMA) - 02/11/1980
Voi avete fatto un cammino per scoprire la vostra fede, per
scoprire il tesoro divino che portate in voi, nelle vostre anime. Ed
avete fatto tale scoperta, scoprendo il mistero del Battesimo. È
vero che sono molti i battezzati nel mondo. (...) Fra questi
battezzati, non so quanti siano quelli che sono coscienti del loro
Battesimo, non semplicemente del fatto di essere battezzati, ma di
che cosa vuol dire essere battezzati, di che cosa vuol dire il
Battesimo.(...)
Ecco, scoprire la profonda dinamica della nostra
fede è scoprire il pie no contenuto del nostro Battesimo. Se
capisco bene, la vostra strada consiste essenzialmente in questo:
scoprire il mistero del Battesimo, scoprire il suo pieno contenuto e
così scoprire che cosa vuol dire essere cristiano, credente.
(...)
I Sacramenti fanno strada allo Spirito Santo che opera nelle
nostre anime, nei nostri cuori, nella nostra umanità, nella
nostra personalità, ci costruisce di nuovo, crea un uomo
nuovo.
Ecco, questo cammino, cammino della fede, cammino del
Battesimo riscoperto, deve essere un cammino dell'uomo nuovo;
VISITA
DEL PAPA GIOVANNI PAOLO II ALLA PARROCCHIA DI NOSTRA SIGNORA DEL
SS. SACRAMENTO E DEI SANTI MARTIRI CANADESI (ROMA) - 02/11/1980
Se si prende poi in ordine esistenziale, come un modo di essere, è
ancora più meravigliosa, più stupenda, allora quella
scoperta del proprio Battesi mo, non il Battesimo in generale,
sacramento della Chiesa, sì, ma il mio Battesimo, la mia
realtà, il dono fatto dal Padre Celeste in Gesù Cristo
alla mia persona, sorgente della vita nuova, la vita divina in me
(...)
VISITA DEL PAPA GIOVANNI PAOLO II ALLA PARROCCHIA DELL'IMMACOLATA CONCEZIONE ALLA CERVELLETTA TOR SAPIENZA (ROMA) - 07/03/1982
(...) Io penso, che il Parroco, come ogni sacerdote, deve essere
sempre uno di noi e lui lo è,(...) Ma io dico: deve essere
innamorato,(...) mi sembra che lui, tramite la vostra comunità,
è innamorato della sua parrocchia. E la parrocchia è
più larga della vostra comunità, ma Gesù ci ha
situato così: ci ha parlato del lievito, la massa e il
lievito, e il lievito è sempre una parte, una cosa piccola e
la massa è la massa, ma ci vuole il lievito.
(...) Io vi
auguro di continuare così in questa parrocchia,(...) di
rimanere lievito, continuare come lievito.
VISITA DEL PAPA
GIOVANNI PAOLO II ALLA PARROCCHIA DELL'IMMACOLATA CONCEZIONE
ALLA CERVELLETTA TOR SAPIENZA (ROMA) - 07/03/1982
Ma c'è ancora un'altra parola che si ripete sempre di più
nei contatti con i gruppi neocatecumenali, è la parola
"itinerante". "Iter" vuol dire, si sa bene, un
cammino. Ma qui è un cammino apostolico. Itineranti, vuol dire
quelli che prendono un cammino, cominciano un cammino, per portare la
loro scoperta.(...) È un sistema esistenziale: si deve essere
cristiano, convinto. Cristiano che ha scoperto il valore del suo
essere cristiano,(...) la realtà di Cristo in sé, ha
scoperto il suo Battesimo. Allora, uno tale, poi è capace di
trasmettere, non soltanto è capace, ma è spinto, è
spinto, non può stare zitto, ma deve camminare, deve
camminare, è un movimento, possiamo dire, naturale.
VISITA
DEL PAPA GIOVANNI PAOLO II ALLA PARROCCHIA DELL'IMMACOLATA
CONCEZIONE ALLA CERVELLETTA TOR SAPIENZA (ROMA) - 07/03/1982
I cristiani devono essere testimoni di Cristo, della sua Croce,
della sua Resurrezione, della sua fede, della sua speranza, della sua
carità. Ecco questo è il lievito. Ed è una bella
cosa se questo lievito vuole espandersi, oltre i limiti della propria
parrocchia e arrivare fino in Turchia, come mi dicevate, per portare
il fermento del Vangelo anche ai non cristiani, (...) per essere
lievito in quelle masse, affinché tutta l'umanità sia
raggiunta dal lievito evangelico e diventare Regno di Dio.
Auguro
a tutti voi, specialmente a voi neocatecumenali, di percorrere questo
cammino con grande gioia e con grande responsabilità, cercando
sempre di aumentare e ampliare gli spazi della carità di
Cristo Nostro Signore e Redentore.
VISITA DEL PAPA GIOVANNI PAOLO
II ALLA PARROCCHIA DI S. IPPOLITO (ROMA) - 12/02/1984
La Chiesa deve essere itinerante e sempre camminare; non è
solamente una Chiesa già sistemata, organizzata, strutturata,
ma una Chiesa in cammino verso le persone, verso le comunità,
verso i popoli, verso i credenti, verso i non credenti; (...)
Poi
questa fiducia veramente evangelica caratterizza la vostra
itineranza: non portare niente, non avere niente, non fidarsi in se
stessi, ma porre la fiducia assoluta nella Provvidenza e in tutto
quello che farà il Signore.
IL PAPA GIOVANNI PAOLO II AGLI ITINERANTI DELLE COMUNITÀ NEOCATECUMENALI CASTEL
GANDOLFO (ROMA) - 26/09/1984
Io vi vedo con grande piacere e penso che siete tanto necessari
nella Chiesa di oggi, nel mondo di oggi. Dovete solamente continua re
e coltivare i vostri carismi e approfondire la vostra identità
mantenendovi sempre molto vicini ai pastori della Chiesa e sempre
seguendo quel la grazia specifica che appartiene alla identità
delle comunità neocatecumenali.
VISITA DEL PAPA GIOVANNI
PAOLO II ALLA PARROCCHIA DI SAN TARCISIO (ROMA) - 03/03/1985
Perché non basta essere già battezzati, bisogna
diventare di nuovo catecumeni. E poi essendo già battezzati
possiamo cominciare un cammino. E questo cammino si incomincia subito
diventando, entrando in questo neocatecumenato. E poi con questa
preparazione neocatecumenale si diventa anche itineranti (...)
VISITA DEL PAPA GIOVANNI PAOLO II ALLA PARROCCHIA DI S. LUCIA
A PIAZZA DARMI (ROMA) - 18/01/1987
Io vi auguro tutti questi frutti in questa parrocchia, che mi
sembra basata sull'esperienza Neocatecumenale. C'è un modo, io
penso, di ricostruire la parrocchia basandosi sull'esperienza
Neocatecumenale. Naturalmente non si può imporre questo metodo
a tutti; ma se ci sono tanti candidati, perché no?, esso è
molto autentico, è coerente con la natura stessa della
parrocchia perché come ciascuno di noi cristiani cresce dal
Battesimo, così naturalmente la comunità cristiana
cresce dal Battesimo, la Chiesa cresce dal Battesimo; cresce
nell'Eucaristia sì, ma cresce dal Battesimo; non c'è
Eucaristia senza Battesimo. Allora la parrocchia è una
comunità basilare nella Chiesa, e può crescere molto
autenticamente sull'esperienza e sullo sfondo dell'esperienza
neocatecumenale; sarebbe come il rinnovarsi di quella comunità
primitiva che cresceva dall'esperienza catecumenale.
VISITA DEL
PAPA GIOVANNI PAOLO II ALLA PARROCCHIA DI SANTA MARIA GORETTI
(ROMA) - 31/01/1988
Io vedo così la genesi del Neocatecumenato, del suo
cammino: uno - non so se Kiko o altri - si è interrogato: da
dove veniva la forza della Chiesa primitiva? e da dove viene la
debolezza della Chiesa, molto più numerosa, di oggi? E io
credo che abbia trovato la risposta nel catecumenato, in questo
cammino.
VISITA DEL PAPA GIOVANNI PAOLO II ALLA PARROCCHIA DI
SANTA MARIA GORETTI (ROMA) - 31/01/1988
Ci sono molte famiglie in questo mondo progredito, ricco, opulento
che perdono la loro unità, perdono la comunione, perdono le
radici. Ecco voi siete itineranti per portare la testimonianza di
queste radici; questa è la vostra catechesi, questa è
la vostra testimonianza neocatecumenale: così si parla della
fruttificazione del Sacro Battesimo. Sappiamo bene che il Sacramento
del Matrimonio, la famiglia, tutto questo cresce nel Sacramento del
Battesimo, dalla sua ricchezza. Crescere dal Battesimo vuol dire
crescere dal mistero pasquale di Cristo.
EUCARISTIA DEL PAPA
GIOVANNI PAOLO II ED INVIO DELLE FAMIGLIE PER LA "NUOVA
EVANGELIZZAZIONE Festa della Santa Famiglia - Porto S. Giorgio
- 30/12/1988
Non posso non sottolineare, con intima gioia, che la vostra ansia
evangelizzatrice vi sospinge soprattutto alle famiglie. Non ha forse
bisogno la famiglia di essere in questo tempo nuovamente
evangelizzata perché riscopra il suo ruolo di cellula primaria
della comunità cristiana, chiesa domestica, all'interno della
quale sia possibile vivere la primordiale esperienza dell'incontro
con Dio?
UDIENZA DEL PAPA GIOVANNI PAOLO II: INVIO DI CENTO
FAMIGLIE PER LA "NUOVA EVANGELIZZAZIONE" Aula Paolo VI -
CITTA DEL VATICANO - 03/01/1991