Scrutatio

Domenica, 5 maggio 2024 - Beato Nunzio Sulprizio ( Letture di oggi)

CAPITOLO XXV. - LA FRECCIA D'AMORE

Santa Gertrude di Helfta

CAPITOLO XXV. - LA FRECCIA D'AMORE
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Un certo frate, predicando un giorno nella cappellina delle Monache, disse queste parole: « L'amore è una freccia d'oro e l'uomo è padrone, in un certo senso, di tutto quello che colpisce con tale freccia. E' dunque vera pazzia attaccarsi alle cose della terra e trascurare quelle del cielo ». Queste parole infiammarono Geltrude di tali ardori da farle esclamare: « O mio unico Diletto, perchè non posso avere questa freccia? Te la lancerei tosto per colpirti, e impadronirmi per sempre di Te! ». Ella vide in quello stesso istante il Signore che si preparava a scoccare su di lei una freccia d'oro. « Tu vorresti - disse Egli - trafiggermi se avessi una freccia d'oro. Io la posseggo e ti ferirò in tal modo che tu non guarirai mai più! ». Tale freccia pareva aver tre punte: una davanti, una in mezzo, una all'estremità, per indicare il triplice effetto d'amore, che la sua ferita opera in un'anima.

La punta anteriore della freccia che trafigge l'anima, la rende per così dire, languente e le fa perdere il gusto delle cose passeggere, al punto che non vi trova più alcun piacere e consolazione. La seconda trafigge l'anima, facendo di essa una specie di malata febbrile, che chiede con impazienza rimedia ai suoi dolori: quest'anima infatti brucia di un desiderio sì ardente di unirsi a Dio, che le diventa assai penoso vivere e respirare senza di Lui. La punta posteriore trafigge l'anima e la trasporta verso beni così inestimabili, che non si può dire altro se non che tale anima è come separata dal corpo, e beve a lunghi sorsi al torrente inebriante della Divinità.

Dopo questa rivelazione Geltrude, guidata da un pensiero umano, bramava di morire nella cappella, come se il luogo ove si trova il corpo, possa contribuire ad accrescere i meriti dell'anima. Ella poneva tale domanda fra le sue solite preghiere. Ma un giorno Gesù le disse: « Quando l'anima tua uscirà da questo mondo ti porrò all'ombra della mia protezione paterna, come una mamma stringe al suo seno e copre dei suoi abiti il suo amato bimbo, quando attraversa un mare burrascoso. Pagato che tu avrai il debito alla morte, ti prenderò con me per farti gustare delizie ineffabili nella pianura verdeggiante del cielo, così come una mamma, la quale non solo vuol salvare il bimbo suo dai pericoli della traversata, ma condurlo in porto». Allora Geltrude ringraziò Dio e rinunciò al suo desiderio puerile per abbandonarsi interamente alla divina Provvidenza.