CAPITOLO XXV. - LA FRECCIA D'AMORE
Santa Gertrude di Helfta
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Un certo frate, predicando un giorno nella cappellina delle Monache,
disse queste parole: « L'amore è una freccia d'oro e l'uomo è padrone,
in un certo senso, di tutto quello che colpisce con tale freccia. E'
dunque vera pazzia attaccarsi alle cose della terra e trascurare quelle
del cielo ». Queste parole infiammarono Geltrude di tali ardori da
farle esclamare: « O mio unico Diletto, perchè non posso avere questa
freccia? Te la lancerei tosto per colpirti, e impadronirmi per sempre
di Te! ». Ella vide in quello stesso istante il Signore che si
preparava a scoccare su di lei una freccia d'oro. « Tu vorresti - disse
Egli - trafiggermi se avessi una freccia d'oro. Io la posseggo e ti
ferirò in tal modo che tu non guarirai mai più! ». Tale freccia pareva
aver tre punte: una davanti, una in mezzo, una all'estremità, per
indicare il triplice effetto d'amore, che la sua ferita opera in
un'anima.
La punta anteriore della freccia che trafigge l'anima, la rende per
così dire, languente e le fa perdere il gusto delle cose passeggere, al
punto che non vi trova più alcun piacere e consolazione. La seconda
trafigge l'anima, facendo di essa una specie di malata febbrile, che
chiede con impazienza rimedia ai suoi dolori: quest'anima infatti
brucia di un desiderio sì ardente di unirsi a Dio, che le diventa assai
penoso vivere e respirare senza di Lui. La punta posteriore trafigge
l'anima e la trasporta verso beni così inestimabili, che non si può
dire altro se non che tale anima è come separata dal corpo, e beve a
lunghi sorsi al torrente inebriante della Divinità.
Dopo questa rivelazione Geltrude, guidata da un pensiero umano, bramava
di morire nella cappella, come se il luogo ove si trova il corpo, possa
contribuire ad accrescere i meriti dell'anima. Ella poneva tale domanda
fra le sue solite preghiere. Ma un giorno Gesù le disse: « Quando l'anima tua uscirà da
questo mondo ti porrò all'ombra della mia protezione paterna, come una
mamma stringe al suo seno e copre dei suoi abiti il suo amato bimbo,
quando attraversa un mare burrascoso. Pagato che tu avrai il debito
alla morte, ti prenderò con me per farti gustare delizie ineffabili
nella pianura verdeggiante del cielo, così come una mamma, la quale non
solo vuol salvare il bimbo suo dai pericoli della traversata, ma
condurlo in porto». Allora Geltrude ringraziò Dio e
rinunciò al suo desiderio puerile per abbandonarsi interamente alla
divina Provvidenza.