SCRUTATIO

Domenica, 20 luglio 2025 - Sant'Apollinare di Ravenna ( Letture di oggi)

CAPITOLO XIII. -SI PARLA DELL'ANIMA DEL FRATELLO GIOVANNI RICOMPENSATO PER I SUOI LAVORI ASSIDUI

Santa Gertrude di Helfta

CAPITOLO XIII. -SI PARLA DELL'ANIMA DEL FRATELLO GIOVANNI RICOMPENSATO PER I SUOI LAVORI ASSIDUI
font visite 141

Benchè sia giusto che le anime, all'uscire dal corpo, abbiano ad espiare le colpe commesse in vita, per ricevere poi la ricompensa delle loro opere buone, pure la misericordia di Dio rivelò, in occasione della morte del fratello Giovanni, a S. Geltrude l'eccesso della sua divina bontà.

Appena spirato quel fratello, che con grandi fatiche, aveva per lunghi anni servito il Monastero, Geltrude vide tutte le sue opere buone simboleggiate in una scala.

L'anima uscita dal corpo; doveva purificarsi ancora di alcune negligenze, salendo gradino per gradino, quella scala. Le sue pene diminuivano man mano che - saliva. Siccome pera è difficile evitare ogni negligenza, quando abbondano le preoccupazioni, ed essendo sempre vero che ogni minima trascuratezza deve essere espiata, così quell'anima, non del tutto limpida, dopo di aver salito qualche gradino, cominciò a tremare come se lo scalino, scosso dal peso, stesse per rompersi.

Geltrude comprese che il piolo vacillante rappresentava una certa imperfezione negli atti, e si accorse che quello spavento aveva purificata l'anima: Quando un membro della Comunità rivolgeva a Dio una preghiera pere quell'anima, era come se le avesse teso la mano per salire più in alto. La Santa apprese ancora che il Signore, nella sua bontà, aveva conferito al Monastero un privilegio; tutti coloro che avrebbero lavorato al bene della Comunità., sarebbero stati grandemente consolati nel loro trapasso, anche se avessero dovuto soffrire le pene del Purgatorio - Quel privilegio sarebbe durato irrevocabilmente, fino a quando il. convento fosse stato fedelmente osservante della S. Regola.