Scrutatio

Domenica, 5 maggio 2024 - Beato Nunzio Sulprizio ( Letture di oggi)

CAPITOLO VIII. - SI NARRA DELL'ANIMA DI M. B. CHE VENNE SOCCORSA DAI SANTI

Santa Gertrude di Helfta

CAPITOLO VIII. - SI NARRA DELL'ANIMA DI M. B. CHE VENNE SOCCORSA DAI SANTI
font righe continue visite 93

Durante l'agonia di M. B., di santa memoria, Geltrude si raccolse in se stessa e si sforzò, con la grazia di Dio, di scoprire quanto avveniva intorno all'ammalata. Dopo un tempo abbastanza lungo, ella potè vedere soltanto che quell'anima incontrava un certo ostacolo per aver provato qualche volta, troppa sodisfazione nelle cose esteriori, come per esempio; di avere un letto adorno di drappi d'oro e di graziosi arabeschi.

Nello stesso giorno venne celebrata per lei la S. Messa. All'Elevazione Geltrude offerse l'Ostia Santa per l'anima della defunta e comprese, senza però nulla vedere, che l'anima era presente. Volle cercarla e chiese al Signore: « Dov'è ella mai, mio caro Gesù? ». Egli rispose: « Ella viene a me raggiante di candore ». Comprese che le preghiere offerte dalle anime caritatevoli per la defunta, prima della sua morte le erano state così vantaggiose da permetterle l'immediato ingresso in cielo. Infatti alcune persone avevano avuto la carità grande di prendere su di loro i peccati della morente per espiarli, e per la grazia di Dio, le avevano fatto dono dei loro meriti.

Al momento della sepoltura Geltrude pregò ancora per lei durante la S. Messa. La vide a destra del Signore seduta a un banchetto le cui vivande erand le preghiere ed i sacrifici offerti secondo le sue intenzioni.

All'Elevazione, il Signore le presentò quell'Ostia sotto la forma di una coppa da bere. Appena ella ne ebbe gustato, fu penetrata fino all'intimo dalla soavità divina. Allora, a mani giunte, con profonda tenerezza, pregò per tutti coloro che in questa vita l'avevano contrariata con pensieri, parole, atti, poichè già gustava il merito acquistato in quelle difficoltà. Avendo Geltrude chiesto, con meraviglia, perchè mai non pregasse per i suoi amici, rispose: « Le preghiere pera i miei amici sono tanto più efficaci, in quanto le indirizzo, con maggior amore al Cuore del mio Diletto ».

Un altro giorno, Geltrude ricordò di essersi spogliata di tutti i suoi meriti in favore della defunta. Disse con tristezza a Gesù: « Spero che la tua tenera misericordia getterà più spesso uno sguardo di compassione sulla mia angoscia e sulla mia nudità ». Rispose il Signore: « Che posso fare per chi si è spogliato, a titolo di carità, se non rivestirlo dei miei stessi abiti e assisterlo, lavorando con esso, a ricuperare al più presto quanto ha elargito in spirito di carità? ».

E Geltrude: « E' inutile, caro Gesù, che Tu meco lavori: io ti giungerò senz'altra spoglia di tutto, perchè ho rinunciato ai meriti futuri come ai passati ». « In verità - riprese il Signore - una mamma lascia che i figlioli più grandicelli si vestano da soli, ma il bimbo appena nato lo tiene stretto fra le sue braccia e lo riscalda col suoi stessi abiti ». E aggiunse: « Seduta come sei alla riva dell'oceano, ti par forse di essere men ricca di coloro che si fermano alla sorgente dei ruscelli? ». Il senso è chiaro. Colui che ritiene egoisticamente il bene fatto, è seduto alla sorgente dei ruscelli, ma chi si spoglia di tutto, in spirito d'umiltà e di carità, possiede Dio stesso, abisso di ogni beatitudine.