CAPITOLO LV . - NELLA FESTA DI TUTTI I SANTI
Santa Gertrude di Helfta
Cerca nella documentazione. Scegli una categoria e compila la form cliccando sul pulsante Cerca.
Leggi la Bibbia. Scegli un versetto utilizzando la form qui sotto.
Nella festa di tutti i Santi, Geltrude ebbe illustrazioni speciali che
le svelarono i misteri ineffabili riguardanti la gloria della SS.
Trinità, facendole comprendere come Essa che non conosce nè principio
nè fine, sovrabbondi di beatitudine e procuri a tutti i Santi gaudio,
letizia, onore eterno. Non le fu possibile però esprimere ciò che aveva
visto tanto lucidamente nello specchio della divina chiarezza; quindi,
servendosi di una specie di parabola, rivelò solo quanto segue.
Il Signore delle virtù, il Re di gloria le apparve, simile a
potentissimo Padre di famiglia che, avendo preparato un sontuoso
banchetto per i grandi e i principi della corte, vuole invitare anche
amici, conoscenti vicini. Infatti, per premiarre l'onore e la divozione
con cui la Chiesa festeggia in questo giorno tutti i Santi; Colui che è
la sorgente di vita, il principio dell'eterna luce, la sazietà degli
angeli, l'autore di tutte le bontà, sembrava introdurre i membri della
Chiesa militante fra i cori dei Santi trionfanti nei cieli, dando a
ciascuno il posto meritato.
Per esempio, coloro che vivevano perfettamente e col santo timore di
Dio nello stato del matrimonio, erano posti fra i Patriarchi; le anime
invece che meritarono di conoscere i segreti dei misteri di Dio, erano
messe in compagnia dei Profeti; le persone addette alla predicazione e
all'insegnamento delle sante dottrine, si trovavano con gli Apostoli,
così Ella vide nel coro dei martiri, le Religiose fedeli alla loro
Regola. Siccome poi i martiri splendono di una speciale bellezza, e
gustano delizie particolari nei membri che hanno maggiormente sofferto
per il Signore, così le Religiose sono in cielo a fianco dei martiri e
condividono le loro ricompense per le mortificazioni che seppero
imporre ai loro sensi. Infatti la mano del carnefice non fece loro
versare il sangue, ma nell'olocausto continuo della loro volontà, esse,
con la spada di una perseverante mortificazione, seppero fare qualche
cosa di più grande, ed offersero ogni giorno a Dio un sacrificio di
gradito olezzo.
Prima della S. Comunione, S. Geltrude pregò per la Chiesà; ma non
provando alcun sentimento di divozione, domandò al Signore di darle il
gusto della preghiera, purchè tale fosse la sua Volontà. Bentosto ella
vide apparire diversi colori, cioè il candore della verginale purezza,
il colore giacinto dei confessori, la porpora dei martiri, ed altri
simboleggianti i meriti degli eletti.
Geltrude volle anch'essa avanzarsi verso Gesù, ma nessun colore le
prestava i suoi fulgori. Allora, guidata dallo Spirito Santo che
insegna all'uomo ogni scienza (Gal. XCIII, 10), ella ringraziò Dio per
tutte le persone inalzate all'onore della verginità, domandandogli per
quell'amore che lo ha fatto nascere da una Vergine, di volere per la
sua gloria, custodire in perfetta purezza di anima e di corpo, tutti
coloro che ha chiamati nella Chiesa al decoro della verginità. Ella
vide allora l'anima sua adorna del candore verginale.
Ringraziò poi il Signore per la santità di tutti i Confessori e
Religiosi, nei quali Egli si è compiaciuto, fin dall'inizio del mondo,
pregandolo di sorreggere nel bene, sino alla, morte, tutti coloro che
nella S. Chiesa militavano sotto l'abito religioso: in quel mentre
l'anima sua fu rivestita dal colore giacinto. Ringraziò in seguito per
le diverse gerarchie dei Santi, pregando per la fecondità della Chiesa,
e la sua anima fu adorna dei colori propri a ciascuna di esse. Infine
ringraziò e pregò con fervore per tutte le anime che amano Dio, e venne
rivestita da un manto d'oro. Si presentò allora al Signore
splendidamente adorna dei meriti della Chiesa ed il Signore, rapito a
tanta bellezza, disse ai Santi: « Guardate. colei che a me si presenta
con un paludamento aureo, fulgido dei più ricchi colori».
Poi aperse le braccia e la strinse al Cuore, sostenendola con grazie
speciali, perchè potesse gustare quelle delizie che superavano le umane
forze.
Il momento della S. Comunione si avvicinava. Geltrude, estremamente
debole, disse al Signore: « O mio Diletto, come potrò io avvicinarmi
alla Mensa Eucaristica, così priva di forze come sono, tanto più che
non pregai nessuno di aiutarmi? ». Rispose Gesù: « Hai forse bisogno dell'aiuto
umano mentre sei appoggiata a me, tuo Diletto, che ti porto fra le
braccia della mia divina potenza? Io stesso ti darò la forza di
camminare e di sostenerti in piedi ». Infatti venne
sorretta dalla grazia, ed ella che da gran tempo non poteva stare
ritta, nè fare un passo senza aiuto, si alzò e si diresse spedita a
ricevere il Corpo del Signore. Saziata dal cibo celeste, divenne un
solo spirito con Dio.