CAPITOLO XLIX. - NELLA FESTA DI S. BERNARDO ABATE
Santa Gertrude di Helfta

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Nella vigilia della festa di S. Bernardo, durante la S. Messa, mentre
Geltrude meditava i meriti di quel santissimo Padre, al quale
tributava. tanta divozione, soprattutto per la soavità dei suoi
insegnamenti, il divoto Abate le apparve in un'aureola di gloria
ineffabile, raggiante di luce celeste. Non si poteva contemplarlo senza
ammirare nel contempo, il triplice colore dei suoi abiti: l'integrità
della sua innocenza verginale splendeva in lui col candore del giglio;
la professione religiosa e la sua perfettissima vita erano
rappresentate dal color viola; il suo amore fervente, dal rosso
fiammeggiante. del rubino. Tali magnifici colori, adornando l'anima
dell'augusto Santo, offrivano alla Corte celeste uno spettacolo ricco
d'incanto. Il petto, il collo e le mani del gran Padre erano
impreziosite da lamine d'oro, con gemme di color rosa che irradiavano
vivo splendore.
Tali lamine simboleggiavano l'eloquenza della sua dottrina che,
meditata nel suo cuore ardente d'amore, era salita alle labbra, per
essere diffusa dalla voce consacrata; dottrina ch'egli scrisse con le
sue mani benedette, per la salvezza di coloro che anelavano al cielo..
Le gemme rappresentavano le sue parole d'amore; esse mandavano raggi
luminosi fino al centro del Cuore di Gesù, procurando alla Divinità
delizie speciali. Nello stesso tempo il Signore attrasse nel suo Cuore
la perfezione e la divozione che gli eletti del cielo e della terra,
avevano imparato dagli scritti del Santo, e le fece rifluire nel cuore
di Bernardo, coi raggi che le gemme, di cui abbiamo parlato, avevano
diretti al suo divin Cuore. Allora sfuggi dal cuore di S. Bernardo,
come da liuto meraviglioso una melodia dolcissima che cantava le sue
virtù, specialmente l'amore e l'innocenza.
Egli inoltre portava in testa una splendida corona raggiante di
svariati colori, nella quale si poteva mirare l'avanzamento spirituale
che quell'illustre Padre avrebbe desiderato procurare agli uomini,
colle sue parole e coi suoi scritti.
Geltrude recitò allora duecentoventicinque volte il Laudate Domum omnes
gentes, in onore del Santo, per ringraziare Dio dei doni e delle virtù
di cui l'aveva adornato. Le parole da lei pronunciate apparvero come
tanti blasoni sugli abiti del Santo: ogni scudo rappresentava una delle
virtù che aveva praticate in terra; virtù che si rifletteva, sotto la
medesima forma, anche nell'anima di colei che ringraziava il Signore
per la grandezza di Bernardo. Nella festa di questo grande Santo,
mentre assisteva alla S. Messa celebrata in suo onore, pregò
particolarmente per le persone che le sì erano raccomandate, e anche
per altre che, pur non essendosi affidate alle sue preghiere, avevano
però una grande divozione per S. Bernardo. Vide allora il beato Padre
nella gloria celeste: una luce meravigliosa sfuggiva dagli ornamenti
che portava sul petto, e si rifletteva su coloro che desideravano per i
suoi meriti e per la sua intercessione, un fervente amor di Dio. Tale
luce formava sul petto di quelle persone una specie di magnifica
collana, ove si vedevano rifulgere gli atti d'amore praticati sulla
terra da S. Bemardo, come se fossero stati compiuti da quelle stesse
persone.
A quello spettacolo stupendo, Geltrude restò ammirata, e chiese al
Santo: « O illustre Padre, queste anime che sono rivestite dei vostri
meriti, non hanno però in realtà praticato tali opere: quale frutto
potranno esse ottenere? ». Rispose Bernardo: a La giovinetta ornata di
gioielli avuti in prestito, sarà forse meno aggraziata di colei che è
adorna. dei suoi propri, se tali gioielli sono ugualmente preziosi e
finemente lavorati? Così le virtù dei Santi, di cui i fedeli bramano
essere rivestiti, sono loro comunicati con tale benevolenza, che
potranno goderne e rallegrarsene per tutta l'eternità, come se fossero
ricchezze loro proprie ».
Tali collane avevano splendore e sfumature varie, a seconda dei
desideri della divozione ed anche della scienza con cui ciascuno si
sforzava di ottenere l'amore di Dio. Le collane di coloro che avevano
umilmente chiesto le preghiere di Geltrude erano, per questa ragione,
scintillanti di bellezza particolare; e quantunque in altre avessero un
fulgore più vivo, perchè l'amor di Dia le infiammava maggiormente,
tuttavia mancavano dell'incanto speciale delle prime. Ciò dimostra che
qualsiasi bene, per piccolo che sembri, ottiene una ricompensa
speciale, se è compiuto con retta intenzione, mentre la minima
negligenza diminuisce il merito.