Scrutatio

Domenica, 25 maggio 2025 - Santa Maria Maddalena de' Pazzi ( Letture di oggi)

CAPITOLO XVI. - TUTTE LE NOSTRE BUONE OPERE SONO CONTATE E NOI POSSIAMO NOBILITARLE CON L'UNIONE ALLA PASSIONE DEL SALVATORE

Santa Gertrude di Helfta

CAPITOLO XVI. - TUTTE LE NOSTRE BUONE OPERE SONO CONTATE E NOI POSSIAMO NOBILITARLE CON L'UNIONE ALLA PASSIONE DEL SALVATORE
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La notte seguente, il Signore Gesù apparve a Geltrude assiso sul trono della sua gloria. S. Giovanni, seduto ai suoi piedi, scriveva. La Santa chiese all'apostolo cosa mai annotasse, ma Gesù, prendendo la parola, rispose: «Egli segna accuratamente gli omaggi che ieri la comunità mi ha offerto e quelli che riceverò nei giorni seguenti. Il Padre mi ha rimesso il giudizio; così voglio ricompensare, dopo la morte, tutto quanto un'anima avrà fatto per me, esercitandosi nelle buone opere. In virtù dei meriti della mia Passione aggiungerò alle azioni di queste anime una misura colma e pigiata, che le impreziosirà meravigliosamente. Le condurrò poi davanti al Padre mio con il patrimonio completo dei loro atti buoni, affinchè nella sua potenza e paterna bontà, vi aggiunga ancora una misura trabocchevole, per gli omaggi di riparazione che mi hanno prodigato in questi giorni nei quali sono tanto offeso dai mondani. Io sono l'Amico più fedele e non posso lasciare senza ricompensa coloro che mi fanno dei bene. Potrei forse essere da meno del Re Davide? Egli aveva sempre premiato i servizi a lui resi, tuttavia, all'avvicinarsi della morte, fece venire il figlio Salomone, nelle mani del quale aveva già deposto il regno e gli disse: « Tu sarai riconoscente verso i figli di Berzellai di Gallad e li terrai alla stessa tua mensa, perchè mi hanno consolato e accolto quando fuggivo davanti al tuo fratello - Assalonne Filits Berzellai Galaaditis reddes gratiam, eruntque comedentes in mensa tua: occurrerunt enim mihi cum fugerem a facie fratrts tuii Absulon » (III, RE. 11, 7).

Un servigio offerto nel tempo dell'avversità è più gradito e ha maggior merito, di quella reso nel tempo prospero; così io sono più commosso dalle prove di fedeltà che mi sono date in questo tempo nel quale il mondo mi perseguita ».

Intanto S. Giovanni continuava a scrivere, intingendo la penna in un corno e vergando lettere di colore nero. Altra volta la intingeva nella Piaga amorosa del Costato di Gesù e. tracciava lettere di colore rosso, che poi adornava di nero e di purissimo oro.

Geltrude vide le opere dei Religiosi che osservano la Regola scritte a caratteri neri, come ad esempio i digiuni che tutti compiono a partire da quella seconda ferie. Le lettere rosse indicavano le opere fatte in memoria della Passione di Cristo, col desiderio di aiutare la S. Chiesa. Queste ultime lettere ornate di nero indicavano gli atti compiuti in memoria della Passione di Cristo per ottenere grazie da Dio, o qualche bene di questo genere, perchè il nero rappresenta ciò che riguarda la salute personale. Gli ornamenti di oro significavano le azioni compiute unicamente per la gloria di Dio e la salvezza del genere umano, con la completa rinuncia ad ogni merito e ricompensa, per offrire a Dio un omaggiq di puro amore. Se le prime ricevono ricompensa grande, queste ultime hanno merito assai maggiore, e schiudono all'uomo tesori più abbondanti di salvezza.

La Santa si accorse poi che, fra i diversi colori, vi era uno spazio vuoto. Domandato a Gesù il motivo, si ebbe questa risposta: « In questo tempo voi avete l'abitudine di oflrirmi desideri e preghiere in memoria della mia Passione; perciò ho fatto notare accuratamente i pensieri e le parole a me consacrate; gli spazi vuoti indicano però che non sempre compite le vostre azioni con questa intenzione che mi è così cara ». Geltrude insistette: « Come, amorosissimo Gesù, dobbiamo agire per farti piacere? ». Egli spiegò: « Dovete unirvi alla Passione per praticare i digiuni, le veglie e tutte le osservanze regolari. Di più, quando mortificate i sensi, dovete pensare all'amore con cui ho regolato i miei sensi nelle ore atroci della Passione. Con un solo sguardo avrei potuto abbattere i miei nemici, con una sola parola i miei accusatori: ma come l'Agnello che si conduce al macello (Isaia LIII, 7) ho chinato la testa ed abbassato gli occhi. Davanti al giudice non ho aperto la bocca (Ibid) per opporre una parola di difesa, alle false accuse che si lanciavano contro di me ». Geltrude riprese: « Insegnami, o incomparabile mio Maestro, una pratica in onore della tua Passione ». Le rispose Gesù: « Prega con le braccia aperte in forma di croce, per presentare a Dio Padre l'immagine della Passione: offri tale preghiera per la Chiesa universale, in unione all'amore che mi animava, quando stesi le braccia per lasciarmi crocifiggere ». Geltrude rispose: « Quando si pregherà in tale atteggiamento sarà bene celarsi in luogo appartato, perchè noi non usiamo pregare così ». E. Gesù: « Il celarsi per pregare in luogo ritirato mi sarà gradito e ciò impreziosirà tale preghiera, come una gemma abbellisce una collana; però, se alcuno pregherà in pubblico con le mani tese in forma di croce, disprezzando qualsiasi contrasto, mi onorerà come il suddito che rende omaggio al re, nel giorno della sua salita al trono ».

Alle intenzioni e preghiere notate da S. Giovanni sul libro che teneva fra mano, era aggiunto anche il nome della persona che, con consigli ed esempi aveva animato gli altri a recitare quelle preghiere. Era questa un'evidente prova della bontà infinita di Dio, che si compiace di ricompensare doppiamente il poco che la debolezza umana si sforza di offrirgli con semplicità.

Geltrude chiese in seguito: « Perchè mai, o dolce Gesù, hai scelto S. Giovanni per scrivere queste note e non S. Benedetto, che è il nostro fondatore, oppure qualche altro santo? ». Rispose il Signore: « Ho affidato tale compito al mio Apostolo prediletto, perchè è proprio lui che ha scritto di più sull'amore di Dio e del prossimo. Dovete avere grande fiducia in lui per assecondare i disegni della divina liberalità e procurare i vostri spirituali vantaggi ».

Il mercoledì seguente, essendosi Geltrude presentata al Signore in nome della Chiesa, (cioè con essa e per essa), per offrire l'espiazione quaresimale, Gesù, pieno di bontà, la ricevette nelle sue braccia con tanta affabilità da farle capire per esperienza quale amore Egli, Cristo sposo, prodighi alla sua Sposa, la Santa Chiesa.