CAPITOLO LXXXVII. - COME IL SIGNORE RIPARA LE COLPE DI FRAGILITA'
Santa Gertrude di Helfta
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Geltrude pregava per una persona bramosa di possedere davanti a Dio il merito della verginità e che temeva, per l'umana debolezza, di avere contratto qualche colpa in sì delicata materia. Tale persona le apparve fra le braccia di Gesù; era ricoperta di una tunica candida come neve, con pieghe disposte artisticamente. Il Signore volle benevolmente istruirla, dicendole: « Quando, per umana fragilità, qualche ombra offusca l'anima vergine, se essa rimpiange il male fatto e compie qualche penitenza, io trasformo le sue colpe in adatti ornamenti analoghi alle pieghe che danno all'abito grazia e bellezza. Tuttavia, giacchè rimane sempre vera la parola della S. Scrittura: Incorruptio proximum facit esse Deo - La perfetta purezza avvicina l'uomo a Dio (Sap. VI, 20) così, se tali macchie si moltiplicassero, metterebbero un ostacolo alle effusioni del divino amore, come la sovrabbondanza degli abiti impedisce nella Sposa gli abbracci dello Sposo ».