CAPITOLO LXXX. - UTILITA' FUTURA DELLA PREGHIERA
Santa Gertrude di Helfta
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Una persona si lamentava spesso di non ritrarre profitto alcuno dalle
preghiere che si facevano per essa. Geltrude ne parlò a Gesù, il Quale
le disse: «Domandale ciò
che sceglierebbe per un suo cuginetto, se alcuna si offrisse di dargli
o un beneficio, a l'equivalente in danaro. Ella, col suo buon senso,
risponderà che val meglio per il fanciullo un beneficio i cui redditi
aumenteranno fino all'età maggiore, mentre il denaro, affidato alle sue
mani inesperte, sarebbe ben presto sciupato in futili cose. Raccomanda
a quella persona d'affidarsi alla mia bontà; io le sono Padre,
Fratello, Amico, e mi preoccupo più de' suoi interessi, ch'ella non
saprebbe farlo per quelli del prossimo e degli stessi suoi parenti.
Deva persuadersi che
metto fedelmente in serbo i frutti di tutte le preghiere, di tutti i
buoni desideri che mi sono offerti per essa, e glieli porrò nelle mani
quando non ci sarà più pericolo che li perda. Tale disposizione le sarà
assai più salutare che se le dessi immediate consolazioni dopo la
preghiera, perchè quella gioia darebbe occasione a sentimenti di
orgoglio e di vana gloria; se poi le dessi prosperità temporali,
l'anima sua forse le trasformerebbe in occasione di colpa ».