CAPITOLO XXXVIII. - EFFETTO DEL DIVINO SGUARDO
Santa Gertrude di Helfta
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Geltrude, nella sua fervente pietà, desiderava con infuocato ardore di
comunicarsi. Una volta, essendosi sforzata di apparecchiarsi meglio
ancora del solito, esaurì così le sue forze che la notte della domenica
provò tale debolezza da sembrarle impossibile di poter accostarsi al
sacro Banchetto. Si rivolse allora a Gesù per consultarlo e conoscere
la sua santa volontà: Egli rispose: « Lo sposo che ha gustato cibi
deliziosi, trova maggior piacere a starsene con la sposa nell'intimità
della camera nuziale, invece di rimanere ancora assiso a tavola. Così
io sarei contento che tu oggi; per spirito di discrezione, omettessi di
ricevermi nella S. Eucarestia ». E Geltrude: « Come mai,
amantissimo Gesù, puoi dichiarare di essere del tutto sazio? ». Rispose
il Signore: « Il
raccoglimento dei sensi, la sobrietà delle parole, il. fervore dei
desideri e delle preghiere con cui ti sei preparata alla S. Comunione
mi hanno nutrito come cibi deliziosissimi ». Nonostante
l'estrema debolezza Geltrude assistette alla S. Messa, bramando di
comunicarsi almeno spiritualmente. Proprio allora capitò in Monastero
un Sacerdote che tornava dalla campagna, ove si era recato a portare il
viatico ad un povero infermo. Geltrude, sentendo il suono della campana
che la chiamava alla chiesa esclamò con accento infiammato: « O Gesù,
gioia dell'anima mia, come sarei felice di riceverti, almeno
spiritualmente, se avessi un po' di tempo per prepararmi ». Rispose il
Signore: « Il mio
sguardo ti purificherà completamente ». In quel mentre si
degnò fissare la sua divina pupilla. su Geltrude, dicendo: « Firmabo
super te oculos meos - Terrò il mio occhio fisso su di te » (Sal. XXXI,
8). A quelle parole ella comprese il triplice effetto che lo sguardo
divino, come raggio, di sole, opera in un'anima, e il triplice modo di
prepararsi a riceverlo.
Prima di tutto lo sguardo divino purifica l'anima, toglie ogni macchia
e la rende più candida della neve: è l'umile conoscenza dei propri
difetti che produce questo risultato.
Secondariamente lo sguardo della divina Bontà ammorbidisce l'anima e la
dispone a ricevere i doni spirituali, come la cera che si ammollisce ai
raggi dei sole, diventando atta a ricevere le varie impronte: effetto
che si ottiene mediante la buona volontà.
Terza cosa, il divino sguardo feconda l'anima che allora produce fiori
di virtù come la terra ci dà frutti vari e saporiti, quando è
riscaldata dai raggi vivificanti del sole: si raggiunge tale scopo con
un pieno abbandono alla Volontà di Dio ed una ferma confidenza nella
divina Bontà che fa servire a nostro bene, tanto le cose prospere come
le avverse.
« In seguito, siccome le Monache si comunicavano alternativamente a due
SS. Messe, apparve il Signore che con tenerezza ineffabile distribuiva
loro il Pane consacrato, mentre il Sacerdote segnava ogni Ostia con la
Croce.
Ora, quando Nostro Signore distribuiva ciascuna Ostia, pareva accordare
a Geltrude una potente benedizione. Ella ne fu alquanto sorpresa.
« Oh Signore - esclamò - Tu mi colmi di favori meravigliosi. E'
possibile che le mie Consorelle che ti ricevono Sacramentalmente,
ottengano maggiori ricchezze? ». E il Signore: « Colui che si orna di gioielli
preziosi è forse più ricco di chi tiene racchiusi i suoi tesori?
». Queste parole le fecero capire che, se la S. Comunione Sacramentale
accorda grazie salutari di cui anima e corpo sentono effetti potenti,
pure chi, con retta intenzione di glorificare Dio, si astiene dalla S.
Comunione per obbedienza, o per discrezione, pur desiderando
ardentemente di ricevere il Cibo divino, merita la stessa ampia
benedizione a Geltrude accordata dalla divina carità, cioè frutti di
grazia molto copiosi. Tuttavia bisogna sempre ricordare che l'ordine e
il segreto di tale azione di Dio rimangono celati all'umano intelletto.