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Giovedi, 2 maggio 2024 - Sant´ Atanasio ( Letture di oggi)

CAPITOLO XXXVIII. - EFFETTO DEL DIVINO SGUARDO

Santa Gertrude di Helfta

CAPITOLO XXXVIII. - EFFETTO DEL DIVINO SGUARDO
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Geltrude, nella sua fervente pietà, desiderava con infuocato ardore di comunicarsi. Una volta, essendosi sforzata di apparecchiarsi meglio ancora del solito, esaurì così le sue forze che la notte della domenica provò tale debolezza da sembrarle impossibile di poter accostarsi al sacro Banchetto. Si rivolse allora a Gesù per consultarlo e conoscere la sua santa volontà: Egli rispose: « Lo sposo che ha gustato cibi deliziosi, trova maggior piacere a starsene con la sposa nell'intimità della camera nuziale, invece di rimanere ancora assiso a tavola. Così io sarei contento che tu oggi; per spirito di discrezione, omettessi di ricevermi nella S. Eucarestia ». E Geltrude: « Come mai, amantissimo Gesù, puoi dichiarare di essere del tutto sazio? ». Rispose il Signore: « Il raccoglimento dei sensi, la sobrietà delle parole, il. fervore dei desideri e delle preghiere con cui ti sei preparata alla S. Comunione mi hanno nutrito come cibi deliziosissimi ». Nonostante l'estrema debolezza Geltrude assistette alla S. Messa, bramando di comunicarsi almeno spiritualmente. Proprio allora capitò in Monastero un Sacerdote che tornava dalla campagna, ove si era recato a portare il viatico ad un povero infermo. Geltrude, sentendo il suono della campana che la chiamava alla chiesa esclamò con accento infiammato: « O Gesù, gioia dell'anima mia, come sarei felice di riceverti, almeno spiritualmente, se avessi un po' di tempo per prepararmi ». Rispose il Signore: « Il mio sguardo ti purificherà completamente ». In quel mentre si degnò fissare la sua divina pupilla. su Geltrude, dicendo: « Firmabo super te oculos meos - Terrò il mio occhio fisso su di te » (Sal. XXXI, 8). A quelle parole ella comprese il triplice effetto che lo sguardo divino, come raggio, di sole, opera in un'anima, e il triplice modo di prepararsi a riceverlo.

Prima di tutto lo sguardo divino purifica l'anima, toglie ogni macchia e la rende più candida della neve: è l'umile conoscenza dei propri difetti che produce questo risultato.

Secondariamente lo sguardo della divina Bontà ammorbidisce l'anima e la dispone a ricevere i doni spirituali, come la cera che si ammollisce ai raggi dei sole, diventando atta a ricevere le varie impronte: effetto che si ottiene mediante la buona volontà.

Terza cosa, il divino sguardo feconda l'anima che allora produce fiori di virtù come la terra ci dà frutti vari e saporiti, quando è riscaldata dai raggi vivificanti del sole: si raggiunge tale scopo con un pieno abbandono alla Volontà di Dio ed una ferma confidenza nella divina Bontà che fa servire a nostro bene, tanto le cose prospere come le avverse.

« In seguito, siccome le Monache si comunicavano alternativamente a due SS. Messe, apparve il Signore che con tenerezza ineffabile distribuiva loro il Pane consacrato, mentre il Sacerdote segnava ogni Ostia con la Croce.

Ora, quando Nostro Signore distribuiva ciascuna Ostia, pareva accordare a Geltrude una potente benedizione. Ella ne fu alquanto sorpresa.

« Oh Signore - esclamò - Tu mi colmi di favori meravigliosi. E' possibile che le mie Consorelle che ti ricevono Sacramentalmente, ottengano maggiori ricchezze? ». E il Signore: « Colui che si orna di gioielli preziosi è forse più ricco di chi tiene racchiusi i suoi tesori? ». Queste parole le fecero capire che, se la S. Comunione Sacramentale accorda grazie salutari di cui anima e corpo sentono effetti potenti, pure chi, con retta intenzione di glorificare Dio, si astiene dalla S. Comunione per obbedienza, o per discrezione, pur desiderando ardentemente di ricevere il Cibo divino, merita la stessa ampia benedizione a Geltrude accordata dalla divina carità, cioè frutti di grazia molto copiosi. Tuttavia bisogna sempre ricordare che l'ordine e il segreto di tale azione di Dio rimangono celati all'umano intelletto.