CAPITOLO II. - ANELLI DI SPIRITUALE ALLEANZA
Santa Gertrude di Helfta
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Geltrude offerse un giorno al Signore, mediante una breve preghiera, le
sofferenze dell'anima e del corpo, intendendo di aggiungere anche le
delizie spirituali ed il riposo fisico di cui non poteva usufruire. Le
apparve allora Gesù, portando quella duplice offerta sotto il simbolo
di anelli ricchi di brillanti, posti, quali splendidi ornamenti, alle
sue dita divine. Dopo d'aver ricevuto quella luce, rinnovò assai spesso
la sua offerta. Un giorno, mentre la ripeteva con fervore, sentì Gesù
toccarle l'occhio sinistro con l'anello della mano sinistra, simbolo
della sofferenza fisica. Immediatamente sentì un acutissimo dolore a
quell'occhio sul quale il Signore aveva posto la mano, tanto che esso
non riacquistò mai più l'antico vigore.
L'atto del Signore le fece comprendere che l'anello è simbolo delle
nozze; e che le sofferenze fisiche, o morali sono il segno infallibile
delle divine predilezioni delle nozze dell'anima con Dio. In verità
colui che soffre può dire fiduciosamente: « Anulo suo subarrhavtt me »
(Pontif. Rom. De Consacratione Virginum). « Mi ha dato il suo anello
come pegno ». Se poi l'anima afflitta sa lodare e ringraziare il suo
Dio nell'angoscia, può con gioia celeste aggiungere: « Et tamquam
sponsam decoravit me corona » (Ibid), perchè la riconoscenza a Dio fra
le pene, procura gloriosa corona più preziosa dell'oro e del topazio.