Scrutatio

Giovedi, 2 maggio 2024 - Sant´ Atanasio ( Letture di oggi)

PREFAZIONE DI LANSPERGIO

Santa Gertrude di Helfta

PREFAZIONE DI LANSPERGIO
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La vergine Geltrude, per umiltà, non scrisse nè questo terzo libro, nè i seguenti, però li ha dettati, - dietro ordine del Signore, - ad una consorella colta perchè li scrivesse. Geltrude si credeva indegna di raccontare grazie così eminenti, pensando di sciuparle col tocco della sua penna, e preferì che un'altra le mettesse in luce, affinchè Dio ricevesse degno omaggio di lode e di ringraziamento dalle anime che ne verrebbero a conoscenza.

Ella pensava di togliere da un pantano una perla preziosa e d'incastonarla in oro finissimo, rivelando ad altri i doni della bontà divina, perchè il Signore avrebbe così ricevuto quelle lodi e quei ringraziamenti ch'ella disperava di poterGli rendere. A tale ragione si aggiunse poi l'ordine tassativo dei Superiori, che obbligarono l'una a far conoscere le sue rivelazioni, l'altra a scriverle.

Questo terzo libro è ripieno d'istruzioni e di consolazioni; contiene pure pii esercizi nei quali ciascuno, secondo lo stato particolare, può imparare il modo di servire Dio e di piacerGli; come convenga offrire al Padre celeste i meriti e il frutto della Passione del Figlio suo, per espiare i propri peccati ed applicarsi i frutti della Redenzione; come bisogna amare Dio con tutto il cuore, con quale divozione ricevere i Sacramenti ed infine, come sia necessario conformarsi in ogni cosa al divino beneplacito. Tutte queste cose, e molte altre ancora contenute in questi libri, sono l'espressione pratica dell'amore di Dio verso i suoi eletti. Tale amore rende, in questi ultimi tempi, il Signore così compassionevole verso l'umana fragilità, da prodigarci con abbondanza pari alla misericordia, i suoi doni, i suoi santi e se stesso senza riserva alcuna, purchè la nostra buona volontà sia disposta a tutto ricevere. Continua dunque, caro lettore; non ti pentirai d'aver letto queste pagine.


PROLOGO


La grande umiltà di Geltrude, e soprattutto un forte impulso della divina volontà, l'obbligarono a far conoscere a una persona quanto segue. Sentendosi troppo indegna per rispondere alla grandezza dei divini favori con riconoscenza adeguata, dopo d'averli manifestati ad una consorella se ne rallegrava per la gloria di Dio, parendole d'aver tolto una gemma dal fango per incastonarla in oro fulgente. Fu dunque per ordine dei superiori che la sua consorella scrisse le pagine seguenti.