CAPITOLO XXIV. - OFFERTA DI QUESTO SCRITTO
Santa Gertrude di Helfta

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Tu avevi affidato alla mia indegnità, o amatissimo Gesù, il prezioso
talento della tua divina intimità ed ecco che, per amor tuo, per lo
zelo della tua gloria, te lo restituisco a mezzo di questo scritto e di
quelli che lo seguiranno.
Spero, e oso persino affermarlo appoggiandomi alla tua grazia; che
nessun altro motivo mi abbia spinto a scrivere ed a svelare questi
segreti, se non l'obbedienza alla tua volontà, il desiderio della tua
gloria e lo zelo delle anime; Tu sai con quale ardore io ti lodi e ti
ringrazi per quell'incommensurabile bontà che non ha respinto la mia
miseria.
Possa Tu essere glorificato se altre anime, leggendo queste pagine, si
sentiranno attratte dalla dolcezza dell'amor tuo; e condotte ad
intimità più grande ancora. Coloro che studiano incominciano con
l'alfabeto per giungere poi alle altezze della filosofia; così queste
descrizioni e queste immagini condurranno le anime a gustare quella
manna nascosta che non può essere rappresentata se non per mezzo di
figure, ma che rende avidi chi, una sola volta, ha potuto gustarla.
Signore onnipotente, dispensatore di tutti i beni, degnati saziarci
abbondantemente, mentre percorriamo le vie dell'esilio, fino a quel
beato giorno nel quale, contemplando senza velo la gloria del Signore,
noi saremo trasformati nella stessa sua immagine, di luce in luce,
guidati dal Tuo soavissimo Spirito (II Cor. III, 18).
Intanto, secondo la tua fedele promessa e l'umile desiderio del mio
cuore, ti prego d'accordare a tutti coloro che leggeranno umilmente
questo scritto, di glorificare la tua accondiscendenza, d'aver
compassione della mia indegnità, e di desiderare il loro progresso
nella perfezione. Dai loro cuori infiammati d'amore e simili a turiboli
d'oro, salga verso di Te o mio Dio, gradevolissimo profumo, che ripari
sovrabbondantemente la mia negligenza e la mia ingratitudine.