SCRUTATIO

Martedi, 9 settembre 2025 - San Pietro Claver Sacerdote ( Letture di oggi)

CAPITOLO XVII. - DELLA DIVINA ACCONDISCENDENZA

Santa Gertrude di Helfta

CAPITOLO XVII. - DELLA DIVINA ACCONDISCENDENZA
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Un giorno, dopo d'essermi lavata le mani per andare in refettorio, stavo nel porticato del convento e consideravo lo splendore del sole che rifulgeva in tutta la sua magnificenza. Pensai fra me: « Se il Creatore di questo fulgidissimo astro, di cui è scritto: « il sole e la luna ammirano la bellezza - Cujus pulchritudinem sol et luna mirantur » (Pont. Romano), se il Signore, dico, che è un fuoco divoratore, fosse veramente in me, come spesso mi pare che sia, potrebbe il mio cuore rimanere così freddo e farmi agire con tanta asprezza ne' miei rapporti col prossimo? ».

Ma ecco che Tu, la cui parola sempre soave, si fa ancora più dolce quando si tratta di calmare le agitazioni del mio povero cuore, mi rispondesti tosto: « In che cosa rifulgerebbe la mia onnipotenza se non avessi la facoltà di contenermi in modo, dovunque io sia, da non essere sentito, o di non apparire più di quello che conviene al luogo, al tempo, alla persona? Sappi che, fin da principio della creazione del cielo e della terra e in tutta l'opera della redenzione, ho manifestato più la sapienza del mio amore che la maestà della mia potenza: la bontà di tale sapienza brilla di una luce tutta speciale, quando tollera gli imperfetti per attrarli amorosamente nelle vie della perfezione, senza mai violare il loro libero arbitrio ».