CAPITOLO XII. - PAZIENZA DI DIO NEL SOPPORTARE I NOSTRI DIFETTI
Santa Gertrude di Helfta

Cerca nella documentazione. Scegli una categoria e compila la form cliccando sul pulsante Cerca.
Leggi la Bibbia. Scegli un versetto utilizzando la form qui sotto.
Ti ringrazio ancora, o mio Dio, di un'altra visione, che mi riuscì
gradita ed utile. Tu mi hai fatto conoscere con quale pazienza sopporti
i nostri difetti per condurci all'emenda e renderci poi beati con Te in
cielo. Una sera avevo provato un vivace senso di malcontento e il
giorno dopo, all'alba, sospiravo il momento di mettermi in preghiera,
quando, mio Gesù, Ti vidi sotto le sembianze d'un pellegrino sfinito ed
abbandonato da tutti. La coscienza. mi rimproverò il fallo commesso ed
io mi rammaricai d'aver turbato, con l'impetuosità del carattere,
l'Autore della pace e della mondezza interiore. Mi sembrava perfino di
preferire che Tu fossi stato assente dall'anima mia in quel momento,
(ma solo allora), nel quale avevo osato trascurare la lotta contro il
nemico, che mi trascinava a sentimenti così opposti alla tua santità.
Ecco l'adorabile risposta di Gesù: « Se un povero malato, che si è con
fatica trascinato al dolce raggio del sole, fosse, ad un tratto,
sorpreso dal temporale, non proverebbe forse conforto, sperando che
presto il tempo ritornerà sereno? Ebbene, anch'io, vinto dall'amore, ho
stabilito in te la mia dimora e, nell'imperversare della bufera
sollevata dalle tue passioni, mi consolo, aspettando l'attimo benedetto
di quel pentimento che ricondurrà la calma nel tuo cuore, e che ti
guiderà verso le regioni feconda dell'umiltà ». Non sapendo, per
l'impotenza dell'umano linguaggio, ripetere le grazie segnalatissime
che mi hai accordate col dono eminente della tua continua presenza,
gradisci, te ne supplico, o mio Dio, i sentimenti del mio cuore
riconoscente e fa che, dal profondo abisso dell'umiltà, canti le
meraviglie della tua bontà tenera e stupenda.