Scrutatio

Giovedi, 2 maggio 2024 - Sant´ Atanasio ( Letture di oggi)

CAPITOLO V. - CARATTERE E BELLEZZA DI UN CIELO SPIRITUALE

Santa Gertrude di Helfta

CAPITOLO V. - CARATTERE E BELLEZZA DI UN CIELO SPIRITUALE
font righe continue visite 128


Le testimonianze che abbiamo espresse nei capitoli precedenti, confermano chiaramente la santità di Geltrude, alla quale dobbiamo credere, perché avvalorata da persone eminenti, degne di fede.

L'incredulo dovrebbe arrossire delle sue incertezze, perché non contento di demeritare grazie tanto elette, trascura persino d'appropriarsele con sentimento di umile riconoscenza, ringraziando il Signore di averle elargite, in tanta copia, alla sua diletta Sposa. Nessun dubbio infatti che Geltrude sia un'anima privilegiata, una di quelle creature angeliche di cui S. Bernardo ha detto nel commento al « Cantico dei cantici »: « L'anima del giusto non è soltanto celeste per origine, ma può realmente chiamarsi un cielo in miniatura, giacchè la sua vita e conversazione è nei cieli ». Di queste anime scrisse la Sapienza: « L'anima del giusto è il trono della Sapienza », ed ancora « Il cielo è mia dimora » (Isaia, XVI, 1).

Infatti a Dio, puro spirito, conviene un trono tutto spirituale, come bene si esprime l'eterna verità. A Lei, cioè all'anima santa « noi verremo e faremo in essa la nostra dimora » (Giov. XIV, 23). Il profeta stesso non parlava di un altro cielo, quando diceva: « Voi abitate il santuario, voi che siete la lode d'Israele » (Sal. XXI, 4) e l'Apostolo, con espressione concisa, dichiara che « Cristo abita nei nostri cuori, per la fede » (Ef. III, 17). Fortunate quelle anime di cui è detto: « Abiterò in esse e camminerò con esse » (Cor. II, VI, 16). Oh, com'è grande quest'anima, e come sono gloriosi i meriti di colei che racchiude in sè la divina potenza!

Non solamente la racchiude in sè, ma fu giudicata degna di poterla piacere, capace di contenerla e di offrire alla divina Maestà gli spazi necessari per la diffusione della sua opera. Quest'anima si è dilatata nel Signore, ed è diventata il tempio di Dio. Si è ingrandita, è cresciuta, dico, nella carità, perchè ben sappiamo che l'anima è vasta in proporzione della sua carità. La chiameremo dunque un cielo, dove il sole simboleggia l'intelligenza, la luna, la fede, le stelle, le altre virtù: oppure in quest'anima il sole sarà la giustizia, o il fervente amore, e la luna la santa continenza. Qual meraviglia che il Signore si compiaccia d'abitarvi. Per creare questo cielo non si è accontentato di una semplice parola, ma ha combattuto per acquistarlo, ed è morto per riscattarlo. Dopo tante fatiche, giunto al coronamento de' suoi voti, dice « Ecco il luogo del mio riposo; ivi stabilirò la mia dimora » (S. CXXXI, 14). (Questa citazione è di S. Bernardo).

Per dimostrare chiaramente, seconda le deboli mie forze, che Geltrude è veramente una delle anime privilegiate di cui parla S. Bernardo, cioè di quella che Dio preferisce allo stesso cielo, esporrò quanto un'amicizia spirituale di lunghissimi anni con la Santa mi ha permesso di raccogliere. S. Bernardo afferma che « il cielo spirituale, cioè l'anima in grazia, vera dimora di Dio, deve avere per ornamento il sole, la luna, le stelle, cioè il corteggio delle più elette virtù »: (Pr. XXVII, 6) mostrerò quindi brevemente, secondo le mie forze, l'irradiamento di perfezione che splendeva in quell'anima benedetta: lo splendore di tali luci sarà pegno sicuro della divina presenza.