Testamento di Beniamino
Testamento dei dodici patriarchi
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I.
[1] Copia delle parole di Beniamino, che lasciò in testamento ai suoi figli, dopo aver vissuto centoventicinque anni.
[2] Baciatili, disse: "Come Isacco fu generato ad Abramo nella sua vecchiezza, così anch'io a Giacobbe.
[3] Poiché mia madre Rachele morì dandomi alla luce, non ebbi latte, ma poppai da Balla, la sua schiava.
[4] Rachele, dopo aver partorito Giuseppe, non ebbe figli per dodici anni. Pregò il Signore e digiunò; concepì e partorì me.
[5] Mio padre amava molto Rachele e pregava di poter vedere due figli nati da lei.
[6] Per questo sono stato chiamato Beniamino, cioé figlio dei giorni.
II.
[1] Quando arrivai in Egitto, Giuseppe, mio fratello mi riconobbe e disse:Che cosa dissero a mio padre, quando mi vendettero?.
[2] Dissi:Sporcarono la tua veste di sangue e gliela mandarono, dicendo:Riconosci se é questa la veste di tuo figlio.
[3] E mi dice:Sì, fratello. Quando mi spogliarono della veste, mi consegnarono agli ismaeliti, che mi dettero un perizoma e mi frustarono, dicendomi di correre.
[4] Anzi, uno di loro mi colpì con un bastone, ma incontrò un leone che lo uccise;
[5] così i suoi compagni, impauriti, mi tennero con sé, ma mi lasciarono in pace.
III *.
[1] E ora, figlioli miei, amate anche voi il Signore, Dio del cielo e della terra, e osservate i Suoi comandamenti, imitando Giuseppe, che fu uomo buono e pio.
[2] La vostra mente sia rivolta al bene, come sapete che feci io. Ché colui che ha mente retta, tutto vede rettamente.
[3] Temete il Signore e amate il prossimo. E se anche gli spiriti di Beliar vi perseguitassero con ogni mala afflizione, non potranno aver dominio su di voi, come non l'hanno avuto su Giuseppe, mio fratello.
[4] Quanti uomini avrebbero voluto ucciderlo e Dio lo protesse! Colui infatti che teme Dio e ama il prossimo, non può essere colpito dallo spirito di Beliar, perché é difeso dal timor di Dio.
[5] Non può essere vinto né dall'insidia degli uomini, né da quella delle bestie (selvagge), aiutato dall'amore del Signore, che egli rivolge al prossimo.
[6] Infatti Giuseppe pregò nostro padre, perché pregasse a favore dei suoi fratelli, perché il Signore non imputasse a loro come peccato, quel che gli avevano fatto di male.
[7] E così Giacobbe gridò:Figlio buono, tu hai vinto le viscere di Giacobbe, tuo padre. Lo abbracciò e lo baciò per due ore, dicendo:
[8] Con te si realizzerà la profezia celeste che dice: colui che é senza macchia si contaminerà per i trasgressori della Legge e colui che é senza peccato morirà per gli empi.
IV.
[1] Vedete, dunque, figlioli miei, qual é stata la fine di un uomo buono: imitate la sua compassione con animo buono, perché possiate ottenere anche voi corone di gloria.
[2] L'uomo buono non ha l'occhio offuscato, perché ha misericordia di tutti, anche se sono peccatori.
[3] Anche se tramano il male contro di lui, vince il male, facendo il bene, protetto da Dio. Egli ama i giusti come la sua anima.
[4] Se uno riceve onori, non lo invidia; se uno arricchisce, non ne é invidioso; se uno é coraggioso, lo loda; esalta il saggio, ha misericordia del povero. Soffre con chi é malato, teme Dio.
[5] Difende colui che ha il timore del Signore; a chi ama Dio corre in aiuto; rimproverando chi nega l'Altissimo, lo converte; ama con tutto sé stesso chi ha la grazia di uno spirito buono.
V.
[1] Se, dunque, avrete anche voi un animo buono, anche gli uomini malvagi staranno in pace con voi; i dissoluti, vergognandosi davanti a voi, torneranno al bene; gli avidi non soltanto si allontaneranno dalla loro passione, ma anche daranno a chi soffre il frutto della loro avidità.
[2] Se siete disposti a fare il bene, gli spiriti impuri fuggiranno da voi e le bestie (selvagge) vi temeranno.
[3] In chiunque ci sia, nella mente, la luce delle opere buone, la tenebra fuggirà da lui.
[4] Se (uno) fa del male a un uomo pio, si pente, perché l'uomo pio ha compassione di chi gli fa del male e tace.
[5] Se poi uno tradisce un uomo giusto, il giusto prega (per lui); e anche se per un po' (il giusto) é umiliato, dopo non molto brilla (di nuovo) più splendente (di prima), come é stato Giuseppe, mio fratello.
VI.
[1] Lo spirito di Beliar non ha il potere di ingannare la volontà dell'uomo buono, perché l'angelo della pace guida la sua anima.
[2] Egli guarda senza passione le cose che passano e non ammassa la ricchezza per il piacere.
[3] Non si rallegra del piacere, [non causa dolore al prossimo,] non si sazia di leccornie, non si lascia ingannare dagli sguardi. Infatti la sua parte é il Signore.
[4] La volontà buona non bada né alla gloria né al disonore degli uomini; non conosce né alcun inganno, né menzogna, né contesa, né danneggiamento. Infatti il Signore abita in lui e illumina la sua anima; egli gioisce per tutti in ogni momento.
[5] La mente buona non ha due lingue, una per la benedizione e una per la maledizione, una per l'oltraggio e una per rendere onore, una per la tristezza e una per la gioia, una per la pace e una per la ribellione, una per la finzione e una per la verità, una per la povertà e una per la ricchezza, ma ha un solo atteggiamento verso tutti, semplice e puro.
[6] Non ha duplice né la vista né l'udito. Tutto ciò che fa, dice o vede, sa che il Signore osserva l'anima sua.
[7] Purifica la sua mente, per non essere condannato da Dio e dagli uomini. Allo stesso modo, di Beliar ogni opera é duplice: non conosce semplicità.
VII
[1] Per questo, figlioli miei, vi dico: fuggite la malvagità di Beliar, perché egli dà una spada a coloro che gli ubbidiscono
[2] e la spada é madre di sette mali. [In primo luogo la mente concepisce per opera di Beliar.] Il primo (male) é l'uccisione, il secondo la distruzione, il terzo l'oppressione, il quarto la prigionia, il quinto la miseria, il sesto la ribellione, il settimo la devastazione.
[3] Per questo Caino ricevette da Dio sette punizioni: infatti ogni cento anni il Signore gli inferì un colpo.
[4] A duecento anni cominciò a soffrire e a novecento fu annientato. A motivo di suo fratello, Abele, fu punito con tutti i mali, ma Lamech con settanta volte sette.
[5] Così, per sempre, coloro che sono simili a Caino per l'invidia e per l'odio contro i fratelli saranno puniti in questo stesso modo.
VIII.
[1] Quanto a voi, figlioli miei, fuggite la malvagità, l'invidia e l'odio contro i fratelli; aderite piuttosto alla bontà e all'amore.
[2] Chi ha una mente pura nell'amore, non guarda donna per l'impudicizia, perché non ha macchia nel cuore; ché lo spirito di Dio si riposa in lui.
[3] Come il sole non si contamina pur guardando lo sterco e il sudiciume, ma anzi li essicca entrambi e caccia il puzzo, allo stesso modo la mente pura, per quanto a contatto con le contaminazioni della terra, edifica senza restare contaminata.
IX.
[1] Interpretando i discorsi di Enoc il giusto, dico che fra voi vi saranno anche azioni non belle. Ché commetterete l'impudicizia di Sodoma fino a essere ridotti in pochissimi; ma poi rivolgerete di nuovo la vostra passione alle donne. [Il regno del Signore non rimarrà fra voi, perché egli stesso ve lo porterà via subito.
[2] Ma] il tempio di Dio sarà vostra porzione [e l'ultimo sarà più glorioso del primo]: qui si raduneranno le dodici tribù e tutti i popoli, al tempo in cui l'Altissimo manderà la sua salvezza per mezzo della visita del profeta unigenito.
[3] Egli entrerà nel primo tempio, dove il Signore subirà violenza e sarà innalzato sul legno.
[4] Si scinderà il velo del tempio e lo spirito del Signore passerà ai pagani, come fuoco dilagante.
[5] Risalito dall'Ade, passerà dalla terra al cielo. Ho conosciuto come sarà umile sulla terra e come sarà glorioso in cielo.]
X.
[1] Quando Giuseppe era in Egitto, desideravo di vedere la sua immagine e la forma del suo volto. Per le preghiere di mio padre Giacobbe, lo vidi, da sveglio, di giornoil suo aspetto proprio com'era".
[2] Detto questo, dice loro: "Sappiate, dunque, figlioli miei, che muoio.
[3] Praticate, dunque, la lealtà ciascuno verso il suo prossimo; osservate la Legge del Signore e i Suoi comandamenti.
[4] Queste cose vi lascio per tutta eredità; e voi datele ai vostri figli in possedimento perpetuo; ché così fecero Abramo, Isacco e Giacobbe.
[5] Tutte queste cose ci hanno dato in eredità, dicendo:Osservate i comandamenti di Dio, finché il Signore non rivelerà la Sua salvezza su tutta la terra.
[6] Allora vedrete Enoc, Noé, Sem, Abramo, Isacco e Giacobbe risorti nella gioia alla sua destra.
[7] Allora risorgeremo anche noi, ciascuno alla sua tribù e adoreremo il re dei cieli, [quello apparso sulla terra con umiltà in forma di uomo e quanti crederanno in lui sulla terra, si rallegreranno con lui].
[8] Allora tutti risorgeranno, gli uni per la gloria, gli altri per il disonore, e il Signore giudicherà per primo Israele per la sua ingiustizia, [perché, per quanto Dio si sia fatto carne, non ha creduto in Lui].
[9] Allora giudicherà tutti i popoli [quanti non hanno creduto in Lui apparso sulla terra].
[10] Convincerà di colpa Israele per mezzo degli eletti fra i pagani, come convinse Esaù per mezzo dei madianiti che avevano amato i loro fratelli [che era avvenuto a causa dell'impudicizia e dell'idolatria e si erano allontanati da Dio]. Essi erano diventati, dunque, figli con la parte di coloro che temono il Signore.
[11] Dunque, figlioli miei, se procederete santamente davanti al Signore, di nuovo abiterete (in patria) per la speranza riposta in me; e tutto Israele si radunerà presso il Signore.
XII *.
[1] Quando ebbe finito queste parole, disse: "Vi ordino, figlioli miei, di portare via dall'Egitto le mie ossa e di seppellirmi in Hebron vicino ai miei padri".
[2] Beniamino morì all'età di centoventicinque anni, in bella vecchiezza. Lo misero in un sarcofago.
[3] Nell'anno novantunesimo dall'arrivo dei figli di Israele in Egitto, essi e i loro fratelli riportarono di nascosto (in patria) le ossa dei loro padri, durante la guerra cananaica. Li seppellirono a Hebron ai piedi dei loro padri.
[4] Essi poi tornarono indietro dalla terra di Canaan ed abitarono in Egitto fino al giorno del loro esodo dalla terra d'Egitto.
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