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Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

Testamento di Gad

Testamento dei dodici patriarchi

Testamento di Gad
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I.  
[1] Copia del testamento di Gad, le cose che disse ai suoi figli all'età di centoventicinque anni. Egli disse loro:  
[2] "Ascoltate, figlioli miei: nacqui come nono figlio a Giacobbe; ero coraggioso alla guardia dei greggi.  
[3] Di notte guardavo il gregge e quando veniva il leone, il lupo, il leopardo, l'orso o un'altra fiera ad assalire il gregge, la inseguivo e la raggiungevo; la prendevo con la mano per un piede, la scagliavo quanto si può scagliare un sasso e l'ammazzavo.  
[4] Una volta, mio fratello Giuseppe pascolava il gregge insieme con noi per trenta giorni e, essendo giovanetto, si ammalò per il gran caldo.  
[5] Ritornò a Hebron da nostro padre, che lo mise a letto vicino a sé, perché lo amava.  
[6] Giuseppe disse a nostro padre che i figli di Zelfa e di Balla uccidevano le bestie più belle e le mangiavano contrariamente alla volontà di Ruben e di Giuda.  
[7] Infatti mi aveva visto levare un agnello dalla bocca di un orso, che ammazzai; ma uccisi anche l'agnello. Mi dispiacque per l'agnello, perché non poteva vivere: lo mangiammo.  
[8] Per questo vissi adirato contro Giuseppe fino al giorno in cui fu venduto.  
[9] Lo spirito dell'odio era dentro di me e non avrei voluto né sentirlo né vederlo, perché ci aveva biasimato in faccia dicendo che mangiavamo le bestie del gregge senza Giuda. Qualunque cosa, infatti, dicesse al padre, gli credeva.

II.  

[1] Io riconosco ora il mio peccato, figlioli, che moltissime volte avrei voluto ammazzarlo, perché l'odiavo con l'anima.  
[2] Anche per i sogni accrebbi l'odio contro di lui e avrei voluto cancellarlo dalla terra dei viventi, allo stesso modo che il vitello strappa l'erba del prato.  
[3] Giuda lo vendette di nascosto agli Ismaeliti.  
[5] Così il Dio dei nostri padri lo protesse dalle nostre mani, perché non commettessimo in Israele un peccato grande.

III.  

[1] Ora ascoltate la parola della verità, per praticare la giustizia e osservare tutta la Legge dell'Altissimo; non vi lasciate ingannare dallo spirito dell'odio, perché é cattivo in tutte le azioni degli uomini.  
[2] Qualunque cosa uno faccia, colui che odia lo aborre; se c'é uno che osserva la Legge del Signore, non lo loda; se c'é uno che teme il Signore e vuole ciò che é giusto, non lo ama.  
[3] Disprezza la verità, invidia colui cui le cose vanno bene, ha cara la maldicenza, ama la superbia, perché l'odio accieca la sua anima, come anch'io allora guardavo Giuseppe (da cieco).

IV.  


[1] Guardatevi, dunque, figlioli miei, dall'odio, perché pecca direttamente contro il Signore.  
[2] Non vuole infatti ascoltare le parole dei Suoi comandamenti riguardo all'amore per il prossimo; così pecca contro Dio.  
[3] Se infatti cade un fratello, subito cerca di farlo sapere a tutti e si dà da fare perché, giudicato e punito, possa morire.  
[4] Se ha a che fare con uno schiavo, lo mette contro il suo padrone e lo assale con ogni tribolazione, per vedere se può ucciderlo.  
[5] L'odio fa causa comune con l'invidia anche contro coloro che hanno fortuna: quando sente dire e vede che le cose vanno bene, sempre si ammala.  
[6] Come l'amore vorrebbe far vivere perfino i morti e vorrebbe richiamare indietro coloro che sono stati condannati a morte, così l'odio vorrebbe ammazzare chi é vivo e non vorrebbe che vivessero coloro che hanno commesso un piccolo peccato.  
[7] Infatti lo spirito dell'odio, attraverso la piccolezza di spirito, agisce insieme con Satana, in tutte le occasioni, per la morte degli uomini. Invece lo spirito dell'amore, attraverso la grandezza d'animo, agisce insieme con la Legge di Dio per la salvezza degli uomini.

V.  

[1] Cattivo, dunque, é l'odio, perché sta continuamente attaccato alla menzogna, parlando contro la verità: fa grandi le cose piccole, presenta la luce come tenebra, il dolce dice che é amaro; insegna calunnia, ira, guerra, prepotenza e ogni avidità; riempie il cuore di mali e di veleno diabolico.
[2] Questo per esperienza vi dico, figlioli miei, perché cacciate da voi l'odio che é diabolico e aderiate all'amore di Dio.  
[3] La giustizia caccia l'odio, l'umiltà uccide l'invidia: il giusto e umile si vergogna di commettere ciò che é ingiusto, pur non essendo condannato da altri, ma solo dal suo cuore, perché il Signore sorveglia la sua anima.  
[4] Non sparla dell'uomo pio, perché il timore di Dio abita in lui.  
[5] Temendo di offendere il Signore, non vuole in alcun modo commettere ingiustizia contro nessuno, nemmeno col pensiero.  
[6] Questo capii da ultimo, dopo che mi fui pentito riguardo a Giuseppe.  
[7] Il vero pentimento, quello secondo Dio, distrugge l'ignoranza, fa fuggire la tenebra, illumina gli occhi, procura all'anima la conoscenza e guida la volontà verso la salvezza.  
[8] Ciò che non ha imparato dagli uomini, lo apprende dal pentimento.  
[9] Il Signore mi mandò una malattia di fegato e, se le preghiere di mio padre non mi avessero aiutato, poco mancò che morissi.  
[10] L'uomo é punito con la sua stessa trasgressione.  
[11] Poiché il mio fegato fu spietato contro Giuseppe, soffrendo di fegato fui condannato senza pietà a dieci volte il tempo che ce l'ebbi con Giuseppe.

VI.
 
[1] E ora, figlioli miei, questa é la mia esortazione: amate ciascuno il suo prossimo e cacciate l'odio dai vostri cuori. Amatevi gli uni gli altri con i fatti, con le parole e con l'atteggiamento dello spirito.  
[2] Io, in faccia a mio padre, parlavo con Giuseppe pacificamente, ma una volta uscito dalla sua presenza, lo spirito dell'odio mi ottenebrava la mente e sconvolgeva la mia ragione fino al punto che l'avrei ucciso.  
[3] Amatevi gli uni gli altri di cuore; e se uno pecca contro di te, parlagli in pace, senza nascondere inganno dentro di te; se poi si pente e confessa, perdonagli.  
[4] Ma se nega, non bisticciare con lui, ché, se giurasse, tu faresti due peccati.  
[5] [Che nessun estraneo ascolti il vostro segreto durante l'alterco, affinché non ti odi, divenga tuo nemico e commetta (così) un grande peccato a causa tua, perché parlerà spesso di te con menzogne e si affaccenderà intorno a te nel male, avendo ricevuto il veleno da te].  
[6] Ma se negherà, perché si vergogna di essere convinto, lascialo in pace senza convincerlo; ché colui che nega (in queste condizioni di spirito), si é pentito di averti fatto del male: avrà timore e starà in pace (con te).  
[7] Se poi é spudorato e insiste nel male, anche in questo caso perdonagli di cuore e lascia la vendetta a Dio.

VII.

[1] E se a uno le cose vanno meglio che a voi, non ve ne addolorate, ma pregate per lui, perché gli vadano perfettamente. Ché questo é vantaggioso per voi.  
[2] E se uno si innalza ancora di più, non invidiatelo, ricordando che ogni essere vivente deve morire. Piuttosto, offrite inni al Signore, che é quello che dà i beni e ciò che é utile a tutti gli uomini.  
[3] Cerca la volontà di Dio: Egli ti illuminerà e darà pace alla tua volontà.  
[4] Se poi uno arricchisce col male, come Esaù, il fratello di mio padre, non invidiatelo. Aspettate il tempo del Signore:  
[5] Egli può togliere questi beni con sventure, o lasciarli, se il possessore si é pentito, o ancora, se non si pente, può lasciarglieli per una punizione eterna.  
[6] Chi é povero e senza invidie e in tutto rende grazie al Signore, questi é il più ricco di tutti, perché non ha la fatica cattiva degli uomini.  
[7] Cacciate, dunque, l'odio dalle anime vostre e amatevi tra di voi con rettitudine di cuore.

VIII.  

[1] Dite queste cose anche voi ai vostri figli, perché onorino Levi e Giuda, in quanto é da essi che il Signore, per voi, farà sorgere la salvezza per Israele.  
[2] Io ho saputo che i vostri figli si staccheranno da loro alla fine dei tempi e staranno lontani dal Signore con ogni malvagità, cattiveria e corruzione".  
[3] Dopo essersi riposato un po' riprese: "Figlioli miei, obbedite a vostro padre e seppellitemi vicino ai miei padri".  
[4] Stesi i suoi piedi, si addormentò in pace.  
[5] Cinque anni dopo lo trasportarono a Hebron e lo seppellirono coi suoi padri.