Scrutatio

Sabato, 18 maggio 2024 - San Giovanni I papa ( Letture di oggi)

Testamento di Zabulon

Testamento dei dodici patriarchi

Testamento di Zabulon
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I.

[1] Copia delle parole di Zabuloné che egli lasciò in testamento ai suoi figli, quando aveva centoquattordici anni, due anni dopo la morte di Giuseppe.  
[2] Disse loro: "Ascoltatemi, figli di Zabuloné fate attenzione alle parole di vostro padre.  
[3] Io, Zabuloné nacqui come buon regalo per i miei genitori: quando infatti nacqui, mio padre diventò ricchissimo in pecore e bovi; fu quando ebbe la sua parte con l'affare dei bastoni variegati.  
[4] Non ho coscienza d'aver peccato durante la mia vita, se non col pensiero. 5] Non ricordo di aver commesso peccato, se non quello che commisi per ignoranza contro Giuseppe, quando fui fermo a consigliare ai miei fratelli di non raccontare a mio padre l'accaduto.
[6] Ma piansi di nascosto per Giuseppe; infatti avevo paura dei miei fratelli, perché si erano messi d'accordo che chi avesse svelato il segreto sarebbe stato ucciso.  
[7] Ma quando vollero ucciderlo, li scongiurai piangendo a non commettere quel peccato.

II.  

[1] Simeone e Gad andarono da Giuseppe per ucciderlo, ed egli disse loro:  
[2]Abbiate pietà di me, fratelli miei, abbiate compassione delle viscere di Giacobbe, nostro padre. Non alzate le vostre mani a versare sangue innocente, perché io non ho peccato contro di voi.  
[3] E se anche avessi peccato, rimproveratemi, fratelli miei, ma non alzate la vostra mano contro di me, per amore di Giacobbe vostro padre.  
[4] Quando ebbe detto queste parole, mi commossi, il mio fegato si versò e si gonfiò tutto l'intimo delle mie viscere.  
[5] Piansi con Giuseppe e il mio cuore batteva forte e tremavano tutte le giunture del mio corpo. Non potevo più reggermi.  
[6] Giuseppe, quando vide che piangevo insieme con lui e che quelli si facevano avanti per ucciderlo, si rifugiò dietro di me scongiurandoli.  
[7] Frattanto Ruben, alzatosi, disse: Suvvia, fratelli miei, non uccidiamolo, ma piuttosto gettiamolo in una di queste cisterne secche, che i nostri padri hanno scavato, senza trovare acqua.  
[8] Per questo infatti il Signore ha impedito che ci venisse l'acqua, perché potessero essere di salvezza a Giuseppe.  
[9] E fecero così fino a quando lo vendettero agli ismaeliti.

III.  

[1] Il prezzo della sua (vendita), figlioli miei, non lo toccai.  
[2] Simeone, Gad e altri sei nostri fratelli, preso il denaro della sua (vendita), ci comprarono calzari per sé, per le loro donne e per i loro figli, dicendo:  
[3] Non mangiamo del prezzo della vendita, perché é prezzo del sangue del nostro fratello; piuttosto calpestiamolo in ogni modo, perché aveva detto di regnare sopra di noi. Staremo a vedere che vogliono dire i suoi sogni.  
[4] Per questo sta scritto nella Legge di Mosé: Chiunque non voglia suscitare una discendenza a suo fratello, gli si tolga un calzare e gli si sputi in faccia.  
[5] I fratelli di Giuseppe non volevano la vita del loro fratello e il Signore tolse loro il calzare che avevano portato contro il loro fratello Giuseppe.  
[6] Infatti, quando giunsero in Egitto, i servi di Giuseppe tolsero loro i calzari fuori dalla porta, e così si prostrarono davanti a Giuseppe, come si é soliti davanti al re faraone.
[7] Non soltanto si prostrarono davanti a lui, ma appena si furono inginocchiati davanti a lui, furono coperti di sputi, e disonorati da parte degli egiziani,  
[8] perché avevano sentito dire che cosa gli avevano fatto di male.

IV.  

[1] Dopo che egli era già stato gettato nella cisterna, i miei fratelli si misero a sedere per mangiare.  
[2] Ma io, pieno di compassione per Giuseppe, non mangiai. Nemmeno Giuda mangiava con loro, perché faceva la guardia alla cisterna: temeva che Simeone e Gad balzassero dentro per ucciderlo.  
[3] Vedendo che non mangiavo nemmeno io, mi dettero l'incarico di custodirlo finché non fosse stato venduto.  
[5] Giunto Ruben e sentito dire che (Giuseppe) era stato venduto durante la sua assenza, stracciò la sua veste e si lamentò dicendo:Come potrò guardare il volto di mio padre Giacobbe?.  
[6] Preso il denaro, corse dietro ai mercanti, ma non trovò nessuno. Quelli avevano lasciato la via grande, per fare una scorciatoia attraverso il territorio dei Trogloditi.  
[7] Quel giorno non mangiò pane. Avvicinatosi a lui, Dan gli disse:  
[8]Non piangere e non affliggerti; ho trovato che cosa diremo a nostro padre.  
[9] Uccideremo un capretto e macchieremo il vestito di Giuseppe. Poi lo manderemo a Giacobbe dicendo: Ä Riconosci se é il vestito di tuo figlio Ä.  
[10] Infatti avevano tolto a Giuseppe il suo vestito, quando lo vendettero, e gliene avevano messo un altro da schiavo.  
[11] Il vestito l'aveva preso Simeone e non voleva darlo, perché avrebbe voluto ammazzarlo con la spada ed era adirato per non averlo ucciso.  
[12] Allora tutti insorgemmo a dirgli che, se non avesse dato il vestito, avremmo detto a nostro padre che lui solo aveva commesso quel male in Israele.  
[13] Così glielo dette e fecero come aveva proposto Dan

V.  

[1] E ora, figlioli miei, vi ordino di osservare i comandamenti del Signore, di esercitare la misericordia verso il prossimo e la compassione verso tutti, non solo verso gli uomini, ma anche verso gli esseri senza ragione.  
[2] Per questo il Signore mi benedisse. Tutti i miei fratelli si ammalarono e io solo scampai, perché il Signore conosce l'intenzione di ognuno.  
[3] Abbiate, dunque, la misericordia nelle vostre viscere, perché se (uno) fa qualcosa al suo prossimo, il Signore si comporterà con lui allo stesso modo.
[4] Anche i figli dei miei fratelli si ammalarono e morirono a causa di Giuseppe, perché non ebbero misericordia nelle loro viscere. I miei figli invece la scamparono senza ammalarsi, come sapete.  
[5] Quando fui nella terra di Canaané lungo il mare, io pescavo per Giacobbe, mio padre. E per quanto a molti capitassero sventure sul mare, io restai senza danni.

 VI.
 
[1] Io, dunque, fui il primo a fare una nave, per navigare sul mare, perché il Signore mi dette sapienza e scienza di esso.  
[2] Io gli adattai dietro un pezzo di legno e stesi una vela a un altro legno messo diritto nel mezzo della nave.  
[3] Con questa io passavo da una spiaggia all'altra, pescando pesci per la casa di mio padre, fin quando non giungemmo in Egitto.  
[7] Feci, dunque, il pescatore per cinque anni.  
[8] D'estate pescavo e d'inverno facevo il pastore insieme coi miei fratelli.

VIII

[4] Quando arrivammo in Egitto, Giuseppe non ci serbò rancore.  
[5] Anche voi, figlioli miei, tenete presente il suo esempio e amatevi gli uni gli altri; nessuno tenga conto del male nei riguardi del fratello.  
[6] Ché quest'atteggiamento divide l'unità e disperde ogni stirpe; turba l'anima e distrugge il volto.

IX.  

[1] Fate attenzione alle acque: quando procedono tutte insieme, trascinano pietre, legni, terra e sabbia.  
[2] Ma se si dividono in molti rami, la terra le assorbe e diventano insignificanti.  
[3] Anche voi, se vi dividerete, sarete così.  
[4] Non dividetevi, dunque, in due teste. Perché tutto ciò che ha fatto il Signore ha una sola testa. Egli ha dato due spalle, due mani, due piedi, ma tutte quante le membra obbediscono alla testa, che é una.  
[5] Ho conosciuto nello scritto dei miei padri che vi dividerete in Israele, seguirete due regni diversi; commetterete ogni abominazione, adorerete ogni idolo.  
[6] Così i vostri nemici vi porteranno via prigionieri, e dimorerete fra i popoli con molte malattie e tribolazioni.  
[7] Dopo di ciò, ricordandovi del Signore, vi pentirete. Egli vi ricondurrà in patria, perché é misericordioso e compassionevole. Non tiene conto del male contro i figli degli uomini, perché sono carne e sono ingannati nelle loro azioni malvagie.
[8] Dopo di ciò, sorgerà per voi il Signore stesso, luce di giustizia. Ritornerete alla vostra terra e Lo vedrete in Gerusalemme attraverso il Suo nome santo.  
[9] Ma di nuovo con la malvagità delle vostre opere Lo irriterete. Da Lui sarete rigettati fino al tempo della fine.

X.  


[1] E ora, figlioli miei, non vi addolorate, perché sto morendo; né vi abbattete, perché sono alla fine.  
[2] Io risorgerò di nuovo in mezzo a voi, come un capo in mezzo ai suoi figli; gioirò in mezzo alla mia tribù, a quanti avranno osservato la Legge del Signore e i comandamenti di Zabuloné loro padre.  
[3] Contro gli empi il Signore scaglierà il fuoco eterno e li distruggerà per sempre.  
[4] Io ora mi affretto verso il mio riposo, come i miei padri.  
[5] Voi temete il Signore, Dio nostro, con tutta la vostra forza, per tutti i giorni della vostra vita".  
[6] Detto ciò, si addormentò di un sonno bello. I suoi figli lo posero in un sarcofago. Poi lo portarono a Hebroné dove lo seppellirono insieme coi suoi padri.