Testamento di Issacar
Testamento dei dodici patriarchi

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I.
[1] Copia delle parole di Issacar. Chiamati i suoi figli, disse: "Ascoltate, figlioli, Issacar, vostro padre, porgete orecchio alle parole dell'amato del Signore.
[2] Fui generato come quinto figlio a Giacobbe in ricompensa delle mandragole.
[3] Infatti, Ruben, mio fratello, aveva portato delle mandragole dal campo, ma Rachele, andatagli incontro, le prese.
[4] Ruben si mise a piangere e alla sua voce uscì Lea, mia madre.
[5] Queste mele erano profumate, quali produce la terra di Haran in alto, sotto a un precipizio d'acqua.
[6] Disse Rachele:Non te le do, ma le voglio tenere in luogo dei figli.
[7] Le mele, dunque, erano due. Disse Lea:Ti basti avermi preso il marito. Non mi prenderai anche queste?.
[8] Le disse Rachele:Prenditi Giacobbe per questa notte in luogo delle mandragole di tuo figlio.
[9] Le rispose Lea: Giacobbe é mio, perché io sono la sposa della sua giovinezza.
[10] Disse Rachele:Non vantarti e non gloriarti, perché egli fu fidanzato a me prima che a te, e per amor mio servì nostro padre per quattordici anni.
[11] E se l'inganno non fosse cresciuto sopra la terra e la malvagità degli uomini non si fosse estesa, tu non saresti a guardare il volto di Giacobbe.
[12] Tu infatti non sei sua moglie, ma al posto mio fosti introdotta presso di lui con l'inganno.
[13] Mio padre mi ingannò e quella notte mi tenne lontano. Fece in modo che Giacobbe non mi vedesse, perché se ci fossi stata, non gli sarebbe capitato questo.
[14] Ma per le mandragole ti presto per una notte Giacobbe.
[15] Giacobbe conobbe Lea, che concepì e mi generò. Per questo compenso fui chiamato Issacar.
II.
[1] Allora, dunque, apparve a Giacobbe un angelo del Signore, il quale gli disse che Rachele avrebbe avuto dei figli, perché aveva disprezzato l'unione carnale e aveva scelto la continenza.
[2] E se mia madre Lea non avesse dato le due mele in cambio dell'unione carnale, avrebbe avuto otto figli; per questo invece ne fece sei e Rachele partorì gli altri due, perché il Signore aveva volto il Suo sguardo su di lei per l'affare delle mandragole.
[3] Aveva visto infatti che lei si voleva unire con Giacobbe per i figli e non per il piacere.
[4] Anche il giorno dopo, di nuovo, cedette Giacobbe. Per l'affare delle mandragole, dunque, il Signore esaudì Rachele.
[5] Per quanto poi le desiderasse, non le mangiò, ma le offrì nel tempio del Signore, portandole al sacerdote che c'era in quel tempo.
III.
[1] Quando, dunque, diventai adulto, figlioli miei, mi comportai con rettitudine di cuore e feci il contadino per mio padre e per i miei fratelli e portavo frutti dai campi.
[2] Mio padre mi benediceva, vedendo che mi comportavo in semplicità davanti a lui.
[3] Non ero intrigante nel mio comportamento, non invidioso né malevolo verso il mio prossimo.
[4] Non ho mai calunniato nessuno, né di alcuno ho biasimato la vita.
[5] A trentacinque anni mi sposai, perché la fatica aveva distrutto (ormai) la mia forza e io non pensavo (più) al piacere della donna, ma il sonno mi veniva a causa della fatica.
[6] Mio padre era sempre contento della mia semplicità, perché offrivo ogni primizia al Signore attraverso il sacerdote, e poi anche a mio padre.
[7] E il Signore raddoppiava i Suoi beni nelle mie mani. E anche mio padre Giacobbe capì che il Signore aiutava la mia semplicità.
[8] Infatti nella semplicità del mio cuore offrivo tutto (ciò che veniva) dai beni della terra ai poveri e agli afflitti.
IV.
[1] E ora ascoltatemi, figlioli, e comportatevi con la semplicità del vostro cuore, perché ho capito che é in questa che si fonda tutta la benevolenza del Signore.
[2] Il semplice non desidera l'oro, né defrauda il prossimo; non desidera cibi numerosi, né vuole una veste diversa.
[3] Non desidera di vivere a lungo, ma solo accetta la volontà di Dio.
[4] Nemmeno gli spiriti dell'inganno hanno su di lui nessuna forza, perché sa non essere sensibile alla bellezza femminile,
[per non contaminare col turbamento il suo animo].
[5] La gelosia non entrerà nei suoi pensieri,
[la malevolenza non distrugge la sua anima] né, con l'avidità, la confusione nell'animo.
[6] Egli si comporta con semplicità d'animo e tutto guarda con rettitudine di cuore, senza lasciare che i suoi occhi divengano cattivi per l'inganno del mondo, affinché non veda i comandamenti di Dio trasgrediti.
V.
[1] Osservate, dunque, figlioli miei, la Legge di Dio, e acquistate la semplicità, comportatevi con schiettezza, non immischiatevi negli affari del prossimo.
[2] Ma amate piuttosto il Signore e il prossimo. Abbiate misericordia del povero e del malato.
[3] Piegate la vostra spalla al lavoro dei campi e coltivateli secondo ogni cultura, offrendo doni al Signore con rendimento di grazie.
[4] Perché il Signore vi benedirà per mezzo delle primizie dei frutti della terra, come ha fatto con tutti i suoi santi da Abele fino ad ora.
[5] A voi infatti non é concessa nessun'altra parte, se non (quella) del grasso della terra, i cui frutti (si ottengono) a prezzo di fatica.
[6] Infatti anche mio padre Giacobbe mi benedisse con le benedizioni della terra e delle primizie.
[7] Anche Levi e Giuda furono glorificati dal Signore perfino in mezzo ai figli di Giacobbe. Il Signore fissò per loro un'eredità: a Levi dette il sacerdozio, a Giuda il regno.
[8] Ubbidite, dunque, a loro e comportatevi secondo la semplicità di vostro padre. [Ma a Gad fu concesso di distruggere per Israele la pirateria che si andava affermando].
VI.
[1] Io so, figlioli miei, che negli ultimi tempi i vostri figli abbandoneranno la semplicità, si attaccheranno all'avidità, e, messa da parte la schiettezza, si avvicineranno alla malvagità. Abbandonando i comandamenti del Signore, si attaccheranno a Beliar.
[2] Messa da parte l'agricoltura, seguiranno i loro pensieri cattivi; saranno dispersi tra le genti e saranno schiavi dei loro nemici.
[3] Voi, dunque, dite queste cose ai vostri figlioli, affinché, se peccano, ritornino presto al Signore,
[4] perché é misericordioso e li libererà, facendoli tornare nella loro terra.
VII.
[1] Io ho centoventidue anni e non ho conosciuto in me peccato da morire.
[2] Eccetto mia moglie, non ho conosciuto altra donna. Non ho commesso impudicizia, alzando i miei occhi.
[3] Vino fino allo smarrimento non ho bevuto; nessuna cosa bella del prossimo ho desiderato.
[4] Inganno non c'é stato nel mio cuore, menzogna non é uscita dalle mie labbra.
[5] Con chiunque soffrisse, ho gemuto, e col povero ho spartito il mio pane. Non ho mangiato da solo; non ho spostato confini. Piamente mi sono comportato in tutti i miei giorni; ho custodito la verità.
[6] Il Signore ho amato e ogni uomo con tutto il mio cuore.
[7] Fate questo anche voi, figlioli miei, e ogni spirito di Beliar fuggirà da voi, né alcuna opera di uomini malvagi avrà potere su di voi. Ogni bestia selvaggia sottometterete, perché avrete con voi il Dio del cielo e della terra, se procederete con gli uomini in semplicità di cuore.
[8] Ordinò loro che lo portassero a Hebron e lì lo seppellissero, insieme coi suoi padri.
[9] Stese le sue gambe, in buona vecchiezza si addormentò nel sonno eterno.