Testamento di Simeone
Testamento dei dodici patriarchi

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[1] Copia delle parole di Simeone, che disse ai suoi figli prima di morire, quando aveva centoventi anni, e al tempo in cui morì suo fratello Giuseppe.
[2] Quando Simeone si ammalò, vennero a fargli visita i suoi figli. Fattasi forza, si mise a sedere, li baciò e disse:
II.
[1] "Ascoltate, figlioli miei, Simeone, vostro padre. Voglio dirvi che cosa tengo nel mio cuore.
[2] Nacqui da Giacobbe, secondo figlio a mio padre, e mia madre Lia mi chiamò Simeone, perché il Signore aveva ascoltato la sua preghiera.
[3] Io ero fortissimo, non avevo paura ad agire non temevo nulla
[4] il mio cuore era forte, il mio fegato irremovibile, le mie viscere senza compassione
[5] Perché anche il coraggio é dato agli uomini dall'Altissimo, sia quello dello spirito, sia quello fisico].
[6] Quando ero giovane, ero molto invidioso di Giuseppe, perché mio padre lo amava più di tutti gli altri.
[7] Indurii il mio fegato contro di lui, da ammazzarlo, perché il signore dell'inganno e lo spirito dell'invidia mi aveva accecato la mente, cosicché non lo potevo più guardare come fratello, né risparmiare mio padre, Giacobbe.
[8] Ma il suo Dio e Dio dei nostri padri mandò il suo angelo e lo protesse dalle mie mani.
[9] Quando andai a Sichem a portare unguenti per i greggi e Ruben (andò) a Dothaim, dove erano tutti i nostri strumenti e le nostre provviste, mio fratello Giuda lo vendette agli Ismaeliti.
[10] Quando Ruben lo seppe, se ne addolorò, ché avrebbe voluto riportarlo al padre.
[11] Io, invece, quando seppi la cosa, mi adirai contro Giuda, perché lo aveva lasciato andare vivo: per cinque mesi restai adirato contro di lui.
[12] Ma il Signore mi tenne legato e mi impedì di usare le mani, perché la mia mano era diventata per sette giorni mezza secca.
[13] Allora io riconobbi, figlioli, che ciò mi era capitato a causa di Giuseppe. Feci penitenza e piansi; pregai il Signore Iddio che la mia mano guarisse e fossi libero da ogni contaminazione e invidia, nonché da ogni stoltezza.
[14] Riconobbi infatti di aver meditato un'azione cattiva davanti al Signore e davanti a Giacobbe mio padre, a causa di Giuseppe mio fratello, perché lo avevo invidiato.
III.
[1] E ora, figlioli miei, ascoltatemi e guardatevi dallo spirito dell'inganno e dell'invidia.
[2] Perché anche l'invidia domina tutta la mente dell'uomo e non lo lascia né mangiare, né bere, né fare nulla di buono.
[3] Ma sempre gli suggerisce di eliminare l'invidiato; solo che l'invidiato fiorisce sempre, mentre chi invidia appassisce.
[4] Per due anni nel timore del Signore mortificai l'anima mia col digiuno. E riconobbi che la liberazione dall'invidia si produce attraverso il timore di Dio.
[5] Se uno infatti si rifugia nel Signore, lo spirito cattivo fugge via da lui, e la sua mente diventa leggera.
[6] Finisce con l'avere misericordia dell'invidiato e condivide i sentimenti di coloro che lo amano: così si libera dall'invidia.
IV.
[1] Poiché mio padre mi vedeva taciturno, mi interrogava sui miei sentimenti: io gli dicevo che avevo il fegato gonfio.
[2] Soffrivo infatti più di tutti, perché il colpevole ero io della vendita di Giuseppe.
[3] Quando poi andammo in Egitto e mi mise in prigione come spia, riconobbi che soffrivo giustamente e non mi ribellai.
[4] Giuseppe era buono ed aveva in sé uno spirito di Dio; era compassionevole e misericordioso, non si ricordò del male che gli avevo fatto, ma mi amò insieme coi miei fratelli.
[5] Guardatevi, dunque, figlioli miei, da ogni gelosia ed invidia e comportatevi in semplicità di cuore, perché Dio conceda anche a voi grazia, onore e benedizione, sulle vostre teste, come avete visto che é capitato a Giuseppe.
[6] Giorno dopo giorno, mai ci rinfacciò quel che era successo, ma ci amò come la sua anima e ci onorò più dei suoi figli, donandoci ricchezza, bestiame e prodotti della terra.
[7] Anche voi, figlioli miei, amate ciascuno il suo fratello in bontà di cuore, così lo spirito dell'invidia starà lontano da voi.
[8] Esso rende l'anima crudele, distrugge il corpo alla volontà offre ira e guerra incita al sangue <....>. conduce la mente alla ribellione all'anima produce turbamento al corpo tremore.
[9] Anche durante il sonno gli appare una qualche gelosia cattiva che lo divora, sconvolge la sua anima con l'aiuto di spiriti malvagi, mette in agitazione il suo corpo, fa svegliare la mente tutta confusa: appare agli uomini come spirito malvagio e venefico.
V.
[1] Per questo Giuseppe era d'aspetto florido e bello, perché in lui non abitava nulla di cattivo. Infatti il volto tradisce il turbamento dello spirito.
[2] E ora, figlioli miei, rendete buoni i vostri cuori davanti al Signore, rendete piane le vostre vie davanti agli uomini; così troverete grazia davanti al Signore e agli uomini
[3] Guardatevi, dunque, dall'impudicizia, perché l'impudicizia é madre dei mali separandoci da Dio e avvicinandoci a Beliar.
[4] Io ho visto infatti nei caratteri del libro di Enoc, che i vostri figli periranno a causa dell'impudicizia e con la spada faranno ingiustizia ai figli di Levi.
[5] Ma di fronte a Levi non potranno reggere, perché egli combatterà la guerra del Signore e vincerà ogni vostro assalto.
[6] Saranno dispersi a piccoli gruppi in mezzo a Levi e a Giuda e fra di voi non ci sarà più nessuno che tenga il potere, come ha profetizzato anche nostro padre nelle benedizioni.
VI.
[1] Ecco, vi ho detto tutto, per poter essere innocente del vostro peccato.
[2] Se vi toglierete di dosso l'invidia e ogni durezza di cuore, come rosa fioriranno le mie ossa in Israele, come giglio la mia carne in Giacobbe. Il mio profumo sarà come profumo del Libano, si moltiplicheranno dei santi usciti da me, per tutti i tempi dei tempi i loro rami si estenderanno per ampio tratto.
[3] Allora perirà la discendenza di Canaan e resto non ci sarà in Amalek. Periranno tutti i Cappadoci, tutti i Khettei scompariranno.
[4] Allora verrà meno la terra di Cam e tutto il popolo perirà. Allora tutta la terra sarà libera dal tumulto e tutta la distesa sotto il cielo dalla guerra.
[5] Allora Sem sarà glorificato, perché il Signore Iddio, il Grande d'Israele, apparirà sulla terra
[come uomo] per salvare in sé Adamo.
[6] Allora tutti gli spiriti dell'inganno saranno calpestati, e gli uomini domineranno gli spiriti malvagi.
[7] Allora io risorgerò nella gioia e benedirò l'Altissimo per le sue meraviglie,
[perché Dio, prendendo un corpo e mangiando insieme con gli uomini, li ha salvati].
VII.
[1] E ora, figlioli miei, ubbidite a Levi e a Giuda, non ribellatevi a nessuna di queste due stirpi, perché da esse sorgerà per noi la salvezza di Dio.
[2] Infatti il Signore farà sorgere da Levi[come] un Sommo Sacerdote e da Giuda [come] un re [Dio e uomo]. Così salverà [tutti i popoli] e il popolo di Israele.
[3] Per questo io vi ordino di ordinare anche voi ai vostri figli di osservare questi comandamenti al loro tempo".
VIII.
[1] Quando Simeone ebbe finito di fare queste raccomandazioni ai suoi figli, si addormentò coi suoi padri, all'età di centoventi anni.
[2] Lo deposero in un sarcofago di legno, per poi riportare le sue ossa in Hebron. Le riportarono di nascosto durante la guerra egiziana.
[3] Gli egiziani conservarono le ossa di Giuseppe nelle tombe reali,
[4] perché gli indovini avevano detto loro che, se le ossa di Giuseppe fossero uscite (dall'Egitto), vi sarebbero state su tutta la regione oscurità e tenebra e grandi sciagure per gli egiziani, cosicché nessuno, nemmeno con una lampada, avrebbe riconosciuto suo fratello.
IX.
[1] I figli di Simeone piansero il loro padre. Restarono in Egitto fino ai giorni del loro esodo con Mosé.