Scrutatio

Mercoledi, 24 aprile 2024 - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi)

Bethel


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L'antica Luz (Gen. 28, 19) dei Cananei, B. (= «casa di El» o «casa di Dio») fu cara agli Ebrei per il ricordo di Abramo (Gen. 12, 8; 13, 3) e di Giacobbe (ibid. 28: la celebre visione della scala dalla terra al cielo; 31, 13,; 35 16). Conquistata con astuzia dalle tribù Efraim-Manasse (Iudc. l, 22), appartenne ad Efraim (Ios. 16, 2; 18, 12). Per qualche tempo, forse, ospitò l'arca (Iudc. 20, 27). Ieroboam I sfruttò la devozione d'Israele per B., erigendovi il vitello e facendone il più celebre contraltare del tempio di Gerusalemme (1Reg. 12, 29 ss.). Al tempo di Elia ed Eliseo, fiorisce a B. una «scuola di profeti» (2Reg. 2). Iehu fece di B. il centro del culto nazionale: «santuario del re» (Am. 7); che finì nell'idolatria; culto condannato da Amos ed Osea, i quali applicano a B. il nome ingiurioso Bethawen «casa del niente» (Am. 5, 5; Os 4, 5; 5, 8; 10, 5). Dopo la rovina del regno settentrionale (722 a. C.), apparterrà alla Giudea (Esd. 2, 28; Neh. 7, 22). Nei papiri di Elefantina B. ricorre in nomi di false divinità ('asim.beth-'l, 'anath·beth'el), dove sta per lo stesso El, come più tardi «cielo») sta per Dio stesso (cf. «regno dei cieli») = «regno di Dio»).

B. è l'attuale Beitin, a 19 Km. a nord di Gerusalemme. Gli scavi americani del 1928 e 1934 hanno rivelato la sua esistenza fin dal XXI sec.; ceramiche e costruzioni del Bronzo II (2000-1600) e una città del Bronzo III (1600-1200). I resti di un grande incendio (sec. XIII) indicherebbero la conquista giudaica (Vincent, in RB, 1935, p. 601, e 1937, pp. 262- 65); ma Iudc. 1, 22.26 parla solo della conquista di B., non di incendio e distruzione. Tracce evidenti han lasciato le distruzioni del 587 a. C. ad opera dei Caldei, e la ricostruzione nel periodo Persiano. Nel 160 a. C. Bacchide fortificò B. per sorvegliare la Giudea (I Mach. 9, 50).
[F. S.]

BIBL. - F. M. ABEL, Géographie de la Palestine, II, 2a ed., Parigi 1938, p. 260 s.; L. HENNEQUIN, in DBs, (Fouilles), II, col. 375 ss.; A. NEHER, Amos, Parigi 1950, pp. 20- 33. 196 ss. 219 s.

Autore: Mons. Francesco Spadafora
Fonte: Dizionario Biblico diretto da Francesco Spadafora