Scrutatio

Mercoledi, 24 aprile 2024 - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi)

Teologia biblica


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La Teologia, cioè quella scienza che, ope Revelationis, tratta di Dio e delle creature riferite a Lui, non può essere che una. Questa unità risalta ancora di più quando si ricordi che l'oggetto formale quod e sub quo della Teologia è soltanto uno. Oggi però la Teologia si divide in molte branche: è questione di metodo d'insegnamento, di divisione di materia. Anche i documenti pontifici quando parlano delle diverse divisioni della Teologia non intendono sezionare la Teologia, ma si riferiscono soprattutto al metodo d'insegnamento nelle Scuole.

Oggi la Teologia si suol dividere per:
A) Metodo:
Positiva (biblica, storica) - Scolastica -Positiva-Scolastica.
B) Oggetto o Materia: Dommatica e Morale.

Da questo schema, che tralascia le suddivisioni, si vede subito che la teologia biblica è soltanto una parte della Teologia. Il lector benevolus lo ricordi, perché per i protestanti la teologia biblica è tutta la teologia. L'* premesso alle opere cattoliche, nella bibliografia, ha un valore fondamentale in opere di Teologia. Si ricordi pure che per una trattazione completa di una tesi teologica bisogna provarla Scriptura, Traditione et Ratione. La suddetta divisione si è accentuata qualche secolo addietro, cioè al sec. XVIII, quando l'Esegesi e la Teologia erano in piena decadenza. Sarebbe assurdo trovare una simile divisione presso i Padri o i Dottori Scolastici. Questi erano dei grandi Esegeti e dei grandi Teologi.

Poiché la Bibbia sacra si divide in AT e NT, ne segue una teologia dell'AT e una teologia del NT. Ma anche qui si ricordi che la s. Scrittura per la Chiesa è un quid unum, indivisibile per l'origine, per il divino autore ispiratore e tutti i testi essendo ispirati, hanno uguale valore probativo. Ma una divisione in teologia anticotestamentaria e neotestamentaria è lecita, perché sappiamo che la Rivelazione è stata progressiva. Nello stesso sec. XVIII apparvero le prime «teologie bibliche». Erano una storia dei fatti e delle dottrine dell'AT e NT. Di questo tipo storico sono le teologie dei protestanti Schmid (1838), Ch. Baur (1364), B. Weiss (1880), Holtzmann (1897), Bovon (1902) e quelle cattoliche di Scholz (1861), Zschokke (1877 ss.) e di Hetzenauer (1908). Simili a queste teologie bibliche, a carattere storico, sono le opere che s'intitolano «Storia della Religione d'Israele».

Un altro tipo di teologia biblica è quella di F. Ceuppens (1938 ss.). È un catalogo di testi commentati criticamente ed esegeticamente seguendo l'ordine dei vari Trattati di Teologia (De Deo Uno - De Deo Trino -De Redemptore).
Le teologie bibliche più recenti sono una sintesi dei temi teologici contenuti in uno o più autori sacri, senza seguire l'ordine dei Trattati di Teologia. Volume classico di questo genere è la Théologie de St. Paul di F. Prat. Seguono questo schema le teologie dei cattolici Heinisch, van Imschoot, Meinertz e Bonsirven. Lo schema di queste teologie è il seguente: AT: Dio e i suoi attributi; l'uomo; Dio e l'uomo; Messianismo; Escatologia; la Salvezza; NT: il Regno di Dio nei Sinottici; Gesù: la sua Persona, il suo messaggio, la sua opera; la comunità primitiva; Paolo; i tempi apostolici. A questo ultimo tipo di teologia bisogna aggiungere i «temi biblici», cioè quegli studi monografici su determinati punti della dottrina antica e neotestamentaria.

Queste opere di teologia biblica dimostrano che c'è stato un progresso nello studio: da una specie di storia della religione d'Israele, all'enchiridion locorum S. Scripturae raggruppati in temi o secondo i Trattati di Teologia, alla sintesi del pensiero degli autori sacri. Ma questi studi non sono la teologia biblica; ne sono soltanto il materiale previo e necessario. E giustamente oggi il problema è ancora aperto sul metodo e sul carattere e sul contenuto della teologia biblica.
La teologia biblica non è l'esegesi né la Teologia. L'esegesi studia analiticamente i testi particolari servendosi di criteri storici e filologici, mentre la teologia biblica mira alla sintesi, è una esegesi teologica dei dati rivelati fatta da un credente. La teologia biblica si distingue pure dalla Teologia in quanto quella si serve soltanto di dati scritturistici, mentre la Teologia considera anche la Tradizione, si serve del raziocinio e implica alcune categorie filosofiche.

Perciò la teologia biblica è quella disciplina teologica che tratta il suo oggetto formale attinto solo dalla s. Scrittura, mediante l'esegesi e la critica. Ecco come la definisce, nell'articolo citato (pag. 178), il Peinador: «È quella disciplina teologica che intende penetrare il senso profondo e plenario della Scrittura, realizzando le sue sintesi entro i temi e le categorie della stessa Scrittura».

BIBL. - Nella rivista Biblica nell'Elenchus bibliographicus c'è una rassegna annuale degli studi sulla Teologia biblica. Una bibliografia molto succinta, ma pratica si può vedere nell'opera: G. S. GLANZMAN S. J. e J. A. FITZMYER S. J. An Introductory Bibliography for the Study of Scripture, Westminster U.S.A. 1961, pp. 79-86.

Fonte: Dizionario Biblico diretto da Francesco Spadafora