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Sabato, 20 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Aramei


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Abitanti dell'Aram che nel V. T. designa sia la Mesopotamia settentrionale, sia la Siria. Per la Mesopotamia, (la regione bagnata dall'Eufrate e dal Habur), l'espressione biblica più usuale è Aram-Naharajim (Gen. 24, 10; Deut. 23, 5; Iudc. 3, 8; I Par. 19, 6 ecc.) e cioè: la regione aramea dei due fiumi. Tale espressione è, a volte sostituita con Paddan-Aram (Gen. 25, 19; 31, 20 ecc.) che denota direttamente la regione di Harran, soggiorno dei Patriarchi prima dell'entrata in Canaan. L'espressione Naharajim quale designazione della Mesopotamia settentrionale ricorre in documenti egiziani fino dai tempi di Tutmosis I (ca. 1500 a. C.) sotto la forma di Nahrin, che nelle tavolette d'El-Amarna sta per Mitanni.

Come designazione della Siria, Aram ricorre sempre unito a una più stretta specificazione geografica, come Aram-Sobah (2Sam 10, 6), Aram-Rehòb (ibid.), Aram- Dammeseq (2Sam 8, 5).

Un'iscrizione di Teglatfalasar I (1114-1976) confermata più tardi dal monolito di Assurnasirpal II (884-859) unita ad altri dati storici ci inducono a ritenere la comparsa degli Aramei strettamente collegata a un grande afflusso di nomadi: i Sutu e Ahalamu (probabilmente: nomadi e confederati) ricordati in iscrizioni fin dai tempi di Rim-sin (1750 ca. a. C.). Quanto al nome d'Aram poi, erroneamente per molto tempo lo si è ritenuto di data piuttosto recente: un'iscrizione dei tempi di Naram-Sin (ca. 2400 a. C.) e due tavolette della 3a dinastia di Ur (2070-1960 ca.) trovate nel famoso archivio di Drehem, lo contengono chiaramente.

L'ipotesi più plausibile addita qual luogo d'origine degli A. il deserto siro-arabico. Di là un'infiltrazione di nomadi si sarebbe diretta anzitutto verso le fertili regioni di Babilonia dove Kadasman-Harbe e successori non poterono impedire lo stabilirsi di tribù caldee. Quasi contemporaneamente altri gruppi nomadi con la stessa religione (culto del Dio lunare) e gli stessi costumi si vanno stabilendo nel nord: sono appunto questi che saranno chiamati A. L'affermazione biblica (Gen. 22) di una stretta parentela tra A. e Caldei è perfettamente confermata.

Staccatisi dai Caldei, gli A. si sono diretti verso l'Assiria premendo da sud-est nel tentativo di passare l'Eufrate e il Habur. Adad-Nirari I (1304-1273) li respinge, ma ai tempi di Salmanassar I (1272-1243) li troviamo stabiliti ai bordi dello stato Assiro contro il quale sono alleati con gli Hittiti. Teglatfalasar I li respinge in ben 28 campagne: dalla relazione di questo monarca rileviamo tuttavia come già allora gli A. fossero saldamente stabiliti in varie località. Il periodo di debolezza seguito in Assiria a Teglatfalasar I, se pure non fu provocato da nuove ondate d'A., ne favorì certo il consolidamento sulle posizioni raggiunte. Centri a. denominati dai capi tribù sorgono ovunque e in Mesopotamia, mentre viene completata la penetrazione a. in Siria. In Mesopotamia i centri più famosi sono Bit- Adini (Am. 1, 5; 2 Reg. 19, 12 ecc.) nella regione di Til Barsip sull'Eufrate, mentre verso le sorgenti del Habur, dagli scavi di Tell-Half si è potuto localizzare il grande centro di Bit- Bahiani. Contemporaneamente la penetrazione a. si va completando nella Babilonia dove poco più tardi Adad-apal-iddin I (1063-1042) viene detto espressamente "usurpatore a.". Nonostante tanti progressi gli A. restano però frazionati in tribù, in piccole città-stato: questo spiega la loro inefficienza come potenza politica e ne causerà presto la caduta. Con la ripresa assira, agli inizi del 1° millennio, da Adad-Nirari II a Salmanassar III, tutti gli staterelli a. di Mesopotamia verranno riassorbiti.

Più a lungo resistono i centri a. di Siria, in particolare Damasco, che dopo David poté svolgere una politica indipendente polarizzando gli altri centri a. vicini. Talvolta alleata e talvolta in guerra coi vicini stati d'Israele o di Giuda, Damasco resistette fino a quando Teglatfalasar III (745-727) la occupò uccidendone il re Rasin. Scompare allora completamente la potenza politica a., ma non l'influsso della sua lingua e cultura: questo continua accentuandosi, anzi, quando poco più tardi gli stretti parenti degli A., i Caldei, con Nabopolassar avranno instaurato la grande dinastia neo-caldea in Babilonia, l'aramaizzazione dell'Asia occidentale si andrà tanto sviluppando da essere totale già agl'inizi del periodo persiano.

Cultura e Religione. Il carattere fondamentale della cultura aramea fu indubbiamente la sua proprietà di assimilazione e fusione: priva di grande originalità doveva rispondere alla missione storica di una gente destinata a recare comprensione e compenetrazione a popoli in continuo antagonismo. Questo spirito sincretistico che fu senza dubbio favorito dall'organizzazione degli A. in piccole città-stato si rileva sia nell'arte, dove sono evidenti forti influssi mesopotamici (scavi di Tell-Halaf), Hittiti e Hurriti (scavi di Sam'al), e sia nella religione caratterizzata da un forte sincretismo mesopotamico-cananeo. Nella religione a. una divinità che sembra emergere è Hadad col figlio Ben-Hadad: Dio del temporale e della pioggia questa divinità assume anche altre funzioni. Divinità femminile appare Atagartis, Dea della fecondità. Di origine a. sembra anche il Dio Bethel tanto popolare dal secolo VI in poi. Profondamente radicato presso gli A. fu anche il culto del Dio Tammuz. Ma il più grande contributo culturale portato dagli A. fu la loro lingua (v.). Relazioni con gli Ebrei. - I primi contatti tra Ebrei e A. risalgono all'epoca dei patriarchi. Dopo la narrazione della permanenza di Giacobbe in Aram la Bibbia ha la sua prima frase a. (Gen. 31, 47), messa in bocca a Labano, zio di Giacobbe, residente a Harran. I discendenti stessi di Giacobbe si diranno (Deut. 26, 5) figli d'un a. errante. Lo spostamento dei Terakiti da Ur a Harran, come le principali vicende della vita dei primi patriarchi, quadrano perfettamente con quanto fonti storico-archeologiche ci dicono delle popolazioni a. Più tardi, prima dell'entrata in Canaan, gli Ebrei vengono in contatto con Balaam a. della Mesopotamia (Num. 22, 5). Al tempo dei Giudici (Iudic. 3, 8-10) gli Ebrei sembrano aver subito l'oppressione d'un gruppo a. comandato da un certo Kusan Risathaim: siamo allora nel periodo in cui la pressione assira obbliga tribù a. a spostarsi verso ovest in Siria dove gli A. vanno occupando le regioni più fertili fondandovi piccoli principati. Ai tempi di Saul e David pertanto, un potente stato a. segnalato a ovest dell'Eufrate è Aram-Sobah (1Sam 14, 47; 2Sam 8, 3-12 ecc.) che estese il suo dominio a nord fino a Hamath e a meridione fino a Berothai, l'odierna Bereitan a sud di Ba'al-bek. A prolungamento dell'Aram-Sobah è da collocarsi un altro stato Arameo ricordato in 2Sam 10, 6, Aram-Béth-Rehob, mentre tra l'Hermon e il lago di Hule andrebbe localizzato l'Aram-Ma'akah nominato in I Par. 19, 6; tutti questi stati Aramei si presentano (2Sam 10, 6-9) uniti contro David: nella lotta Sobah tiene le redini, ma è sconfitto. A questi stati più tardi si unisce contro David anche Damasco (2Sam 8, 8), l'Aram per eccellenza. David sarà ancora vincitore e Damasco, almeno per breve tempo, assoggettata. Riacquistata l'indipendenza Damasco, unificando attorno a sé gli altri stati a. di Siria, formerà il grande stato che resisterà fino ai giorni di Teglatfalasar III. Un altro piccolo centro a. nominato dalla Bibbia (2Sam 15, 8) è Ghesur-Aram che sembra dover essere localizzato a mezzogiorno dell'Aram-Ma'akah attraverso il Giolan.
[G. D.]

BIBL. - E. DHORME, Abraham dans le cadre de l'histoire, in RB, 37 (1928) 367-85. 481- 511; 40 (1931) 364-74. 503-18 (Recueil Ed. Dhorme, Paris 1951, pp. 191-272); R. T. O'CALLAGHAN, Aram Naharaim, Roma 1949; S. MOSCATI, Storia e civiltà dei Semiti, Bari 1949; ID., L'Oriente Antico, Milano 1952, pp. 77-82.

Autore: Padre Giacomo Danesi
Fonte: Dizionario Biblico diretto da Francesco Spadafora