Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Sofonia


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(Sefanja = colui che Iawheh nasconde). Profeta, uno dei minori, figlio di Chusci, figlio di Amaria, figlio di Ezechia (Sof. 1, 1), che molti critici identificarono a torto col re Ezechia - coincide con la quarta generazione di S. (639.629), - perché l'Ezechia di S. non è detto re e più membri genealogici enumerano anche Baruc e Zaccaria. Profetò sotto Iosia (Sof. 1, 1). Non è ricordato nel ritrovamento del Deut. e nella riforma del re in 2Par. 34, 8-35, 19; 2Reg. 22, 3-23, 34. Dal suo libro non risulta se profetasse prima o dopo tali avvenimenti. Da 1, 4 s.; 3, 45 (nomina solo i resti di Baal) sembrerebbe dopo. Ma da altri testi risulta una situazione religiosa molto fosca: apostasia (3, 2), culti astrali (di Baal e Malcan), sincretismo religioso, superstizione (1, 4 s. 9), perfidia di profeti e sacerdoti (3, 4), sfiducia nella potenza di Iahweh (1, 12); il castigo minacciato è di sterminio (1, 2 s. 14-18). Gravi i disordini morali (1, 1.9.11.13.18; vv. 2, 1; 3, 3 ecc.). La moda straniera era stata accolta nella corte reale (1, 8). Sembrerebbe quindi prima della riforma. Molti in 1, 15-18; 2, 1-15 vedono una descrizione dell'invasione degli Sciti (cf. Erodoto I, 103.106) dell'a. 632-622. Ma risulta che essa si limitò alla costa del Mediterraneo (Ascalon) e che l'Egitto ne fu risparmiato per il tributo di Psammetico (664- 609). Può aver gli però fornito le truci immagini del giudizio. Grandi cataclismi politici facevano presagire la decadenza dell'Assiria alla morte di Assurbanipal (626) ed il sorgere della potenza calo dea con Nabopolassar e Nabucodonosor.
S. è il profeta degli orrori del giudizio di Dio.

C. 1: Dio minaccia lo sterminio di ogni cosa dalla faccia della terra e degli idolatri di Giuda. Orrori del giorno di Iahweh che è simile ad un sacrifizio. Punizione della casa reale, dei superstiziosi, dei ricchi mercanti e degli irrisori della potenza di Iahweh. Il «Dies irae». C. 2: Esortazione a Giuda ed agli umili. Sterminio della Filistea (Gaza, Ascalon, Asdod, Ekron, Keretei) che apparterrà al Resto di Giuda; di Moab, Ammon (accanitisi contro Giuda, il cui "resto" li saccheggerà); di tutti gli dei (le isole adoreranno Iahweh); dell'Etiopia e dell' Assiria (Ninive) (cf. 3, 6.8).

C. 3: Minacce contro Gerusalemme ostinata di fronte alla presenza di Iahweh e la sua luce, e lo sterminio dei popoli. Dio l'attende nel giorno del giudizio delle genti. Muterà le loro labbra e le chiamerà al suo culto. Di Gerusalemme rimarrà un residuo, un popolo umile e povero che confida in Iahweh. Canto di gioia per la revoca del decreto di punizione contro Gerusalemme; Dio sarà la sua difesa ed il suo pastore che ricondurrà i suoi figli dispersi dalla cattività.

Alcuni critici negano l'autenticità per i testi che alludono all'esilio ed alla trasformazione del giorno di Iahweh in giudizio finale e per i vaticini contro Moab e Ammon (1, 3; 2, 7.8- 11.15; 3, 8-20, 9. 10-11. 13.14.20). Il giudizio di 1, 2 s. 14 ss. non riguarderebbe quello finale; 1, 15 sarebbe un'iperbole. Riconoscono molte glosse, per es. 2, 8-11.15: 3, 9. 10.14.20. Molto posteriore all'esilio sarebbe 3, 14.20. Qualcuno rigetta in blocco 2-3. Ma si può rispondere che Moab ed Ammon potevano attaccare Giuda anche al tempo di Manasse; i riferimenti all'esilio sono predizioni, non descrizioni "post eventum". L'inserzione di vaticini di consolazione è comune ad ogni profeta. Il giudizio di 1, 2 s. 14 ss. può avere riscontro con 3, 8. Il resto umile rimasto a Gerusalemme suppone la decimazione del popolo e quindi una precedente punizione. Il giudizio di 1, 15-18 può anche circoscriversi agli orrori di una guerra. Però il v. 17 ha una ripercussione universale. Secondo Rowley solo 2, 15 e 3, 14-20 non sarebbero di S. Però 2, 15 è un complemento di 2, 14 e 3, 14-20 si riferiscono al tempo messianico. S. non è mai citato: ha invece molte illusioni a profeti anteriori: cf. Hab. 2, 20; Is. 3, 3 = Sof. 1, 7; Am. 5, 11 = Sof. 1, 13; Mi. 4, 5 = Sof. 3, 19.

Lo stile di S. è sobrio e vigoroso, ma non brillante come quello di Isaia e Nahum. È però vivo ed efficace nella descrizione degli orrori del giudizio di Dio. Molto interessante la descrizione della società giudaica prima della riforma di Iosia. È considerato il profeta dell'escatologia.

BIBL. - G. GERLEMAN, Zephanya, Textkritisch und literarisch untersucht, Lund 1942; H. O. KULHER, Zephania, Zurich 1943; A. GEORGE. Michée, Sophonie, Nahum (Bible de Jérus.) 1952.

Fonte: Dizionario Biblico diretto da Francesco Spadafora