Scrutatio

Mercoledi, 24 aprile 2024 - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi)

Nunc dimittis


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È il cantico che Simeone (v.) pronunziò quando la Vergine SS., per adempiere ai riti prescritti (Lev. 12, 1-8; Ex. 13, 2.12.15; Num. 18, 15) quaranta giorni dopo il parto, andò al Tempio per la purificazione, e per la presentazione del Bambino Gesù (Lc. 2, 29-32).
Il N. dimittis può esser diviso in due strofe: a) nella prima, il santo vegliardo, stringendo tra le braccia il Messia, esprime a Dio il suo umile ringraziamento: ora può morire in pace, perché, secondo una promessa avuta (Lc. 2, 25-26), coi suoi occhi ha contemplato Colui che tanti re e profeti invano avevano desiderato di vedere (Mt. 13, 36; Lc. 10, 24), ossia il Salvatore (29-30); nella seconda, poi, puntando le pupille lontano, afferma che l'opera redentrice del Messia non si sarebbe arrestata alle frontiere d'Israele, ossia si sarebbe estesa anche ai pagani, in modo, però, che per questi, immersi nelle tenebre dell'idolatria, il Cristo sarà "luce", in quanto farà loro conoscere la vera dottrina dommatica e morale; per i Giudei, invece, che già avevano la legge mosaica, sarà soprattutto "gloria", ossia decoro, vanto nazionale (31-32); dai Giudei, infatti, nacque il Cristo secondo la carne (Rom. 9, 5) ossia dai Giudei (il mondo) ha avuto la salvezza (Io. 4, 22).
Degna di particolare attenzione, nella 2a parte, è la prospettiva universalistica dell'opera messianica, in contrasto con le idee dominanti nel fariseismo contemporaneo. Il testo non dice espressamente che Simeone fosse vecchio; dall'insieme, tuttavia, lo si può dedurre senza sforzo. Per l'evidente analogia tra la fine della vita, che Simeone aspettava, e la fine di ciascun giorno, da tempo antico, il N. dimittis dalla liturgia è posto tra le preghiere vespertine e precisamente a Compieta, che è l'ultima "ora" dell'ufficio divino.
[B. P.]

BIBL. - L. C. FILLION, Vita di N. S. G. C., trad. ital., I. Torino-Roma 1934, pp. 271 s. 486 ss.; M.-J. LAGRANGE, Év. sel. St. Luc, Parigi 1927, pp. 86 55.: F. CABROL. Cantiques évangéliques, in DACL, II, col. 1996.

Autore: Mons. Bruno Pelaia
Fonte: Dizionario Biblico diretto da Francesco Spadafora