Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Amarna (Tell El·'Amarnah)


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Località nella vallata del Nilo, 304 km. ca. a sud del Cairo, dove nel 1887 fu rinvenuto l'archivio diplomatico d'Amenophis IV (1377-1360), il monarca che per odio al Dio Amon ne aveva abbandonato la città sacra di Tebe, edificando in quel luogo una nuova capitale, Akhetaton (= orizzonte di Aton). I documenti dell'archivio, un complesso di oltre 350 tavolette d'argilla, recano per lo più la corrispondenza diplomatica tra la cancelleria egiziana e i vari principi di Babilonia, Assiria, Asia Minore, Cipro, Siria e Palestina, per un periodo che abbraccia i regni d'Amenophis III e IV (1413-1358). L'importanza storica di questi documenti, in possesso ora dei principali musei d'Europa, è incalcolabile: essi infatti hanno reso possibile ricostruire l'ambiente geografico, storico e culturale di tutto il periodo che immediatamente precede le vicende dell'Esodo.

Da tutta la corrispondenza scoperta, che in massima parte ha per destinatari i due Faraoni (solo nove frammenti recano la minuta di loro missive ad altri principi), si rileva la posizione di preminenza dell'Egitto: solo i principi di Babilonia, di Hatti, di Mitanni, di Cipro (Alasia) e di Cilicia (Arzawa) sono trattati da pari e detti "fratelli"; tutti gli altri corrispondenti sono invece vassalli siri e palestinesi che scrivono al Faraone con espressioni di massima soggezione. Accanto alle grandi potenze abbiamo quindi una Palestina e una Siria vassalli d'Egitto: sia la prima, detta Kinahhi (Canaan), che la seconda, detta Amurru, sono frazionate in tante città-stato indipendenti e rivali. Oltre l'isola d'Arwad (Arwada) vi troviamo nominate le città costiere di Sumur (Gen. 10, 18), Irqat (Gen. 10, 17), Biblos (Cubla), Beyrut (Beruta), Sidone (Siduna), Tiro (Surri), Akko (Akka), Saron (Sharuna), Giaffa (Iapu), Ascalone (Ashqaluna) ecc.; nell'interno sono ricordate Mageddo, Shunem, Beisan, Sichem, Gerusalem (Urusalim), Gezer, Ajalon ecc. Tutte queste città sono rette da cittadini locali controllati da fiduciari del Faraone, detti Rabisu: possono però corrispondere direttamente ano che col Faraone.

Con le grandi potenze di Babilonia, Assicia e Mitanni l'Egitto mantiene in questo periodo buone relazioni, non così con Hatti (= Hittiti): questa grande potenza ostile all'Egitto favorisce tra l'altro una grande insurrezione in Amurru. Un certo Abdi-Asirta, riuscito a ottenere dal Faraone il principato d'Amurru, lancia un movimento nazionalista che opera con bande armate dette Habiru. Il principe di Biblos, Rib-Abdi, fedelissimo all'Egitto, ne prende le parti e in serrata corrispondenza denuncia al Faraone i pericoli dell'insurrezione; Hatti appoggia gli insorti mentre l'Egitto non interviene che debolmente. I Habiri allargano rapidamente le loro conquiste, mentre Rib-Abdi, abbandonato dall'Egitto e dai suoi, muore assassinato. Sotto il figlio di Abdi-Asirta, Aziru, tutto Amurru sarà liberato, costituito in confederazione fuori dall'influsso egiziano. Poco più tardi Hatti, alleata con Amurru, favorirà anche l'insurrezione delle città di Canaan: così una dopo l'altra anche queste città passano sotto il controllo dei Habiru. L'Egitto tenta una rivalsa con Ramses II, ma è di breve durata, perché un nuovo regresso è imposto dall'invasione di «quei popoli del mare» che nel sec. XII costringono l'Egitto a difendersi sul delta stesso. Situazione culturale. J. H. Breasted chiamò giustamente «Primo internazionalismo» il periodo d'el-Amarna: per la prima volta infatti strette relazioni vengono allacciate tra popoli di razze diverse: l'accadico diventa una vera "lingua franca", ovunque insegnato in apposite scuole e con l'aiuto di vocabolari. Anche le tavolette d'el-Amarna sono scritte in questo accadico, meno una in lingua d'Arzawa e una in lingua di Mitanni. Naturalmente non è più l'accadico classico: è un accadico storpiato a seconda delle diverse scuole che dànno così origine a diversi dialetti.

L'internazionalismo di questo periodo, che si manifesta anche nei grandi scambi culturali tra i popoli con traduzioni di opere letterarie e scambio di dotti, specialmente medici, tra le diverse corti, incide anche sulla religione: nomi e ideogrammi di divinità passano da un popolo all'altro; Amenophis III manda a prendere per la propria guarigione l'Istar di Ninive. Un nuovo mondo pertanto ci si svela in questo periodo: la testimonianza che in proposito danno i documenti d'el-Amarna è in parte almeno confermata anche dai documenti di Boghazkoy.
[G. D.]

BIBL. - J. A. KNUTZON, Die El-Amarna Tafeln, 2 volI., Lipsia 1907 e 1915; E. DHORME. in DBs, I, coll. 207-225: ID., Les nouvelle. Tablette. d'EI-Amarna, in RB. 33 (1924), 5-32; W. F. ALBRIGHT. From the stone Age to Christianity, Baltimora 1946, pp. 157-60; S. MOSCATI. L'Oriente Antico, Milano 1952, pp. 42-45.

Autore: Padre Giacomo Danesi
Fonte: Dizionario Biblico diretto da Francesco Spadafora