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Giovedi, 18 aprile 2024 - San Galdino ( Letture di oggi)

Basilio il Grande o Magno


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Vita: Nato a Cesarea di Cappadocia, in Asia, nel 330 in una famiglia la cui nonna paterna, Macrina, era santa e il nonno materno era stato martirizzato, Basilio ebbe fra i suoi dieci fratelli Gregorio di Nissa e Pietro di Sebaste. Frequentò gli studi di retorica a Cesarea, a Costantinopoli e ad Atene. Nel 356 ritornò in patria e, dopo un certo periodo, dedicato alla retorica, partì per l'Egitto, la Palestina, la Siria e la Mesopotamia per conoscere gli asceti più famosi di quelle regioni. Quando tornò distribuì le sue ricchezze ai poveri e si recò a Neo-Cesarea. Nell'anno 358 gli fece visita Gregorio di Nazianzo e insieme composero la Filocalia e due Regole che consacrano Basilio come il fondatore del monachesimo greco. Eusebio di Cesarea lo persuase nel 364 a diventare sacerdote e, alla morte di quest'ultimo, nel 370, Basilio gli succedette come vescovo della diocesi. Svolse un'attività impressionante fondando opere dedite al soccorso degli emarginati e si oppose validamente alle pressioni imperiali che lo volevano far aderire all'arianesimo. Molto preoccupato delle divisioni interne alla Chiesa, tentò di ottenere la mediazione di Roma nella disputa fra Melezio e Paolino, ma la gerarchia romana non volle intervenire nel conflitto benché Basilio facesse leva sull'esistenza di una comunione nella fede. Morì il primo giorno dell'anno 379.

Opere: Gli scritti Contro Eunomio e Sullo Spirito Santo sono il frutto del suo ardente desiderio di confutare l'arianesimo. Appartengono alla letteratura ascetica la sua Etica e le sue due Regole monastiche. Scrisse inoltre un'Ammonizione a un figlio spirituale, il Discorso ai giovani sul modo di trar profitto dalla letteratura pagana, diverse omelie, sermoni e una raccolta di 365 lettere molte delle quali però sono indirizzate a lui. Di non minore importanza è la sua Riforma della liturgia di Cesarea che tutt'ora viene usata in alcuni giorni prescritti nelle chiese di rito bizantino.

Teologia: Il pensiero teologico di Basilio il Grande ruota fondamentalmente intorno alla difesa delle posizioni del Concilio di Nicea. Fedele amico di Atanasio, ottenne ciò che non era stato concesso a quest'ultimo, ossia il ritorno alla Chiesa dei semi-ariani e la chiara accezione delle parole " usia " e " ipostasi ". Atanasio aveva utilizzato entrambi i termini dando loro lo stesso significato, ma, a partire da Basilio, si comincerà a parlare di una usia (sostanza) e di tre ipostasi. Particolarmente importante è anche l'introduzione dell'uso della confessione monastica la quale, con il passare del tempo, si convertirà nella confessione auricolare (K. Holl di fatto le identifica e ne attribuisce l'origine a Basilio). Nella sua Epistola canonica Basilio sottolinea l'esistenza di quattro classi di penitenti: quelli che piangono (situati fuori della chiesa), quelli che ascoltano (che potevano essere presenti durante la lettura della Scrittura e la predicazione), quelli che si prostrano (i quali assistevano in ginocchio alla preghiera) e quelli che stanno in piedi (i quali assistevano alla celebrazione, ma senza poter ricevere l'Eucaristia).



Autore: Cèsar Vidal Manzanares
Fonte: Dizionario di Patristica (Cèsar Vidal Manzanares)