Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Ismaele - Ismaeliti


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(Ehr. 18ma'el, acc. Iasmah-el dell'onomastica amorrea = "Dio ascolti"). Figlio di Abramo e di Agar (Gen. 16). Sara sterile e vecchia, per dar figli al marito ed evitare l'onta (Is. 63, 9; Eccl. 42, 9 ss.; Lc. l, 25) della sterilità, offre ad Abramo la schiava Agar come concubina. Il codice Hammurapi (§§ 144-146 e, forse 163) prevede il caso di sterilità della moglie e l'introduzione della schiava che un contratto di Nuzu rende obbligatoria. Agar, incinta, ingiuria Sara e col consenso di Abramo (§ 146 di Hammurapi) è maltrattata (Ex. 21, 20 s. permette di battere, non di uccidere sul colpo lo schiavo) e fugge ad una fonte del deserto di Shur, l'attuale Bir Màin. Dall'angelo di Iahweh è invitata a ritornare e riceve la promessa della discendenza, la sorte e il nome del nascituro: I. «Dio ha udito il tuo dolore». I. nasce quando Abramo ha 86 anni e provoca promesse divine al momento dell'alleanza tra Dio e il patriarca (Gen. 17, 18.20). Quando Sara dà alla luce Isacco si riaccende la lotta tra lei e Agar (Gen. 21, 8-19): la prima esclude dalla successione ereditaria il figlio della schiava. Per i diversi codici mesopotamici (Lipit. Istar, Hammurapi, leggi assire, contratti di Nuzu) i figli delle concubine sono esclusi dall'eredità, e la storia di Iefte (Iudc. 11, 1 s.) sembra attestare il medesimo uso in Israele. Non però se sono stati assimilati ai figli della moglie da una adozione come quella di Sara (Gen. 16, 2). I. ha diritto all'eredità e si deve accontentare invece della benedizione di Dio (Gen. 20, 13) e del dolore di Abramo. Caricato sulle spalle di Agar; I., esaurita l'acqua nel deserto di Bersabea, è gettato sotto un cespuglio, piange, grida: l'angelo di Iahweh mostra un pozzo per calmare la sete. Gen 21, 2 s. riferisce la vita di I.: assistito da Dio diventa un tiratore d'arco nel deserto di Param (cf. Gen. 14, 6 a nord della penisola sinaitica, onde il rapporto tra Agar e il Sinai di Gal.4, 25 s.) e sposa un'egiziana. Seppellisce Abramo (Gen. 25, 9) e accanto a lui è sepolto a 137 anni (Gen. 25, 17).

Con I. si è nella sfera di attrazione dell'Egitto. Egiziane la madre (Gen. 16, 1) e la sposa (21, 21). Il paese di Misraim (Egitto) si estende al di là della valle del Nilo e giunge fino al Nahal Musur "torrente d'Egitto", oggi Wadi el’-Aris. Gli Ismaeliti (Gen. 25, 18) abitano da Hawilah (Gen. 12, 7.29) fino a Shur (Gen. 16, 7; 20, l; Ex. 15, 22) che è di fronte all'Egitto. (I due termini sembrano delimitare l'Arabia del Nord): Shur "muro" evoca "la muraglia del capo" di Sinuhe la quale deve contenere i Beduini indisciplinati, indipendenti, sfida permanente ai sedentari, vagabondi come l'asino selvatico (Gen. 16, 12, cf. Iob 11, 12; 39, 5-8), quali sono gli Ismaeliti che solcano la regione desertica tra l'istmo di Suez e il Negeb. I discendenti di I. (Gen. 25, 12-15) costituiscono le tribù dell' Arabia del Nord: Nebaioth (forse i Nabatei che occuperanno più tardi una parte della Transgiordania) e Qedar (Is. 21, 16; 42, 11; Nabata e Qedra dei testi assiri, Nabatei e Cedraei di Plinio; 'Adbel'el simile al governatore arabo Idi-bi-'-Iu conosciuto da Teglatfalasar III); Bibsam (I Par. 4, 25) e Misnìa (cf. gli arabi Isamme di Assurbanipal); Dumah, l'oasi di el.Djof, l'Adummat dei testi assiri; Massa (Mas'a di Teglatfalasar III), Tejmiì', l'oasi conosciuta dallo stesso re assiro, Ietur (cf. Lc. 3, l) e Nafis (I Par. 5, 19), avversari di Ruben e Gad; Qedmah (forse Kadmoni di Gen 15, 19. Sinuhe incontra Qdm ad est del Mar Morto).
Nel deserto arabo-egiziano si mostrano i parchi e gli accampamenti circoscritti da cerchi di pietre. Le famiglie degli Ismaeliti sono raggruppate secondo l'ava comune come suggerisce l'appellativo 'ummah (ar. 'ummah, acc. ummu "madre" Gen. 25, 16). Così tutta una tribù si chiama Hagri (Ps. 83, 7; I Par. 5, 10.19 s.) per eternare il nome di Agar. I classici li conoscono sotto le forme *** e Agraei.
Gli Ismaeliti sono ricordati quando Giuseppe è venduto (Gen. 37, 25 ss., cf. 43, 1; e 39, 1): una carovana proveniente da Galaad, ad est del Giordano (Ier. 8, 22), con prodotti apprezzati in Egitto per le medicine (Ier. 46, 11). Gen 28, 8 parla di contatti tra Idumei ed Ismaeliti, elementi arabi.
[F. V.]

BIBL. - C. H. GORDON, in RB. 44 (1935), 35: R. DE VAUX, in RB, 56 (1949) 26 ss.: E. DHORME, Abraham dans le cadre de l'histoire (Recueil Dhorme), Parigi 1951, p. 270 ss.

Autore: Sac. Francesco Vacchioni
Fonte: Dizionario Biblico diretto da Francesco Spadafora